Pagine

martedì 18 dicembre 2018

Lo Stato questo sconosciuto

Hegel: la valorizzazione dell’idea di Stato non è l’anticamera del sistema autoritario

di Paolo Brondi

Troppi interpreti, secondo la forza e l’affidabilità delle rispettive ideologie, hanno elevato Hegel ora a filosofo della restaurazione, ora a filosofo della rivoluzione. Simili immagini di un Hegel spostato a destra o tutto cacciato a sinistra sono equivoche, generalizzanti e generiche. Si tratta di deformazioni ideologizzate e politicizzate quelle che fanno di Hegel il teorico o ideologo dello Stato borghese.
In realtà, la concezione dello Stato borghese, sostenuta dal liberalismo classico in poi, s’identifica nell’idea dello Stato minimo, cioè uno Stato che dovrebbe intervenire sempre meno nel meccanismo della società civile, all’insegna del “laisser faire, laisser passer”. Al contrario per l’Hegel dell’Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio (1817) e, in particolare, dei Lineamenti di filosofia del diritto (1821), lo Stato deve essere valorizzarlo al massimo, fino a divenire protagonista della storia universale.
Quest’intensa sublimazione dello Stato ha fatto di Hegel un avversario durissimo di ogni organismo politico debole, disorganizzato, disgregato, abbandonato all’arbitrio delle opposte rivalità dei singoli e dei gruppi. Parrebbe che l’accanimento con cui egli combatte ogni spettro di anarchia per sostenere con forza l’unità e l’ordine dello stato lo renda precursore di uno stato autoritario o fascista.
E’ vero invece che la razionalità dello Stato s’identifica per Hegel nella supremazia della legge e non nella torbida prepotenza di chi si è impadronito del potere, spesso con modi illiberali e antidemocratici. Egli credeva che l’obiettivo fondamentale debba essere quello di riunire gli sparsi frammenti in una totalità organica, appunto l’unità dello Stato contro tutti gli spettri della crisi e della decadenza che, purtroppo, ancora oggi, a centottantasei anni dalla sua scomparsa, dentro e fuori i confini dell’Europa, e in questa nostra Italia, non cessano di manifestarsi.

Nessun commento:

Posta un commento