di Marina Zinzani
Ci sono autobiografie che lasciano il segno. Sono scorrevoli, incalzanti, lasciano attoniti nella descrizione di particolari episodi, sono coinvolgenti. E in queste autobiografie si tirano in ballo, quasi per forza, altre persone: familiari, amici, compagni e compagne di relazioni affettive.
Il lettore legge, l’autore stesso si offre nella sua più profonda fragilità, si mette letteralmente a nudo, la sua storia prende forma. Si svelano mondi interessanti, di cui a volte non si immaginava l’esistenza.