Amore mio buongiorno, carezze, emozioni. La mancanza del futuro. I pensieri di Maria
di Cristina Podestà
Così
finiva il discorso di Claudio. E Maria, pensierosa, correva verso casa nella
sera di plenilunio. Nessuna certezza dunque in questo loro rapporto complicato
e difficile. Solo carezze, nessun futuro, neanche un giorno in più. Maria
pensava invece a quanto amore lei aveva consegnato a Claudio, a quanto di sé,
fiduciosa, aveva regalato, a quanta parte della sua vita gli aveva affidato, a
come si era arresa ad ogni sua richiesta.
Dopo tanto
tempo, nessuna certezza, solo un gioco, un vivere alla giornata il loro amore?
Nessun futuro da preventivare insieme. Era perplessa e amareggiata. Poteva
essersi tanto sbagliata? Aveva vissuto quella relazione come un grande mare in
cui si era tuffata a capofitto, anche senza saper nuotare. Lei non aveva fatto
il primo passo, era stata cauta, attenta e prudente. Poi, con l’insistenza e la
dolcezza della gioventù, si era lasciata travolgere dalle emozioni.
Quella
sera aveva chiesto qualcosa di più, un impegno maggiore, una sicurezza rispetto
alla clandestinità. Ma lui si era irrigidito ed aveva preso le distanze. La
notte insonne, tuttavia portò consigli alla ragazza: Maria era giovane e
carina, libera e intelligente. Claudio usciva da un matrimonio difficile e
conduceva una vita lontana da lei e dalle sue abitudini. Aveva fatto bene a
forzare la mano, lo aveva fatto uscire allo scoperto. Probabilmente si sarebbe
dileguato in modo indolore, non l’avrebbe cercata forse più.
Ma cosa
importava? Certo le doleva quella parte di sé più delicata e romantica, quel
primo amore le avrebbe lasciato il segno. Ma ormai Maria aveva capito, le si
era illuminata la strada da percorrere. Si sarebbe allontanata da lui,
precedendolo. Aveva così tanta vita davanti, e tante occasioni da giocare! Se
ne era già liberata quando, conquistata la serenità, si addormentò sul far del
mattino.
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