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lunedì 4 maggio 2020

Il pretesto del Covid-19

Con il pretesto del Covid-19 i sovranisti ultracattolici all’attacco del papa, la campagna politica contro la Chiesa di Francesco

di Sonia Scarpante *

Padre Bartolomeo Sorge ha scritto: “Il Papa non è più Re della cristianità, ma un Pastore che odora di pecore. Tutti i benpensanti ne sono sconcertati”. Perché lo ha fatto? Su Rai 3, una recente trasmissione di “Report” ha messo in rilievo che con l’esplosione della pandemia il fronte sovranista, che si professa ultracattolico, è tornato all’attacco della Chiesa.
Nei siti della destra religiosa americana si allude di continuo al coronavirus come effetto di una punizione divina per il “tradimento di Bergoglio”. Una bestemmia che non ha eguali. Una cattiveria assoluta.
Un Papa potrebbe anche non essere in linea con taluni nostri modi di interpretare la vita, o non incontrare le nostre aspettative, ma non si può arrivare a tanto. A parte il valore della educazione, questo comportamento colmo di pregiudizi è indice di una mancanza umana imperdonabile; non solo viene a mancare il rispetto verso l’altro, ma soprattutto viene completamento annullato il rispetto che portiamo a noi stessi.
Manca l’educazione di fondo che fa parte di una buona pratica filosofica di vita, che dovrebbe essere impartita già nelle scuole elementari; se manca questa virtù manca la sua parte nobile, il suo valore. Con le frasi maldicenti e inopportune non inganniamo l’altro ma il nostro essere persona. Se portiamo rispetto verso noi stessi non possiamo non richiederlo, non pretenderlo verso altri.
Conosco padre Sorge da tanti anni e sono legata a lui da profonda stima. Fra noi si parla anche di “segni”, della forza dell’uomo, della sua audacia, della resilienza come atto trasformativo di ciò che è male in bene. E il suo ultimo libro, come forte testimonianza di vita, non a caso ha per titolo “I sogni e i segni di un Cammino”, un testo vivo che ci fa comprendere quando tutti noi possiamo costruire in bellezza umana per raggiungere la pienezza della nostra vita.
Come Papa Bergoglio, anche padre Sorge è stato spesso criticato, tacciato di filo-comunismo, ma questi Pastori della Chiesa in forza della loro fede hanno proseguito con coerenza, consapevoli che essere giusti nel mondo comporta sempre contrapposizioni, pregiudizi. Loro camminano con quella croce che tanto ha insegnato loro in perseveranza, in credo umano, in senso del perdono verso chi affligge la vita. Ma forse i giusti non sono stati sempre presi di mira?
In questi tempi di forte cambiamento crediamo che una presa di posizione salutare debba essere promossa da parte dei più volenterosi, da chi crede nella forza vera della “Parola”. Oggi più che mai. Senza mai stancarsi di farlo e senza timore.

* Presidente dell’Associazione La cura di sé

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