(A Silvia, manoscritto 1828) |
Nella grafia, le tracce nascoste del nostro io
di Cristina Podestà
(Commento a Allo
specchio, PL, 10/10/18)
La comunicazione non verbale è essenziale per
conoscere l'individuo nella sua complessa identità.
Ogni movimento diventa parola, ma solo pochi sanno percepire, interpretare, capire il gesto e le sue sfumature.
Il corpo non mente. E la grafia ancor meno. Con i gesti si tradiscono i veri pensieri perché possiamo controllare le parole ma non la gestualità e la postura, legate all'inconscio e, perciò, difficili da pilotare.
Ogni movimento diventa parola, ma solo pochi sanno percepire, interpretare, capire il gesto e le sue sfumature.
Il corpo non mente. E la grafia ancor meno. Con i gesti si tradiscono i veri pensieri perché possiamo controllare le parole ma non la gestualità e la postura, legate all'inconscio e, perciò, difficili da pilotare.
Si rielabora il nostro io, la nostra intimità quando
scriviamo! La grafia è come un prolungamento della mente, il gesto grafico
corrisponde alla vita interiore.
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