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giovedì 31 dicembre 2015
La luce oltre il buio
di Marina Zinzani
Candido è il filo di perle sul collo
bellezza gentile
che si accompagna
ad un giorno felice
luce che si posa sul viso
di una donna raffinata.
Ha una storia
quel filo di perle
mercoledì 30 dicembre 2015
Uomo dal popolo
di Giovanna
Vannini
Papa Francesco, un “Uomo del popolo preso in carico
da Dio”. Così mi piace definirlo. Mai avrei immaginato di ritrovarmi a scrivere
di un Papa. Mi ci hanno spinto i suoi modi casarecci, il suo
andare in tonaca bianca sprovvisto di orpelli a zonzo tra la gente, dispensando
abbracci non da Papa, appoggiando sulle ginocchia, come un nonno, ogni infante
che trotterellando gliene faccia richiesta,
martedì 29 dicembre 2015
Mendicante a piazza San Babila
di Paolo
Brondi
Tratto da La
vita spezzata
(ap) Possono essere molti i
motivi di una vita spezzata. La povertà e la disoccupazione, l’infelicità e la
perdita della speranza, la paura della vita. Molte strade senza uscita di
sicurezza, con la certezza di una frammentazione dell’esistenza. Alla ricerca
di un aiuto dal prossimo sempre più lontano, come mendicante.
lunedì 28 dicembre 2015
Da uno scoglio
di Marina Zinzani
Guardare tutto da uno scoglio
velieri all’orizzonte
flutti che si infrangono sulla roccia
il mare in burrasca
il vento freddo.
Raccogliersi
restare immobili
diventare scoglio
domenica 27 dicembre 2015
Magie nelle parole
di Marina Zinzani
Le parole sono mani
invisibili
celate nei libri
nelle persone
aiutano talvolta a
portare pesi
a sentirci simili a
qualcuno
a sentirci meno soli.
Hanno chiavi, le
parole
che sanno aprire porte
segrete
che fanno intravedere
luci.
Ma più delle parole
è ciò che viene dopo,
che conta:
il silenzio
il pensiero
l’incontro con la
propria anima.
sabato 26 dicembre 2015
Certe giornate
di Giovanna
Vannini
Quante lacrime gli solcavano le guance in certe
giornate. Ogni pretesto era buono perché queste potessero trovare sfogo,
rovesciandosi copiose al di fuori di lui. Non le poteva fermare, non le poteva
scacciare, facevano quello che dovevano e lui con loro. Faticoso era il
mattino, il riprender confidenza con il mondo.
venerdì 25 dicembre 2015
L’argilla della storia
di Paolo Brondi
Siamo spettatori di una tracotanza dilagante, da tempo,
fino a farsi terrorismo, restringendo le opinioni e le scelte entro isole di
egoismo e di viltà. Assistiamo ogni giorno alla diffusa insistenza
dei media sulle particolarità degli
individui, sulle variabili del carattere, sul fondo dei loro motivi, che, mentre
risponde ai desiderio di informazione di ogni cittadino, non esclude il rischio
di far affondare nell’argilla del divenire una diversa storia: quella che
insegni, che spieghi più a fondo, le ragioni della svolta delinquenziale e
terroristica di questo scorcio di nuovo millennio.
giovedì 24 dicembre 2015
In viaggio verso Est
Un commento a Barbone, come tra foglie d’autunno (P.
Brondi, PL, 4/12/15)
Chi è il barbone
tra foglie d'autunno, protagonista dell'omonimo racconto di Paolo Brondi
che, immerso nel chiuso dell'io, serrato nel suo guscio, impenetrabile come una
monade, all'improvviso si apre ad un soliloquio che, solo nell' incontro
casuale con l'altro da sé, si trasforma in colloquio, esce dal suo tempo
assoluto e si misura col tempo dell’altro?
mercoledì 23 dicembre 2015
Ninna nanna
di
Marina Zinzani
Ninna
nanna
ninna
nanna
la
madre guarda il suo bambino
è
lungo la strada dei sogni colorati
ninna
nanna
amore
mio
incontrerai
le fate
gli
gnomi
sabato 19 dicembre 2015
Il regista dimenticato
di Pietro Pancamo
Esitò, quando il meteo tacque. L’occasione era propizia –si
rese conto, spegnendo la radio–, ma la forza per attuare il “piano” (peraltro
già studiato e preparato da tempo) tardò a presentarsi, lì per lì. L’anima non
s’atteggiava all’ardimento, per dirla col poeta.
domenica 13 dicembre 2015
Quel senso del Natale che ci identifica
(ap) Una sala ricca di festoni colorati. Il bagliore
delle candele accese. Lo scintillio delle palle dorate riflesso sul verde dei
rami di abete. Le statuine dei personaggi intorno alla mangiatoia di una povera
capanna. I pastori, provenienti dalle lontane montagne e in cammino da giorni
in cerca di una luce. Le grida allegre dei bambini di fronte allo sfavillio dei
dolci e alla serenità ritrovata degli adulti. Non uno stanco rituale di fine
anno, da dimenticare al più presto, smaltita la frenesia del falso riposo, ma
una festa in cui, anche per chi non è credente, è prezioso il regalo reciproco
di pensieri fraterni, nel ricordo delle proprie radici, di ciò che ci ha
formato come persone e ha costruito la nostra storia.
sabato 12 dicembre 2015
Ruote per lo sguardo
di Marina Zinzani
Dedicato a chi vede il mondo da una sedia a rotelle
Ruote mosse dalle mani
sguardo curioso
respiro e vita
ruote
e passi con la mente
sentire.
giovedì 10 dicembre 2015
Donna
di Marina Zinzani
Piccole storie
di gente comune
luci e ombre
dentro le case
pasti freddi
e piatti fumanti
panni da stirare
e silenzi in cucina
donna che guarda da un
vetro
fragilità e dubbi
donna con le borse al
mercato
martedì 8 dicembre 2015
La memoria nelle parole del viandante
di Cristina Podestà
Un commento a Barbone, come tra foglie
d’autunno (P. Brondi, PL, 4/12/15)
Scorrendo il testo la prima immagine che mi è venuta alla mente è stata
quella di un contemporaneo nuovo Dante, perduto nella buia selva a causa del
sonno della ragione. Ed infatti, anche qui, al suo fianco, si concretizza
silenziosa una guida che aiuta Giorgio a capire la necessità di superare le
aporie del mondo per suggerire una serena accettazione del sé.
domenica 6 dicembre 2015
Disciolti nel pianto quei ricordi
di Valeria
Giovannini
Certi ricordi restano appiccicati addosso come
cicatrici. Basta sfiorarli in superficie per avere un sussulto. E ricominciano
a sanguinare.
Rosa
antico a rattoppare
pezzi
di dolore
rabbia
gelata
per
scale di sangue
porta
serrata
a
strapparti dall'amore
disciolto
nel pianto.
Non
mi avevi scordata.
venerdì 4 dicembre 2015
Barbone, come tra foglie d'autunno
di
Paolo Brondi
Era
così compreso nel travaglio della sua maligna sorte e nelle sue intime
figurazioni che non si era accorto della presenza accanto a sé di una strana
figura di uomo. Era sopraggiunto in silenzio e si era seduto accanto a lui
tutto immerso nel chiuso dell’Io. Vestito di cenci, capelli tutti arruffati e
lunghi, barba folta e ispida, solo negli occhi, di un blu intenso e profondo,
estremamente mobili e vivi, tradiva questa sua veste di barbone. Cominciò a
parlare, come in un soliloquio, in realtà rivolto all’occasionato compagno di
solitudine, dicendo: “E’ bello tuffarsi nel mare sterminato
dell’avventura umana per abbracciare le onde confuse del fondo... cogliervi il fluttuare
di mille destini ed intesserne poi i disegni nella propria immensa tela....”.
giovedì 3 dicembre 2015
Un capogiro
di Giovanna
Vannini
Dobbiamo tenerci stretti. Allontanarsi rende
fragili, mette distanza d’animo, vento tra i corpi, freddo nelle mani. Con il
buio la stanchezza. La testa macina pensieri dal risveglio prosegue fino al
sonno. Inutile provare a fermarne il moto. Assecondare, condividere, starci
dentro. Ci appartiene. Un capogiro a cena consumata, un vuoto allo stomaco come
se non fosse sazio. Una bevanda che rinfranchi, qualcosa di dolce che coccoli.
Da giorni piedi freddi nelle scarpe, occhi meno in colore, meno espressivi.
“...e sabato è domani…” dice una canzone del mio tempo. Giornate lunghe di
chilometri in macchina, di faccende da evadere per forza. Vorrei ridere,
illuminarmi in volto, lasciarmi andare in volo…
lunedì 30 novembre 2015
Ombre della sera
di Marina Zinzani
Le ombre della sera
portano luci sfavillanti
di locali
promesse ed emozioni
incontri
voglia di uscire
di vivere la vita e
gli anni.
Passa il tempo
le ombre della sera calano
non ci sono più molte luci
ogni cosa sembra
già vista.
domenica 29 novembre 2015
Ezio Raimondi, un arco nel cielo
di Valeria Giovannini
Molto toccanti le pagine
autobiografiche di Ezio Raimondi, filologo, saggista e critico letterario
italiano, nel suo Le voci dei libri.
L'autore racconta di essere nato in
una casa dove non c'erano libri. Un giorno ne trovò uno, uno soltanto, nascosto
tra le anticaglie di un comò: l'edizione Nerbini de I miserabili. Era il libro del capezzale della madre di Raimondi,
una donna del popolo che lavorava a servizio.
venerdì 27 novembre 2015
Matthew, il caso e la clessidra
(ap)
Matthew, un 36enne americano residente a Parigi, era nel teatro Bataclan quel
13 novembre mentre il commando di tre terroristi islamici faceva irruzione
aprendo il fuoco sul pubblico e uccidendo 89 persone. Ferito ad un polpaccio,
disteso a terra, non sentendo più le gambe, riusciva a strisciare all’esterno
facendo leva soltanto sulle dita, crollando poi sull’asfalto: era soccorso da
un giornalista che lo portava al riparo in un palazzo.
mercoledì 25 novembre 2015
Ciao Diesel, grazie
di Catia
Bianchi
Le
stragi di innocenti di questi giorni hanno fatto versare lacrime anche ai più
duri. Dovrei vergognarmi (forse) a dire che ho pianto anche per Diesel? Chi non
ha mai avuto un cane non può sapere cosa significhi. Da quel giorno la sua foto
è sempre con me. Ciao Diesel, e grazie da parte dell'umanità per quel che hai
fatto per tutti noi.
martedì 24 novembre 2015
Valeria: per non arrendersi
(ap) Sono stati i gondolieri ad accompagnare Valeria
Solesin nell’ultimo viaggio. Su un letto di rose bianche, tra silenzi ed
applausi. Dall’androne di Cà Farsetti, la sede del municipio a Venezia, a
piazza San Marco. Sullo sfondo, l’inno di Mameli e la Marsigliese. Una intera
città in lutto e con essa il Paese.
Valeria mancherà a questo Paese e a
ciascuno di noi. Mancherà la sua voglia di vivere, la gioia dello sguardo dolce
e illuminato, l’operosità dei gesti quotidiani nello studio, nel lavoro, nello
svago: l’università, i bistrot, il quartiere, i teatri. “La nostra dignità è un
atto dovuto”, ha detto il padre Alberto tra le lacrime, celate dagli occhiali
scuri. Un esempio, per non arrendersi.
Voci twittanti: la ricerca della memoria
di
Paolo Brondi
Twittare,
ricorrere a facebook, al fast thinking o al fast sharing, non depone in assoluto per mancanza d’ispirazione a
comporre romanzi, ma sono scelte espressive del nostro tempo, freneticamente
spinto al nuovo, alla celebrazione dei montaliani idoli di creta e a
sentenziare il limite, la parzialità o il fallimento di ogni opera appartenente
al passato. Certo
è "altro", altra esistenzialità e storia, che le voci twittanti
raccontano, rispetto al passato, alle voci dei grandi il cui linguaggio, appena
si incontra, con la lettura e l’esercizio dello scrivere, entra nell’ anima e guida
la scrittura per modo che, pagina dopo pagina, ci si trova a creare una
proliferazione di significati, un circuito semantico, ben più ricco di quello sperato.
domenica 22 novembre 2015
Farfalla
di Marina
Zinzani
Ali di una farfalla ferita
i colori dipinti dalle mani di Dio:
si vede solo ora
la sua bellezza.
Il vascello sballottato dai venti
di
Laura Bonfigli
Intervento
sul tema Quale famiglia (P. Brondi, PL
11/11/15)
La
famiglia, analizzata, osservata e studiata non solo nel corso del tempo, ma
anche nelle sue molteplici manifestazioni odierne, seppur sballottata come un
vascello nel mare in tempesta, resiste alla modernità e sopravvive a se stessa,
grazie ad un processo di lenta ma costante metamorfosi. Ovviamente alla vecchia
struttura verticale si è sostituita una struttura orizzontale in grado di accogliere
legami più articolati e differenziati.
sabato 21 novembre 2015
Il ritmo della pedalata
di Giovanna
Vannini
La vita è come andare in bicicletta; se vuoi stare
in equilibrio devi muoverti. Così vai, procedi, scansi buche e pozzanghere, con
affanno cerchi il liscio. Il dritto ti fa gola, la curva però incalza e la
curiosità del dopo, quella, t'assale. Guardi la strada davanti a te, pari,
pare. Ma quando la pedalata prende il suo ritmo la gamba si sforza, il piede
spinge. A occhio non vedevi, ma ora senti nei muscoli tesi un altopiano. Si
alternano le discese, appena accennate, in picchiata, di quelle che ti
ghiacciano addosso il sudore, ti scompigliano i capelli. Quando scendi e riposi
è solo un miraggio...
mercoledì 18 novembre 2015
Diesel, morire per l'uomo
(ap)
Le forze di polizia francesi stavano dando la caccia a Abdelhamid Abbaoud,
mente degli attentati di Parigi. Diesel, un pastore belga di 7 anni, è stato il
primo ad entrare nel covo dei jihadisti, mandato in avanscoperta a caccia di
bombe. Gli hanno sparato subito. Era ferito a morte, ma è tornato indietro per
morire accanto al suo padrone. È stata l’unica vittima tra i poliziotti
intervenuti.