Arcobaleno a Pisa (foto ap) |
La pioggia scrosciante prima dell’arcobaleno: ognuno
attraversa la fatica per inseguire i propri sogni
di Marina Zinzani
“Se
vuoi trovare l’arcobaleno, devi sopportare la pioggia” (Dolly Parton).
Balla
ballerina, balla anche se i piedi ti fanno male, anche se la fatica ti farà
chiedere a volte se questa è la strada giusta, la tua strada. Studente
con tanti sogni, studia, prendi la laurea, persevera in ciò che vuoi fare,
insegui il tuo progetto e non stare ad ascoltare chi ti dice che il mondo va in
un certo modo, che vanno avanti sempre i raccomandati.
Giovane
musicista, che ti sei innamorato di Bach a sei anni, continua nel tuo
sacrificio quotidiano, fatto di volontà, applicazione, per avvicinarti ogni
giorno di più a loro, alla musica celestiale che hanno scritto.
Donna
che esci all’alba ogni mattina, e ti attende la fabbrica, nient’altro che
fabbrica direbbe Jannacci parlando di Vincenzina, fai passare veloci le ore e
torna a casa, conserva un sorriso per i tuoi bambini.
Cezanne
e la pioggia, è morto per un acquazzone, stava dipingendo, è morto per
inseguire la sua passione.
Alla
fine qualcuno vede l’arcobaleno, dura una frazione di secondo o qualche attimo
in più, svanisce ma poco importa. Quell’arcobaleno è stata la meta di un sogno.
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