Poesia
di Pietro Pancamo
Un
laghetto di fumo nel cuore. Processioni di frasi lasciano calzature
d’intelligenza
prima
di entrare nella moschea delle bocche.
I
profumi sorridono tra le maschere di foglie. E lettere serpentine
indossano
pastrani di luce.
Un
gregge di bagliori
alle
pendici dei versi
Canicola
di gioia, tanfo d’allegria
negli
sguardi ciclopici del solo occhio giornaliero. Spranghe di felicità
negli
acuti del sole
e,
fra verande d’azzurro, spaventapasseri di poesia.
Tachicardia
di vento nei vestiti: il vento, cuore del cielo.
Le
nuvole sembrano covoni di luce, capanne di fieno
intorno
al pagliaio del sole. Nel raspo degli alberi
festoni
d’aria, e gli occhi sono brandelli di nostalgia tra festuche di tempo allegro.
Stelle
filanti d’erba, pendii agitati fra la bonaccia della pianura.
Terra
diroccata e baracche di collina. Villaggi di sole.
Dal
lievito nullo di rocce azzime,
paesini
salgono
pioli di luce.
pioli di luce.
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