Il viso di
lei, così inquietante
di
Giovanni Muzi
Nel
gorgo tuo
percorso
bene o male, bene
quanta
retorica le tue pene,
infide
nostalgia e malinconia.
Ma
cosa vuoi, andare via
da
dove, sei tu qui, ferma o indomita
no,
non è la maieutica
la
tua musica,
necessita
interruzioni, claque o pause
dispensi,
sbadigli, sollievi, sollevi cause
pesi
soppesi
remota,
poi ti distrai, t’acquieti,
e
il borgo tuo s’illumina, di luce filtrata,
un
sorriso di case del sud, in serata,
è
il tuo viso.
Fosse il suo!
Fosse il suo!
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