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domenica 26 maggio 2024

Stare in equilibrio, cosa significa?

di Marina Zinzani

La parola equilibrio racchiude un’infinità di sfumature. Equilibrio significa moderazione, accoglimento del pensiero dell’altro, cercare vie d’uscita che possano accontentare tutti, o perlomeno non ferire troppo. Il cercare un equilibrio serve per creare quella cosa così difficile da raggiungere, l’armonia. È una faccenda complessa, comunque.
Le sfumature di questa parola sono tante, alcune tinte di grigio. Perché ci sono zone d’ombra in cui il detto e il non detto creano una sottile tensione, che si cerca di nascondere.
Non si può dire una cosa perché l’altro si offende, perché se questo si offende i rapporti si incrinano, e allora si preferisce tacere. Ma tacendo si soffre, si rimugina, non ci si sente compresi, e questo non è bene. Il parlare fa male, il tacere fa male, la convivenza è difficile.
Si tace sul lavoro, quante cose uno vorrebbe dire su un collega poco simpatico, che crea tensione. Ma è meglio non farlo. Quante cose uno vorrebbe dire su una suocera che appare invadente, ma è meglio non dirlo. Quante cose una suocera vorrebbe dire sulla nuora, che appare distaccata e le fa vedere poco i bambini, ma è meglio non dirlo. Si può continuare così all’infinito, se ci si sfoga a volte viene fuori proprio di tutto. Poi, in un momento di razionalità, si è consapevoli che le cose rotte difficilmente si aggiustano. 
Le tensioni sono nate quando si è mostrata una rivendicazione giusta, si è esplosi con la rabbia covata, finalmente è uscito tutto il veleno tenuto dentro, ma alla fine tutti stanno peggio. I rapporti non sono più gli stessi, si è un po’ più soli.
Ecco, la parola equilibrio si accompagna davvero all’armonia, ma si avvicina anche alla finzione a volte. E al tacere, in nome del quieto vivere. 

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