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sabato 17 febbraio 2018

Il posto della gioia

Le esperienze di vita lasciano delle tracce indelebili, e ricordano ciò che siamo diventati

di Cristina Podestà 
(Commento a Capelli al vento, PL,13/2/18)

Sentimenti positivi e valori mai spenti nel tempo. La scuola, da studente o docente o dirigente, non potrà mai spegnersi dentro chi la vive con impegno, amore e dedizione. Il recupero della memoria, dei ricordi, dei volti rimossi ma mai scordati, delle voci silenziose di chi non è più, è una ripresa di una parte di noi mai morta, ma solo sopita mentre si cambiava, un modo di ritrovare ciò che eravamo prima. 
La vita non può essere fermata, la storia corre, va avanti, ci travolge col suo scorrere inesorabile e perdiamo la coscienza e la vivacità di alcune persone o avvenimenti. Ma poi basta poco: un suono, una voce, un paesaggio, che immediatamente si riaccende la consapevolezza di ciò che è stato e tutto sembra vivo, attuale, presente come se mai ci si fosse allontanati.
La cosa può essere causa di struggente nostalgia e procurare sofferenza; tuttavia, a ben guardare, bisogna immediatamente scacciare questa sensazione e lasciare il posto alla gioia del ricordo di cose belle, alla serenità e pacatezza con cui si possono rivisitare esperienze passate, alla soddisfazione di esserci ancora a rievocare il nostro vivere di ieri che ci ha consentito di appropriarci del nostro essere qui ed ora, così come siamo. 

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