Tra i
carruggi intorno al porto, i passi di Anna al risveglio dopo il sogno
angosciante nella notte
di Paolo Brondi
Arrivò
nell’imbrunire e dopo una frugale cena in pizzeria, ancora stanca per il tour
americano e i giorni precedenti, si rifugiò in casa, fece una doccia al profumo
di sandalo e si tuffò a letto. Nel cuore della notte si svegliò di soprassalto.
Aveva fatto un sogno. Giorgio le comunicava che aveva deciso di non aver più
alcun rapporto con lei.
Scopriva,
piano piano, che lui stava iniziando una relazione con una sua collega, Fulvia,
per la quale aveva sempre nutrito una forte stima. Nel sogno era molto in
ansia, preoccupata e in agitazione perché aveva il timore che la lasciasse
definitivamente. Aveva paura di perderlo e si disperava. Comprendeva di averlo
portato lei a quella scelta, ma un forte desiderio di riaverlo di nuovo la
faceva piangere e singhiozzare.
Il sogno
svanì e con un profondo gemito tornò alla realtà. Si asciugò le lacrime. Si
alzò per prepararsi una tisana per calmare l’amarezza del cuore. Quella sensazione
di possibile perdita, assieme al disagio di annaspare fino ad affogare sempre
di più nella rabbia e nel risentimento, continuò ad accompagnarla per ore
impendendole di riprendere sonno. Cominciò a ripetersi che aveva un problema
serio con sé stessa, non con Giorgio e doveva risolverlo. Tornò a letto.
Si assopì
per un paio di ore, per poi alzarsi all’alba, molto prima che il sole
stropicciasse i primi suoi raggi sul mare. Scelse trucco e vestiti adatti per
la mattinata che appariva assai fredda: una maglia in cachemire girocollo di
colore blu intenso, pantaloni di velluto azzurro a costine sottili, calzini
caldi e piacevoli, scarponcini sportivi, in vernice ton sur ton, un piumino
waterproof. Indossò capo per capo con facilità, come avviene a tutte le cose che
si lasciano scegliere e maneggiare con libertà e non come accade nelle
relazioni ove spesso si giocano giochi che non si possono giocare.
Si guardò
allo specchio chiedendosi se quell’immagine esteriore, indubbiamente piacevole,
riflettesse come si sentiva dentro. Decise di sì, stava dipanando una volta per
tutte il presunto, notturno problema, vestendosi come un inno all’amore. Uscì e
se ne andò sorridente e con levità lungo i sognanti carruggi fino alla
piazzetta Mottino per raggiungere poi il porticciolo ove già erano attraccati i
barconi dei pescatori della notte.
“Bella
signora. Si avvicini - l’apostrofò un pescatore già anziano e tutto rugoso, ma
forte ed energico - lei è la prima, stamani, venga a vedere queste primizie!” .
“Dove
avete pescato - chiese lei con voce gentile - si possono acquistare?”.
“Certo che
sono in vendita, siamo qui per questo! - rispose un altro pescatore, più
giovane, ma vecchio nell’atteggiamento, un po’ ingobbito e ingolfato in un
maglione e un giaccone incolore - li abbiamo pescati verso levante, in
direzione di Tellaro e, come può vedere, ci sono pesci da frittura, pagelli,
sugarelli, polpi, seppie, totani, acciughe, sarde e anche quelli più
impegnativi. Ecco qui un’orata, un branzino, le mormore, gli sgombri, lecce,
ricciole”.
“Che
meraviglia, che profumo di mare, davvero belli!”. Esclamò Anna, provando un
sentimento di appartenenza a quel lavorio antico e nuovo colmo di sacrifici ma
consolante per chi nei doni del mare confida e subito proponendo la sua
domanda. “Mi date, per favore, un po’ di pesci per frittura e un branzino?”.
“Subito,
signora - rispose il pescatore giovane- ecco qui quello che chiede, glielo
metto in questa busta di nailon, con un poco di acqua di mare”.
Pagò il
dovuto e con un ciao a tutti, alzando festosa la mano, si allontanò, contenta
di quel sano e aspro profumo di mare che l’accompagnava. Fece una pausa nel bar
di Alfio per far colazione, salutata con gran voce e affetto.
“Oh, come sono contento di rivederla, signora
Anna! Si sentiva la sua mancanza e stamani cappuccino e brioscia glieli offro
io!”.
Più in là, nella boutique del pane, la signora
Noemi si precipitò ad abbracciarla.
“Anna, cara Anna! Sono stata in pensiero, non
sapevo a chi chiedere che cosa le fosse successo, ma per fortuna oggi è qui! ”.
Con un sospiro di sollievo volle offrirle il solito cartoccio di pane e una buona porzione di torta di mele. Gratificata come non mai, Anna tornò a casa con passi leggeri e danzanti.
Con un sospiro di sollievo volle offrirle il solito cartoccio di pane e una buona porzione di torta di mele. Gratificata come non mai, Anna tornò a casa con passi leggeri e danzanti.
Nessun commento:
Posta un commento