Il legame tra Alice e Luca, iniziato nell’infanzia, reso
labile dalla distanza. Poi un giorno il ritorno di Alice a casa
di
Cristina Podestà
La notte è chiara, l’aria serena, la luce della luna invade
il cammino e i pensieri. Alice è grande ormai, le batte il cuore pensando al
tempo suo e di Luca, poco ma brillante e prezioso, ripensa ai suoi baci che le
portavano via i dolori e la allontanavano dalle miserie del mondo. Cammina e
pensa se ancora dietro la curva vedrà spuntare la casa dei nonni, la casa della
sua infanzia, la casa piena del chiasso di animali e di colori, con il sole
accecante e un profumo di pane buono.
La stazione non è molto distante perciò, pur essendo già
buio, ha preferito andare a piedi per godersi quel silenzio e inebriarsi degli
odori della campagna. Si aiuta con le illusioni, spera di ritrovare lo stesso
Luca lasciato tempo prima. Luca con cui aveva trascorso le sue estati di
bambina, che la prendeva in giro, le faceva i dispetti e lei lo detestava. Poi,
ad un certo punto, in una estate diversa, lo aveva guardato sul far della sera
con quei suoi capelli lunghi e un sorriso stanco, e i suoi occhi avevano percepito
emozioni diverse che l’avevano scossa.
Quel turbamento doveva aver preso anche lui, perché in
quella estate parlavano molto poco ma si guardavano intensamente. Ed era giunta
la festa del Patrono, mercati e fiere, saltimbanchi e divertimento; e proprio
all’imbrunire, mentre la accompagnava a casa, improvviso un bacio. Era corsa
via con un sorriso incredulo sulle labbra e il cuore gonfio di gioia. Era
cominciata così.
Erano trascorsi due anni belli e terribili, perché lei
tornava dai nonni solo per le vacanze mentre Luca abitava li, in un paesino
lontano dalla sua città: ogni volta lasciarsi era uno strazio, mille promesse,
mille baci di addio, mille pianti sul treno per Alice e per Luca il cuore
trafitto.
C’era stata un’estate in cui Alice non era tornata. “Tutte
promesse vane! Una storia nata già finita”, diceva Luca al telefono, nonostante
Alice dicesse che lei lo amava e che appena possibile sarebbe tornata. Luca era
inconsolabile. Ad un certo punto lo aveva sentito più freddo e distante e, un
giorno, non aveva più risposto ai messaggi né alle chiamate.
Aveva atteso Alice, triste e malinconica, per un certo
tempo. Aveva chiesto ai nonni se sapessero qualcosa di lui. Pareva scomparso. Poi
Alice aveva deciso, era partita e adesso era lì: la verità bella o brutta
sarebbe stata sua! Temeva di inseguire fantasmi d’amore, di essersi avventurata
in una enorme delusione o di confondere un ricordo leggero amplificandolo in
una storia seria.
Il passo veloce, la notte rendeva ciechi i suoi occhi che
attendevano disperatamente la luce per vedere Luca. In penombra uno scalpiccio,
un calpestio, un rumore, Alice ha paura e si volta!
Non crede ai suoi occhi, non serve la luce del giorno, basta
quella della notte a farle capire che lui è lì dietro di lei. “I nonni”
sussurra tra le lacrime e un sorriso “ I nonni ti han detto”. Un bacio le
chiude la bocca. Alice è tornata a casa.
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