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Visualizzazione dei post da maggio, 2024

Guerrieri e bullismo

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di Marina Zinzani Si deve essere guerrieri anche se non si è in guerra? Gli affronti di un compagno di scuola, di più compagni di scuola impongono di prendere le armi. Le armi degli aggressori sono mosse dalla stupidità, dal desiderio assurdo della sopraffazione verso un più debole, dal loro essere in gruppo perché da soli sarebbero molto meno forti.

Il futuro dei figli

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di Marina Zinzani Si guarda con preoccupazione al calo demografico. In pratica gli italiani fanno sempre meno figli. Sono tanti i motivi per cui questo accade: il futuro preoccupa, il lavoro non è sicuro, già una donna quando comunica al datore di lavoro che aspetta un bambino non è vista bene, le case hanno prezzi esorbitanti, una cameretta in più è qualcosa da valutare bene e da far venire il mal di testa.

Il canto che scuote

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di Maria Cristina Capitoni Quella voce  ci richiama tutti all’ordine  ma solo in pochi si rimane in piedi quando la piazza è vuota  e inizia piovere è difficile accorgersi che è solo l’inizio  di un canto diverso da ascoltare in silenzio  mentre il freddo scivola lento  fuori dal petto.

Stare in equilibrio, cosa significa?

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di Marina Zinzani La parola equilibrio racchiude un’infinità di sfumature. Equilibrio significa moderazione, accoglimento del pensiero dell’altro, cercare vie d’uscita che possano accontentare tutti, o perlomeno non ferire troppo. Il cercare un equilibrio serve per creare quella cosa così difficile da raggiungere, l’armonia. È una faccenda complessa, comunque. Le sfumature di questa parola sono tante, alcune tinte di grigio. Perché ci sono zone d’ombra in cui il detto e il non detto creano una sottile tensione, che si cerca di nascondere.

Franco Di Mare, un addio doloroso

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di Marina Zinzani E’ difficile trovare altre parole sulla morte di Franco Di Mare, oltre a quelle dette in questi giorni. La sua scomparsa ha colpito per tanti motivi: per essere un volto familiare della TV, per la sua carriera come inviato di guerra, per la sua generosità manifestata anche con l’adozione della figlia, per la sua umanità. Era indubbiamente molto amato e stimato.

Van Gogh, il ramo di mandorlo fiorito

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di Marina Zinzani Saint-Rémy-de-Provence, 1890. Van Gogh è nello studio del suo medico, e guarda fuori dalla finestra. Il suo sguardo è rapito dalla bellezza di un mandorlo, e dai suoi primi fiori bianchi che stanno nascendo. Da lì a poco ci sarà il battesimo di suo nipote Vincent, figlio dell’amato fratello Theo.

Nordio a Palermo, il tempo dell'indifferenza

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Separazione delle carriere dei magistrati e obbligatorietà dell’azione penale: discrimine di libertà ed uguaglianza ( Sintesi dell'intervento pubblicato su Critica Liberale 21.5.24 ) (Angelo Perrone) Trentacinque minuti. È il tempo dedicato dal ministro della Giustizia Nordio al congresso nazionale dei magistrati a Palermo. Di corsa, tra un impegno e l’altro, tutti più pressanti ed urgenti. Lo spazio per arrivare, fare foto di rito, dire due cose, e ripartire nel gelo della platea stupita.

Van Gogh, i girasoli e quel mondo infinito

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di Marina Zinzani Arles, Provenza, 1888. Vincent Van Gogh ha saputo che il suo amico Paul Gauguin lo raggiungerà e che abiterà con lui nella sua casa gialla. Van Gogh ha un’idea: richiamare altri pittori lì ad Arles, creare una comunità di artisti, sotto l’insegna di un’arte condivisa. Van Gogh è felice, pieno di entusiasmo, non vede l’ora che Gauguin arrivi, e pensa che dovrà accoglierlo nel migliore dei modi. E cosa si fa per accogliere degnamente un ospite? Si prepara qualcosa di speciale per lui.

Vincent Van Gogh, la notte stellata

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di Marina Zinzani Saint-Rémy-de-Provence, 1889. Vincent Van Gogh è ricoverato in una clinica di salute mentale dopo un episodio di autolesionismo, il taglio dell’orecchio in seguito alla rottura con Paul Gauguin. La sua mente attraversa fasi di profonda crisi ma, nonostante la sua permanenza nella clinica, può dipingere. Lo fa nei momenti di pausa della malattia, momenti in cui tutto sembra normale. A parlare sono i colori, ben definiti, animati dalla sua mano che si muove frenetica, febbrile.

Viaggio per lei

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di Maria Cristina Capitoni Prendila per mano  per favore  portala lontano  a camminare  fuori dai discorsi vuoti ma pesanti  falle respirare aria buona dalla disciplina e forma nuova fa che non senta la mia mancanza  poi rendimi l’anima mia  com’era, piena di speranza.

Giorgia Meloni, la strategia insidiosa del nome

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La personalizzazione nega il valore collettivo dell’azione politica  ( Sintesi dell’intervento pubblicato il 7.5.24 su Critica liberale , con il titolo Giorgia, il volto del potere ) (Angelo Perrone) «Scrivete solo Giorgia sulla scheda per le Europee», ha esortato la Meloni da Pescara al lancio della campagna elettorale. L’invito a scrivere solo il nome, senza il cognome, come se lei fosse l’amica di famiglia, la vicina di casa, è un messaggio pieno di significati.

Il velo dell'ombra

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di Marina Zinzani L'ombra è in uno sguardo cupo in un'espressione enigmatica nei sentimenti meno nobili in quelle cose che non si possono dire velate di grigio potenti in grado di ferire l'ombra e il vento liberatorio che la spazza via.

Quanti minuti?

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John Everett Millais, Ofelia di Marina Zinzani Ci sono immagini che rimangono nella mente, evocazioni del passato, sussurri che sembra di avvertire. Londra, un appartamento al n. 7 di Gower Street, 1851. Una donna è in una vasca d’acqua, si chiama Elizabeth Siddal, detta Lizzie, è una modella. John Everett Millais, membro della Confraternita dei Preraffaelliti, sta dipingendo Ofelia.

Aspettando i ladri

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di Marina Zinzani Qualcuno consiglia di lasciare una luce accesa, per demotivare. Qualcuno pensa di mettere l’allarme. Più di uno vive la notte con inquietudine. Spaventano i rumori. Si spera bene. La violazione della propria casa diventa violazione di una parte di sé, la casa è un nido, è protezione, è ritiro, è luogo accogliente. Ci sono le proprie cose, c’è il proprio piccolo mondo.

Nostalgia di un porto

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di Maria Cristina Capitoni Non era tua quella dignità  copiavi come si fa con un dettato  che appena finito  lascia il vuoto intorno  un deserto da solcare a vista senza più un porto dove tornare.