Una favola indiana racconta una
terribile prova d’amore chiesta ad un giovane spasimante: una follia che
riserva sorprese
di Laura
Maria Di Forti
Un antico racconto indiano parla di un ricco
giovane che un giorno, cavalcando sulla strada principale del suo villaggio,
incontrò una ragazza bellissima. Colpito dall’avvenenza della donna, subito se
ne innamorò e, saputo dove abitava, le inviò un carro pieno di stoffe pregiate,
sete dai colori sfavillanti, frutti e dolci di ogni specie.
Di fronte a tutti quei doni la ragazza pensò di
aver trovato un ottimo partito e in tutti i modi cercò di tenere l’innamorato
legato a sé. Mostrò rossori, finse ritrosie e si abbandonò a promesse ma, vinta
da una insana gelosia per la vecchia madre del giovane, lei, che aveva un animo
crudele, chiese al giovane un pegno d’amore.
Il giovane rimase impietrito di fronte al comando
della ragazza che, diceva, si sarebbe concessa solo se lui le avesse portato il
cuore della madre. Follia pura! Assurda pretesa e delirante richiesta da parte
di una donna tanto bella e dalle movenze delicate!
Ma, si sa, talvolta la crudeltà si maschera di
avvenenza e l’amore offusca la ragione così come i sentimenti passionali
sconvolgono le anime inesperte. Cieco di desiderio per la bella e spietata donna,
il giovane uccise la madre senza neanche guardare negli occhi la povera donna,
incredula del male che le veniva fatto. Poi, ancora cieco e sordo per la
passione che offuscava i suoi sensi, salì sul suo cavallo per raggiungere l’amata.
Uno zoccolo, però, urtò contro un sasso e cavallo
e cavaliere caddero rovinosamente. Fu allora che il giovane, ferito al braccio
per la brutta caduta, sporco e con le vesti stracciate, udì una voce provenire
dallo scrigno in cui aveva risposto la dissennata prova d’amore.
”Figlio mio, ti sei fatto male?”
Il giovane, incredulo, smarrito, rimase in
silenzio e subito udì ancora l’accorata domanda e allora riconobbe la voce
della madre. Era lei, sì, o almeno il suo cuore ad aver parlato. Chiedeva del
figlio, preoccupata com’era per la fortunosa caduta. Chiedeva del figlio, si angosciava
per lui e per lui si doleva, sebbene proprio dalle sue mani fosse stata uccisa.
L’amore di una madre è puro come l’acqua di
fonte, nulla pretende e tutto perdona.
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