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giovedì 26 ottobre 2017

Questione di dignità

La battaglia degli stenotipisti di tribunale: una vicenda ancora aperta

di Catia Bianchi

Maria Barbara Cerminara, giudice onorario presso il tribunale di Crotone, ha scritto il libro Al servizio della (in)giustizia italiana. L’altro volto della magistratura (Falco editore, 2017) per raccontare la sua esperienza professionale, e denunciare una situazione paradossale, quella appunto degli onorari che lavorano come i giudici togati senza averne l’inquadramento e la retribuzione.
Amare le sue considerazioni: "L’onorarietà sembra essere un paravento ipocrita per figure professionali che meritano un trattamento decisamente diverso, tanto più che sono equiparati ai dipendenti pubblici dal punto di vista fiscale ma non hanno gli stessi diritti".
Per rimanere nello stesso campo, non diversa è la situazione dei verbalizzatori degli atti processuali penali. Parliamo di “quelli veri”, che – nonostante la loro professionalità e il delicato e fondamentale lavoro che svolgono - si vorrebbe equiparare a chi fa raccolta rifiuti, pulizie e perfino tumulazione di morti, con inquadramento lavorativo CCNL come dipendenti da imprese di pulizia e servizi integrati/multiservizi.
E’ quanto accaduto dopo l’assegnazione del servizio da parte del Ministero della Giustizia al consorzio Ciclat, che ha preso il posto di Astrea, il soggetto che in precedenza gestiva il servizio. Noi, più di 1000 professionisti di Astrea, abbiamo detto di no!
Stiamo facendo un duro lavoro proprio in difesa della nostra dignità, per non ritrovarci a dover scrivere "le vite ingabbiate" dei verbalizzatori degli atti processuali penali, descritte da M.B. Cerminara.

Sul tema, diversi approfondimenti pubblicati da PL, tra cui:

Una stenotipista di tribunale e Angelo Perrone, Un po’ di pulizia per la giustizia italiana

Catia Bianchi, Non solo fantasmi

Un lettore di PL, Una storia tra le altre

Maria Cristina Capitoni, Non disturbare il manovratore

Janeta Nicoara, Prima di uscire di scena

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