(Angelo Perrone) Il linguaggio dei politici, spesso, sembra aver perso ogni freno, scivolando in una retorica che avvelena il dibattito pubblico. Quando definisce gli elettori "schifati" per la bassa affluenza a un referendum senza quorum, il presidente del Senato, Ignazio La Russa, non fa un semplice scivolone di linguaggio, ma di sostanza. Nell’esternazione, non c’è analisi, difettano il commento, la riflessione.
Pagine letterarie
Rivista di cultura, arte, fotografia
martedì 10 giugno 2025
lunedì 9 giugno 2025
Addio alla luce
(Angelo Perrone)
All'orlo estremo, dove il sole muore,
guidava il passo un'ultima promessa.
Là, dove il verde, tenace e traditore,
resisteva alla notte, in fuga, in fretta.
Un colle scosceso, nido di silenzio,
attendemmo la fine del chiarore.
La luce, un velo tenue, senza offesa,
sfumava lenta nel profondo orrore.
Ancora un soffio di speranza acerba,
sull'erba tenera, sul muschio antico.
Poi la montagna, come bestia serba,
inghiottiva il colore, il flebile amico.
guidava il passo un'ultima promessa.
Là, dove il verde, tenace e traditore,
resisteva alla notte, in fuga, in fretta.
Un colle scosceso, nido di silenzio,
attendemmo la fine del chiarore.
La luce, un velo tenue, senza offesa,
sfumava lenta nel profondo orrore.
Ancora un soffio di speranza acerba,
sull'erba tenera, sul muschio antico.
Poi la montagna, come bestia serba,
inghiottiva il colore, il flebile amico.
domenica 8 giugno 2025
Brusca, la libertà che stride con il dolore
(Altre riflessioni in Brusca, la collaborazione e le ferite della Giustizia, Critica liberale 5.6.25)
(Angelo Perrone) La notizia della definitiva libertà di Giovanni Brusca, ex boss mafioso e "pentito" coinvolto nella strage di Capaci (azionò il telecomando), riaccende il dibattito sulla finalità della pena.
Brusca, dopo 25 anni di detenzione e la collaborazione con la giustizia, vive ora in una località segreta, lontano dalla Sicilia, una conclusione che genera amarezza – espressa dolorosamente dalla vedova del caposcorta di Falcone – e solleva interrogativi.
La storia di Brusca è emblematica. Da un lato, la necessità dello Stato di combattere la criminalità organizzata ottenendo informazioni. Dall'altro, la concessione di benefici penitenziari a chi si è macchiato di crimini efferati si scontra con il sentimento di giustizia.
È difficile accettare che un autore di tali atrocità possa tornare libero. Giuridicamente, però, il sistema penale italiano non ha una finalità esclusivamente retributiva. L'articolo 27 della Costituzione afferma che le pene «devono tendere alla rieducazione del condannato». Questo principio, unito alla necessità di prevenzione generale (dissuadere altri dal commettere reati) e speciale (impedire al reo di delinquere nuovamente), giustifica istituti che prevedono sconti di pena in cambio di un contributo significativo alla lotta al crimine.
Il dilemma risiede nel bilanciamento, sempre problematico, tra efficacia investigativa e tutela sia del principio rieducativo che della richiesta di giustizia e memoria delle vittime. La libertà di Brusca resta una ferita aperta mettendo in luce il disagio della giustizia penale quando si confronta con il male assoluto.
sabato 7 giugno 2025
La Meloni sul referendum, tra indifferenza e disimpegno
(Altre riflessioni in Il diritto al "non senso" della democrazia, Critica liberale, 6.6.25)
(Angelo Perrone) L'affermazione della presidente Meloni (il “non voto” al referendum su lavoro e cittadinanza come un suo diritto) è una posizione inquietante in tempi di crisi democratica.
venerdì 6 giugno 2025
La fortuna e il compromesso
di Marina Zinzani
(“Reservatet – La riserva” è una serie danese ambientata a Copenaghen, trasmessa su Netflix.)
In un quartiere altolocato, una giovane filippina, Ruby, che lavora alla pari nella famiglia di un uomo facoltoso, scompare. La vicina di casa di questa famiglia, Cecilie, che ha anche lei una giovane filippina, Angel, amica della ragazza scomparsa, cerca la verità, e riferisce alla polizia che aveva visto la giovane buttare nell’immondizia qualcosa, che si rivelerà poco dopo un test di gravidanza.
giovedì 5 giugno 2025
Guardiano
(Angelo Perrone)
L'eco del mare smise di chiamare,
le spirali di pietra, mute, si quietarono.
Allora l'uomo volse il capo indietro,
cercando tracce, un tempo mai vissuto.
Ricordi antichi, un velo di rimpianto,
parlava d'ore spese, un compito fedele.
Custode di silenzi, giorno dopo giorno,
poiché i sogni, si sa, non danno pane.
Solo la realtà, solida e amara,
nutriva un'anima ormai senza voli.
mercoledì 4 giugno 2025
Respiro
di Maria Cristina Capitoni
Prendi fiato
per non cadere
non interrompere il respiro
tra un pensiero e l’altro
perché nel mezzo
non c’è riposo
ma solo un buio
che galleggia silenzioso
tra il pieno e il vuoto.
lunedì 2 giugno 2025
Un piccolo spazio
Si impara presto
a subire critiche
controllo delle emozioni
voglia di ribattere
scoppiare in silenzio
l’autorità che si impone
la fragilità della nostra posizione
tutta così la vita
avere una persona davanti che parla
che giudica
che dice cosa sarebbe meglio fare
si parte da un genitore
domenica 1 giugno 2025
Gaza, la vita offesa
(Altre riflessioni in L'agonia di Gaza, Critica liberale 3.6.25)
(Angelo Perrone) A Gaza, il fragore delle bombe non è solo l'eco assordante della guerra. La cronaca ci restituisce immagini di una brutalità inaudita: corpi straziati, volti impietriti dal dolore, e soprattutto, bambini con gli occhi vuoti, spettri in cerca di cibo, in un paesaggio di macerie. Come non risentire, là dove le vittime si contano a migliaia, le parole dolenti di Giuseppe Ungaretti in Veglia, sui «centomila cadaveri» nel fango?
sabato 31 maggio 2025
Pascolo sospeso
(Angelo Perrone)
Tra vette silenti e cime aspre,
un vasto pianoro si svela,
dimora erbosa dove il vento pasce,
sospesa, la solitudine cela.
Non un sogno,
ma realtà possente,
un abbraccio tra cielo e suolo fiorito.
Là, tra rocce scoscese e un verde splendente,
ogni fatica trova il suo rito.
Natura maestosa, un quadro infinito,
dove il tempo pare essersi smarrito.
venerdì 30 maggio 2025
Garlasco e il danno Nordio
(Altre riflessioni in Garlasco, non è più un processo, Critica liberale, 29.5.25)
(Angelo Perrone) Il caso Garlasco si trasforma, non è più una vicenda giudiziaria. L’ultima di Nordio: “Irrazionale la condanna a Stasi dopo le assoluzioni”. Un ministro della Giustizia che esprime giudizi a gamba tesa su un processo specifico è un'anomalia nello Stato di diritto. Ci sono condanne irrevocabili e nuove delicate indagini in corso, strumenti processuali per l’accertamento della verità e per la verifica di eventuali errori o mancanze.
mercoledì 28 maggio 2025
Musica sull'erba

di Marina Zinzani
Sembra un quadro di Georges Serault, persone sedute sull'erba in una giornata di sole e vento fresco. Le voci dei bambini sono nell'aria, sono deliziosi con i loro pochissimi anni, e giocano, corrono. Per terra, qualcuno ha steso dei teli, e così si siede senza problemi.
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