Passa ai contenuti principali

Post

📖 Cent'anni di Macondo, il sogno che salva la realtà

(Introduzione ad a.p.). Macondo non è mai esistito, eppure è il luogo più reale che la letteratura ci abbia offerto. Con una prosa che fonde storia e magia, Gabriel García Márquez ha creato l'emblema universale della solitudine, della memoria e della condizione umana. Un tributo al genio di "Gabo" e all'eternità del suo capolavoro. I. Macondo: non un sogno delirante, ma l’essenza umana (ap) ▪️ Non sarebbe bastato un sogno delirante per credere che un piccolo villaggio immaginario improvvisamente potesse diventare l’emblema di una condizione umana, tra storia e fantasia. Tanti ricordano con gratitudine il suo inventore ineguagliabile, Gabriel Garcìa Márquez. Si sono riconosciuti in molti nelle allusioni ispirate ad un mondo di fantasia, eppure così concreto, come Macondo. Questo è il realismo magico nella sua forma più pura: la fusione della cronaca quotidiana e della Storia con il fantastico, accettato dai personaggi con naturalezza disarmante. Luogo esotico, lussureg...
Post recenti

💔 Ti regalo la mia assenza: l’addio lacerante tra passione e diversità

(Introduzione a Laura Maria Di Forti). L'amore più vero e passionale può scontrarsi con l'insormontabile muro della diversità di carattere? Questa lettera d'addio di Laura Maria Di Forti svela il conflitto tra l'ego narcisista e la forza di un sentimento immenso. Un addio straziante, dettato dalla consapevolezza che due "parallele non si incontreranno mai", ma necessario per garantire la felicità altrui. Leggi la riflessione sul dolore della separazione e il coraggio di farsi fantasma. (Laura Maria Di Forti - LETTERA) ▪️ Caro amore mio, ti dico addio, addio per sempre. Lo so, sono stata superba, egocentrica, mi sono rivelata una sciocca narcisista, una donna insensata, forse troppo pretenziosa, all’apparenza persino superficiale. Ma io ti ho amato. E l’amore, quello vero, immenso, romantico e senza limiti, senza raziocinio, l’amore puro e fruttuoso di passioni, questo amore che io sento dentro di me e per te solo, mi aiuterà a sconfiggere l’ego che alberga so...

🚨 Democrazia soffocata: non basta il voto, serve il confronto

Si muore per eccessi, e anche mancanza di dibattito e garanzie (a.p.) ▪️ La stampa è nemica del popolo? Le sentenze sgradite sono caccia alle streghe? O peggio fake news? Non è solo retorica elettorale: è il tentativo di soffocare il dibattito democratico. La democrazia liberale non è una dittatura della maggioranza. È un sistema dinamico e, per sua natura, rumoroso e conflittuale. Questo è il suo punto di forza, non la sua debolezza. Eppure, in molte società occidentali, assistiamo alla rapida diffusione di un atteggiamento politico, spesso veicolato dalle forze di destra, che non tollera e anzi cerca attivamente di delegittimare i meccanismi critici che ne sono il fondamento. Il pericolo della delega in bianco L'idea che la vita democratica si esaurisca nel "rito delle elezioni" e che chi vince abbia una delega in bianco per operare senza freni è una distorsione pericolosa. Il confronto democratico non è un evento, ma un processo continuo, che deve coinvolgere visioni d...

🕰️ Dicembre: tempo di bilanci, lentezza. E attesa

(Introduzione a Giovanna Vannini). Dicembre non è solo l'ultimo mese dell'anno, ma il vero spazio della riflessione e del bilancio. Con una leggerezza quasi poetica, Giovanna Vannini ci invita a guardare l'ultimo scampolo di calendario come un tempo "a parte", dove la lentezza è un lusso, e l'attesa del futuro si mescola alla nostalgia del passato. Un piccolo invito a riscoprire il valore dei giorni tra il Natale e l'inizio del nuovo. (Giovanna Vannini) ▪️ Va in congedo, smaltisce gli ultimi giorni passando per un nuovo Natale. Dicembre è un mese a parte, da solo sembra fare il calendario. Porta bilanci, porta promesse da lasciare in consegna a gennaio, si ripete. Fedele negli anni, nel tempo, quello di ognuno. Come ognuno ha, il suo dicembre. Se lo rigira tra le mani, se lo guarda, gli vuol bene o male, oppure lo considera alla stregua degli altri undici. Punti di vista, punti di sentire. Mi piace, lascia spazio per perdersi in lentezza se possibile. I gi...

⚖️ Separazione carriere: il paradosso dei 40 magistrati e la Giustizia lenta

(a.p.) ▪️ Riforme che cambiano l’Italia, ma c’è un numero piccolo dietro il mare di parole: quaranta. Solo 40. “Traguardo storico”, dicono. Ma per andare dove? Abbiamo fatto una riforma costituzionale e faremo un referendum per decidere della carriera di sole 40 persone all’anno. Lo 0,00006% degli italiani. È la sintesi della sproporzione che lacera il dibattito pubblico. Si discute con fervore, come se fosse uno scontro finale, di modificare la Costituzione, il patto che ci unisce tutti. E il problema “storico” che ha spinto a tutto questo? La carriera di circa 40 magistrati all’anno che passano da un ruolo all’altro. Quaranta persone. ✓ Il pretesto vs. l'obiettivo sotteso La riforma ha un effetto pratico diretto e limitato (separazione delle carriere): impedisce a quei 40 magistrati, che oggi statisticamente ogni anno cambiano funzione (da PM a Giudice o viceversa), di farlo in futuro. Ciò significa che la totalità dell'intervento normativo e la mobilitazione di risorse polit...

📝 A gran salita gran discesa: la fatica e la caduta dopo il successo

(a.p. - Introduzione a Laura Maria Di Forti). Il proverbio di oggi: “ A gran salita gran discesa. ” La fatica che spesso accompagna il successo, ma anche la severa lezione che la superbia precede la caduta. Cosa ci riserva il futuro? La tradizione popolare italiana si è sempre espressa con proverbi e modi di dire, rimasti poi nella memoria comune. Oltre le apparenze, non sono una ingenua semplificazione della realtà con cui ci confrontiamo ogni giorno. Molto di più, uno sforzo per riflettere e capire. E magari scovare il bandolo della matassa. Interpretano sentimenti diffusi, traducono in poche battute concetti complicati, tramandano una saggezza solo apparentemente spicciola, qualche volta sono persino di aiuto per suggerirci le mosse opportune. Ci hanno consolato, ammonito, contrariato. Ce ne siamo serviti per affrontare momenti difficili e uscire da situazioni scabrose. Già pubblicati: Il mattino ha l’oro in bocca , Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco , Tra i due litiganti il t...

📝 L'argine. Ricordi e nostalgia

(Introduzione a Maria Cristina Capitoni). C’è una corsa che ci portiamo dentro, troppo breve per lasciare il segno. Maria Cristina Capitoni riflette in versi sulla nostalgia del tempo, quando l'unica via è tornare indietro a quegli istanti felici solo nel ricordo. (Maria Cristina Capitoni - POESIA) ▪️ Quella corsa sull’argine fu forse troppo breve per lasciare il segno avrei dovuto correrla fino alla fine del fiato per non dover poi tornare indietro a quegli istanti felici solo nel ricordo scanditi in fretta per nascondere un dolore sordo.

Il braccio della morte e l'amore tossico: storie parallele di redenzione

(Introduzione a Daniela Barone). La pena capitale interroga la morale di ogni società, ponendo domande cruciali sulla sacralità della vita e sul valore della riabilitazione. Ma cosa succede quando il "braccio della morte" si manifesta anche fuori dalle sbarre, negli affetti tossici e nel controllo psicologico? Questa è la storia intensa dell'epistolario tra Daniela Barone e Richie Rossi, un carcerato americano in attesa della sentenza capitale, che intreccia la riflessione sulla pena di morte con una personale battaglia per la libertà. Un racconto toccante sulla dignità, la speranza e la redenzione. Segue:  a.p.  COMMENTO. 1. Rifiuto etico e sacralità della vita (Daniela Barone - TESTIMONIANZA) ▪️ Non so se fu il film “ Dead Man Walking ” o il libro “ La mia vita nel braccio della morte ” di Richie Rossi a farmi riflettere sul tema della pena capitale; tendo a pensare che le vicende del carcerato americano abbiano determinato il mio rifiuto di una pratica che ritengo crud...

Il mio nome, la difficile ricerca di sé tra distrazione ed apparenza

(Introduzione a Maria Cristina Capitoni). In un'epoca satura di immagini e distrazioni, la vera sfida non è farsi notare dagli altri, ma riconoscere la propria essenza autentica. La poesia di Maria Cristina Capitoni affronta con delicatezza e profondità il tema dello smarrimento identitario: quell'“io” silenzioso, privo di orpelli, che lotta per emergere tra il clamore dei volti esterni. È un'ode all'autenticità che si nasconde dietro i "trucchi sgargianti" e che spesso dimentica persino di chiamare sé stesso per nome. (Maria Cristina Capitoni) ▪️ Riconoscer tra gli infiniti volti affacciati al buio lo sguardo del mio che chiede aiuto non è mai facile davanti stanno sempre gli altri quelli dai trucchi sgargianti che rubano l’attenzione e confondono la mente il mio è quello senza niente che dimentica sempre di chiamarmi per nome.

⛵ In balia delle onde, trovare rotta ed equilibrio nel mare della vita

(a.p. – Introduzione a Cristina Podestà) ▪️ La vita è uno “stare in barca”, dipende da noi trovare la rotta e l’equilibrio. E un po’ di serenità: come quando galleggiavamo in un’altra acqua. Nel ventre materno (Cristina Podestà - TESTO) ▪️La metafora del mare e della barca è piuttosto diffusa nella letteratura, a cominciare da Dante in tutte e tre le cantiche e relativamente a variegate sfumature dell'essere: Caronte, l'angelo nocchiero, il secondo canto del Paradiso; non sono che esempi di una molteplice trattazione del tema del mare e della navigazione. Joseph Conrad dice una frase molto suggestiva, che riprende proprio la similitudine della vita: "La nave dormiva, il mare si stendeva lontano, immenso e caliginoso, come l'immagine della vita, con la superficie scintillante e le profondità senza luce". Spesso è proprio cosi: la superficie è bella, solare, scintillante appunto ma, se si va sotto e si guarda bene, c'è il buio più profondo! La barca di Dante...