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domenica 4 febbraio 2018

La faccia dipinta di blu

Nulla contro l’inglese, anzi è molto utile: ma la scuola ha bisogno soprattutto di altro

di Maria Cristina Capitoni

Gelmini chi? Quel ministro che macinò 1200 km per assicurarsi la promozione all'esame di Stato per diventare avvocato? Che contribuì a quella rivoluzione scolastica che porta oggi ad avere maestre elementari che scrivono scuola con la "Q"? Magari però, parlava benissimo l'inglese.
Dal prossimo anno scolastico, partirà la sperimentazione in 192 istituti superiori: maturità in 4 anziché 5 anni; completamente snaturata ormai da anni (prima, commissione totalmente esterna ed un solo membro interno, ora il contrario), tra qualche anno probabilmente saranno aboliti anche gli esami e la lingua italiana. Di chi è questo disegno, che porterà a sfornare sempre più "professionisti globalizzati" ma perfettamente ignoranti?
L'inglese è lingua utilissima ma povera di vocaboli, di forme verbali: per questo relativamente facile da imparare, nulla a che vedere con l'italiano, linguaggio egregiamente descritto in questo post, che condivido pienamente, mi viene in mente quella frase di Alberto Sordi nel film I due nemici: "i miei compatrioti costruivano fognature quando i suoi si dipingevano ancora la faccia di blu..."

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