di Laura Maria Di Forti
(Presentazione di Angelo Perrone)
(ap) Il proverbio
di oggi: “L’allegria
è di ogni male il rimedio universale”. Un rimedio per tutti, a buon mercato ed
efficace?
La tradizione popolare italiana
si è sempre espressa con proverbi e modi di dire, rimasti poi nella memoria
comune. Oltre le apparenze, non sono una ingenua semplificazione della realtà
con cui ci confrontiamo ogni giorno. Molto di più, uno sforzo per riflettere e
capire. E magari scovare il bandolo della matassa.
Interpretano sentimenti
diffusi, traducono in poche battute concetti complicati, tramandano una
saggezza solo apparentemente spicciola, qualche volta sono persino di aiuto per
suggerirci le mosse opportune. Ci hanno consolato, ammonito, contrariato. Ce ne
siamo serviti per affrontare momenti difficili e uscire da situazioni scabrose.
Già pubblicati: Il
mattino ha l’oro in bocca, Non
dire gatto se non ce l’hai nel sacco, Tra
i due litiganti il terzo gode, Se
son rose fioriranno
Stolti sono quelli che piangono e si lamentano,
simili a coccodrilli dopo un pasto abbondante.
Si compiacciono dei loro mali,
fanno a gara contando le lacrime
come bambini che numerano le biglie colorate.
Io sono invece giocoso,
preferisco ridere che lagnarmi,
adoro il buon vino e l’allegria che procura.
Brioso, ridente e scherzoso,
mi compiaccio delle mie risate
e amo il brio, il gioco e lo spasso.
Esulto e non mi lagno,
faccio festa e non mi perdo in pianti.
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