La
battaglia degli stenotipisti di tribunale: una vicenda
ancora aperta
di
Catia Bianchi
Maria
Barbara Cerminara, giudice onorario presso il tribunale di Crotone, ha scritto
il libro Al servizio della (in)giustizia
italiana. L’altro volto della magistratura (Falco editore, 2017) per
raccontare la sua esperienza professionale, e denunciare una situazione
paradossale, quella appunto degli onorari che lavorano come i giudici togati
senza averne l’inquadramento e la retribuzione.
Amare
le sue considerazioni: "L’onorarietà sembra essere un paravento ipocrita
per figure professionali che meritano un trattamento decisamente diverso, tanto
più che sono equiparati ai dipendenti pubblici dal punto di vista fiscale ma
non hanno gli stessi diritti".
Per
rimanere nello stesso campo, non diversa è la situazione dei verbalizzatori
degli atti processuali penali. Parliamo di “quelli veri”, che – nonostante la
loro professionalità e il delicato e fondamentale lavoro che svolgono - si
vorrebbe equiparare a chi fa raccolta rifiuti, pulizie e perfino tumulazione di
morti, con inquadramento lavorativo CCNL come dipendenti da imprese di pulizia
e servizi integrati/multiservizi.
E’ quanto accaduto dopo l’assegnazione del
servizio da parte del Ministero della Giustizia al consorzio Ciclat, che ha
preso il posto di Astrea, il soggetto che in precedenza gestiva il servizio.
Noi, più di 1000 professionisti di Astrea, abbiamo detto di no!
Stiamo
facendo un duro lavoro proprio in difesa della nostra dignità, per non
ritrovarci a dover scrivere "le vite ingabbiate" dei verbalizzatori degli
atti processuali penali, descritte da M.B. Cerminara.
Sul tema, diversi approfondimenti pubblicati da PL, tra cui:
Una
stenotipista di tribunale e Angelo
Perrone, Un po’ di pulizia per la
giustizia italiana
Catia Bianchi, Non solo fantasmi
Un lettore
di PL, Una storia tra le altre
Maria Cristina Capitoni, Non disturbare il
manovratore
Janeta
Nicoara, Prima di uscire di scena
Salve Catia
RispondiEliminaBentornata
Un abbraccio! Cristina