Nulla
contro l’inglese, anzi è molto utile: ma la scuola ha bisogno soprattutto di
altro
di
Maria Cristina Capitoni
(Commento
a Studiare in inglese? Senza togliere l'italiano, PL, 3/2/18)
Gelmini chi? Quel ministro che macinò 1200 km per assicurarsi la promozione all'esame di Stato per diventare avvocato? Che contribuì a quella rivoluzione
scolastica che porta oggi ad avere maestre elementari che scrivono scuola con
la "Q"? Magari però, parlava benissimo l'inglese.
Dal
prossimo anno scolastico, partirà la sperimentazione in 192 istituti superiori:
maturità in 4 anziché 5 anni; completamente snaturata ormai da anni (prima,
commissione totalmente esterna ed un solo membro interno, ora il contrario),
tra qualche anno probabilmente saranno aboliti anche gli esami e la lingua
italiana. Di chi è questo disegno, che porterà a sfornare sempre più
"professionisti globalizzati" ma perfettamente ignoranti?
L'inglese
è lingua utilissima ma povera di vocaboli, di forme verbali: per questo
relativamente facile da imparare, nulla a che vedere con l'italiano, linguaggio
egregiamente descritto in questo post, che condivido pienamente, mi viene in
mente quella frase di Alberto Sordi nel film I due nemici: "i miei compatrioti costruivano fognature quando
i suoi si dipingevano ancora la faccia di blu..."
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