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venerdì 19 luglio 2019

Vivere la solitudine

Il malessere interiore e l’incognita del futuro

di Cristina Podestà
(Commento a Profumo di sandalo, PL, 17/7/19)

Il racconto mette in evidenza le insicurezze della donna. Sesto senso o solo fantasmi a tormentare la sua notte? Le ansie restano in agguato durante il giorno e, quando calano gli affanni quotidiani, trovano spazio e facile percorso nella mente di Anna.
Il malessere le impedisce il riposo dopo gli affanni del tour americano. Cosa può tormentare di più se non il pensiero dell'abbandono? La solitudine non è facile a viversi. Bisogna andare molto d'accordo con sé stessi, essere forti, conoscere tecniche per gestire le ansie anche inconfessate.
Non conosciamo bene Anna, ma forse Giorgio non le dà sicurezza o, piuttosto, è il suo lavoro che la tiene lontana da lui a non darle completa tranquillità. 
Di sicuro al suo ritorno a casa lui non è ad aspettarla perciò non deve essere un amante sollecito e rassicurante. Ma la luce del giorno, la sua bella presenza e l'affetto della gente del paese rincuora Anna che, con calma, esaminerà i segnali oscuri e inquietanti che il suo inconscio le ha suggerito. Il racconto non dà risposte e lascia sospesa l'immaginazione sul futuro di Anna.
Questa tecnica narrativa induce il lettore a trarre le conclusioni in modo personale, sollecitato nelle proprie fantasie e immagini. 

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