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martedì 5 maggio 2020

Ritorno a casa

Il legame tra Alice e Luca, iniziato nell’infanzia, reso labile dalla distanza. Poi un giorno il ritorno di Alice a casa

di Cristina Podestà

La notte è chiara, l’aria serena, la luce della luna invade il cammino e i pensieri. Alice è grande ormai, le batte il cuore pensando al tempo suo e di Luca, poco ma brillante e prezioso, ripensa ai suoi baci che le portavano via i dolori e la allontanavano dalle miserie del mondo. Cammina e pensa se ancora dietro la curva vedrà spuntare la casa dei nonni, la casa della sua infanzia, la casa piena del chiasso di animali e di colori, con il sole accecante e un profumo di pane buono.
La stazione non è molto distante perciò, pur essendo già buio, ha preferito andare a piedi per godersi quel silenzio e inebriarsi degli odori della campagna. Si aiuta con le illusioni, spera di ritrovare lo stesso Luca lasciato tempo prima. Luca con cui aveva trascorso le sue estati di bambina, che la prendeva in giro, le faceva i dispetti e lei lo detestava. Poi, ad un certo punto, in una estate diversa, lo aveva guardato sul far della sera con quei suoi capelli lunghi e un sorriso stanco, e i suoi occhi avevano percepito emozioni diverse che l’avevano scossa.
Quel turbamento doveva aver preso anche lui, perché in quella estate parlavano molto poco ma si guardavano intensamente. Ed era giunta la festa del Patrono, mercati e fiere, saltimbanchi e divertimento; e proprio all’imbrunire, mentre la accompagnava a casa, improvviso un bacio. Era corsa via con un sorriso incredulo sulle labbra e il cuore gonfio di gioia. Era cominciata così.
Erano trascorsi due anni belli e terribili, perché lei tornava dai nonni solo per le vacanze mentre Luca abitava li, in un paesino lontano dalla sua città: ogni volta lasciarsi era uno strazio, mille promesse, mille baci di addio, mille pianti sul treno per Alice e per Luca il cuore trafitto.
C’era stata un’estate in cui Alice non era tornata. “Tutte promesse vane! Una storia nata già finita”, diceva Luca al telefono, nonostante Alice dicesse che lei lo amava e che appena possibile sarebbe tornata. Luca era inconsolabile. Ad un certo punto lo aveva sentito più freddo e distante e, un giorno, non aveva più risposto ai messaggi né alle chiamate.
Aveva atteso Alice, triste e malinconica, per un certo tempo. Aveva chiesto ai nonni se sapessero qualcosa di lui. Pareva scomparso. Poi Alice aveva deciso, era partita e adesso era lì: la verità bella o brutta sarebbe stata sua! Temeva di inseguire fantasmi d’amore, di essersi avventurata in una enorme delusione o di confondere un ricordo leggero amplificandolo in una storia seria.
Il passo veloce, la notte rendeva ciechi i suoi occhi che attendevano disperatamente la luce per vedere Luca. In penombra uno scalpiccio, un calpestio, un rumore, Alice ha paura e si volta!
Non crede ai suoi occhi, non serve la luce del giorno, basta quella della notte a farle capire che lui è lì dietro di lei. “I nonni” sussurra tra le lacrime e un sorriso “ I nonni ti han detto”. Un bacio le chiude la bocca. Alice è tornata a casa.

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