L’odio verso il diverso si
nutre di fandonie, dure a morire. Così è avvenuto per il popolo ebreo, e accade
ancora oggi
di
Davide Morelli
C'è
ancora antisemitismo nella nostra società. Ci sono raduni di naziskin nelle
grandi città, vengono profanati cimiteri ebraici, picchiati ebrei in giro con
la kippà, vendute camicie cinesi con simboli antisemiti, sui social si diffonde
l'odio, alcuni vogliono bruciare librerie ebraiche.
È
dal tempo in cui la maggioranza della popolazione era pagana che gli ebrei
vengono perseguitati perché erano gli unici monoteisti. Molto probabilmente è
stata la diaspora ad avere un ruolo decisivo nella nascita dell'antisemitismo.
Nell'antichità erano gli ebrei i migranti: in quanto diversi. Erano accusati di
non fare niente per integrarsi nelle società in cui vivevano. Anche i cristiani
alimentarono l'odio nei confronti degli ebrei sostenendo che essi avevano
ucciso Cristo. Molti nel medioevo li considerarono portatori della peste. Erano
i nuovi arrivati. Divennero spesso il capro espiatorio.
Furono
molti gli stereotipi e i pregiudizi che li discriminarono. Con il Concilio
Laterano nel 1215 ai cristiani fu proibito di prestare soldi perché ritenuto
peccato ed allo stesso tempo vennero esclusi gli ebrei dalle altre professioni.
Di conseguenza questi diventarono banchieri, finanzieri, esattori delle tasse.
Vennero perciò odiati e ritenuti usurai avidi e avari.
Ma
cosa causò Auschwitz? Nel "Mein Kampf" Hitler citava "I
protocolli dei savi di Sion", un falso documento della polizia zarista in
cui si incolpavano di aver fatto una cospirazione per volersi impadronirsi del
mondo. Ancora oggi vengono citati i Protocolli da chi crede in complotti di
matrice ebraica. Può darsi che anche una lettura superficiale di Nietzsche da
parte di Hitler abbia influenzato il dittatore e lo abbia portato a odiarli. Ma
il filosofo tedesco non dovrebbe essere considerato un profeta del nazismo perché
ammirava gli ebrei per la loro cultura.
Se
ci pensiamo bene, in fondo è per la loro elevata alfabetizzazione (basta
pensare all'educazione severa e allo studio della Torah e del Talmud) che si
arricchirono e divennero parte della buona borghesia. Secondo alcuni studiosi è
proprio per questa posizione intermedia nella società che vennero odiati dal
popolo.
In
Italia nel 1938 vennero scritte le "leggi razziali" che li escludevano
dalle professioni e anche dalla pubblica amministrazione. Ma l'odio nei
confronti del popolo eletto non è solo fascista o nazista. Può anche essere di
estrema sinistra in quanto l'antisionismo talvolta può sfociare
nell'antisemitismo. In questo caso bisogna ricordare che non tutti gli ebrei
sono israeliani e che essere israeliani non può essere considerata una colpa.
Gli israeliani in definitiva sono militarizzati come tutti gli stati.
Naturalmente
i nazisti hanno compiuto uno sterminio di massa (6 milioni di morti) mentre
l'odio dell'estrema sinistra nei loro confronti è incruento. Comunque gli ebrei
sono sempre stati odiati ma in fondo è come odiare noi stessi. Il filosofo
Bertrand Russell pensava infatti che il cattolicesimo avesse tre fonti: la cultura
ebraica, la cultura greca, la cultura romana. In particolare riteneva che il
cattolicesimo fosse stato condizionato dai testi sacri ebraici. Non solo ma
molti pensatori, artisti, scienziati sono stati e sono ebrei. Questi personaggi
hanno dato e stanno dando un apporto significativo all'umanità.
Per
quanto riguarda i motivi religiosi che causarono e causano l'antisemitismo va
ricordata la parabola dei tre anelli del Boccaccio: stabilire quale sia la
religione vera tra quella cristiana, musulmana, ebraica è ancora "una
questione aperta", appunto come quella dei tre anelli. Nessuno sa con
certezza assoluta quale sia quella autentica.
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