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lunedì 30 dicembre 2019

Il risveglio di Ranieri

A Gèsoli, l’immaginario paese sardo dove viveva Nonna Annetta, c’erano le stelle in cielo quando  Ranieri si svegliò e cominciò a riflettere

di Bianca Mannu
(Tratto dal libro Da Nonna Annetta, ed. La Riflessione, 2011)

Nelle case dei poveri la festa ha vita breve, perché i bisogni diventano subito perentori. Anche Ranieri s’era messo di nuovo ad armeggiare dentro la loggetta del forno per un rapido inventario. “Da questi catorci non puoi cavarci niente”, si disse. “Da domani, marsch!” E cominciò a stendere il sego sugli scarponi e a valutarne lo stato. Sarebbe stato meglio possederne un paio di ricambio.
Poi prese a organizzare il materiale minimo per il suo giro: falcetto, sacco, un grosso tovagliolo, della stoppa, alcuni zolfanelli dentro una loro vecchia scatolina, un pezzo di corda, qualche spanna di spago, un pezzo di sego avvolto in carta oleata. Gli abiti erano quelli che aveva addosso e che Pinotta aveva pulito e rammendato alla buona.
Quelli eh, quelli non erano cose che poteva procurare nel suo giro. Certi proprietari, come abbigliamento, gli facevano concorrenza al ribasso. “Bah, intanto bisogna ricominciare, poi si vedrà”. E con questo pensiero si addormentò. C’erano ancora le stelle in cielo quando si svegliò. Ma anche sua madre già rimenava il fuoco di paglia di fave per la cuccuma. “Tieni” gli disse porgendogli una ciotola di caffè d’orzo e una fetta di pane abbrustolito.
“Serve almeno a scaldare lo stomaco. E ci ho messo anche quel resto di zucchero rimasto in fondo al barattolo. Fa freddo da cani. T’ho involto un pane intero, caso mai.. Sei stato troppo male, questo lo sai. Io, io, proprio non sapevo a che santo votarmi. Tu, tu sembravi più di là che di qua. Non so, ma credo che ti sarai accorto di predi Atzori. È lui che ti ha curato giorno e notte. Se no, non so come avrei potuto curarti e lavorare. Non ho avuto cuore neppure per dirgli grazie, ma tu devi andare a trovarlo!”.
Ranieri grugnì una specie di assenso e uscì. Intanto che il mattino schiariva, egli rifletteva. Non aveva messo ordine nei propri pensieri da quella notte: non aveva voglia di farlo e neppure aveva voglia di rivedere a breve predi Atzori.

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