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Visualizzazione dei post con l'etichetta società

Baby gang, violenza giovanile e crisi di empatia nella società

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(Marina Zinzani) ▪️ Giovani che non sanno cosa sia l’empatia, la compassione, la pietà. Giovani che dentro hanno un vuoto, un vortice che risucchia qualsiasi cosa di vivente. È la morte che predomina. Una vita di facciata, ma dentro c’è la morte, l’assenza di un ideale, a parte la violenza, l’assenza di cultura, l’assenza delle normali regole dello stare al mondo basate sul rispetto della vita altrui, delle opinioni altrui. Il vuoto di ideali e l'assenza di empatia Accendere la televisione e ascoltare un telegiornale fa impressione ormai: la violenza sembra un veleno che si sparge a macchia d’olio, dalle metropolitane fino ai paesini di campagna. Violenza gratuita, senza senso, se mai può esistere un senso. Violenza per un video da mettere sui social, o per vantarsi con gli amici, nell’immagine di forza falsata, immagine invece di orrore. Violenza sulle donne, tema continuo, ricorrente, facile per chi se la prende con le persone più deboli. Violenza gratuita: il senso della morte s...

Invalidità per 50 euro: l'indifferenza dietro l'aggressione della baby gang

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(a.p.) ▪️ Cinquanta euro e una vita segnata: una sproporzione che riflette il fragile equilibrio dei nostri valori. La notizia dell'aggressione subita da un ragazzo a Monza, accoltellato da una baby gang e lasciato invalido per un bottino irrisorio, non è un semplice fatto di cronaca. Ci interroga piuttosto sull'indifferenza degli aggressori, che i giudici hanno amaramente evidenziato. Il disinteresse verso la sofferenza inferta alla vittima è un segno amaro della nostra contemporaneità.  La ferita morale Non è tanto la violenza fisica in sé, ma l'assenza di empatia e la fredda esecuzione dell'atto a sconcertare. Ci commuove la giovane vita marcata da una tragedia irreversibile. Il dolore altrui è stato ridotto a dettaglio trascurabile, nell'esecuzione di un piano meschino. Dove si è smarrita l'empatia? Dove si è persa la capacità di riconoscere il confine tra gioco, finzione e violenza?  Dal gesto all’interrogativo L'aggressione per 50 euro è il sintomo di ...

👯‍♀️ Gemelle Kessler, inseparabili: l'addio insieme e la fine di un mito TV

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(a.p.) ▪️ C'è una quiete definitiva nel loro congedo avvenuto insieme. La notizia della loro morte congiunta non è solo la chiusura di una carriera leggendaria, ma la fine di un'era. Erano un simbolo di modernità, di eleganza, e quei movimenti sincronizzati, quelle gambe perfette appena velate, restano l'immagine vivida di una stagione della nostra giovinezza, quando il piccolo schermo prometteva meraviglia. Ci facevano tremare, sognare un mondo di brillantezza e libertà. Ora che il sipario è calato per l'ultima volta, in un silenzio scelto e definitivo, resta il ricordo potente di Alice ed Ellen Kessler: un doppio mito, inseparabile fino all'ultimo respiro, che ha reso memorabili i nostri "altri tempi". (Foto da Repubblica)

⚖️ L’abbandono dei poveri: la sentenza Usa che interroga l'Italia sull'indebolimento della giustizia

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(a.p.).    ▪️Negli Stati Uniti, la Corte Suprema ha legittimato (in una delle sue recenti pronunce) lo stop al finanziamento di programmi di sostegno per i poveri (i buoni spesa), voluto dal presidente Donald Trump. La notizia offre l’occasione per una riflessione amara. Anziché proteggere la fascia debole e derelitta della società, la politica sembra accanirsi contro i poveri, trasformandoli in numeri sacrificabili sull'altare di scelte ideologiche. Le scelte politiche disumane È sconcertante vedere come i megalomani del potere possano disporre con tanta leggerezza della sussistenza altrui. In un mondo che dovrebbe fare della solidarietà il suo faro, si assiste a una subalternità della giustizia alle decisioni disumane dell'esecutivo. I più bisognosi diventano i primi a pagare il prezzo delle manovre politiche. L’allerta per l’Italia Questo scenario americano offre una lezione cruda all'Italia, proprio mentre si dibatte una riforma della magistratura che rischia di indebol...

La confessione di un ex direttore: mi scusi signora giulia se i numeri uccidono le persone

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( Marina Zinzani)  ▪️ ( a.p.) Lettera immaginaria, accorata e tardiva, di scuse da parte di un ex direttore a una sua ex dipendente, licenziata per motivi di riduzione dei costi. Testo partecipante al Festival delle Lettere di Milano 2025 nella sezione “Lettera a una donna – CGIL”) Gentile signora Giulia,  provo a scriverle questa lettera, un po’ per rimediare a qualcosa che ho fatto, mio malgrado, un po’ perché con l’andare del tempo, degli anni, le cose si comprendono meglio. Il ricordo di un lunedì e la mitezza Ricordo quella mattina, era lunedì, ed io avevo passato tutto il week-end cercando le parole giuste, quelle che avrei usato per lei e per altre due sue colleghe. Ricordo che la convocai nel mio ufficio, e lei arrivò, sorridente e timorosa, con quella certa ansia che si prova quando si viene convocati da un superiore. Quello che ero io in quel momento.  Ricordo il colore della sua giacca, era bordeaux, aveva sotto una maglia a righe e portava i jeans. Aveva anche...

María Corina Machado, il Nobel per la pace e la resistenza non violenta in Venezuela

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(a.p.) ▪️Il Nobel per la pace 2025 a María Corina Machado è insieme un riconoscimento personale e un grido di allarme contro la crescente deriva autoritaria.  In un'epoca segnata dalla crisi dei valori democratici, la sua vittoria illumina l'idealismo delle lotte per la libertà contro l’aggressività del potere. Súmate: la nascita della resistenza civica Ingegnere formatasi anche a Yale, Machado avrebbe potuto scegliere una carriera tranquilla, ma nel 1998 fondò Súmate, un'organizzazione non governativa dedicata alla promozione della partecipazione civica e della democrazia in Venezuela. Da quel momento, la sua vita è stata una sequenza di scelte coraggiose. È stata il volto della campagna per il referendum contro Hugo Chávez, raccogliendo 3,4 milioni di firme. Questa esperienza le è valsa il Premio internazionale per la democrazia, ma ha scatenato un’ondata di minacce da parte del regime. La sua è una resistenza di gesti concreti e di sacrifici. 🩸 Il simbolo della resisten...

Mani in alto: la flottiglia, la non violenza e la violazione della legge del mare

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(a.p.) ▪️La foto apre un sipario. Ci sono loro, gli attivisti della Flottiglia, seduti o accalcati in un angusto scafo. Qualcuno sorride appena. Le loro mani sono in aria. Nessun pugno, nessuna pietra, nessuna bandiera minacciosa. Solo il gesto della resa, il contrario di ciò che il mondo si aspetta in uno scontro: non la forza che resiste, ma la forza che si sottrae. E poi ci sono gli altri, fuori campo o appena accennati. Sono lì per applicare l'arbitrio della forza, per ristabilire l'ordine, al prezzo della violazione della legge del mare. Possono farlo, abbordare un convoglio pacifico ed inerme, applicano la nuova giurisdizione, la legge che vale solo fino a un certo punto, così predica il ministro Tajani. C'è ironia in quella scena. Gli attivisti sono a mani vuote perché il loro carico non è fatto per la battaglia. Ciò che portano è pensato per aggiungere, non per togliere. La sensazione si accompagna ad un fondo di melanconia, vedere la gentilezza equiparata al terror...

Teresa Mannino, l'arguzia contro la retorica politica

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(a.p.) ▪️Cosa succede quando i guasti meccanici bloccano l’acquascooter presidenziale paralizzandone i movimenti? In mano a Teresa Mannino, l'attualità politica si trasforma in un teatro dell'assurdo. Il suo monologo sul viaggio pericoloso delle barche della Flotilla verso Gaza non è solo stand-up, piuttosto un esempio di comicità capace di smontare la retorica del potere con la forza dissacrante dell'iperbole. Più che enunciare una critica all’inerzia politica davanti alla tragedia palestinese, la comica siciliana preferisce mostrare immagini mentali tanto ridicole quanto geniali, elevando l'arguzia a strumento di intelligenza critica.  La satira della Mannino mira all'assurdo sotteso alle giustificazioni ufficiali. Lei non dice che il governo è lento; lei mostra perché lo è, inventando ostacoli ridicoli. La premier non ha agito prima perché il suo acquascooter presidenziale a motore, no a vela, veloce, era «dal meccanico, in assistenza», e Taiani, l'uomo con l...

A 71 anni, da Cuneo a Santiago de Compostela: la lentezza come esperienza di vita

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(a.p.) ▪️Quattro mesi, 71 anni, il cammino come esperienza di vita. Un passo dopo l'altro da Cuneo a Santiago de Compostela è l'impresa di Coen Vijge , olandese di origini ma cuneense di residenza. Nel frastuono che ci circonda, la scelta di Coen risuona come un richiamo ancestrale alla semplicità. Mettersi in cammino significa scegliere la lentezza, il silenzio e la fatica. A 71 anni, la testimonianza è più toccante: il viaggio è metafora della vita. Il desiderio di esplorare, di mettersi alla prova e di riscoprire il proprio ritmo interiore non ha scadenza. L'età non è un limite, ma la risorsa per apprezzare ogni emozione e ogni chilometro. Il cammino, anche al di là del riferimento religioso, è un invito all’essenzialità. Niente superfluo, l’unica connessione è quella con i limiti, le forze e la capacità di ognuno di percepire la bellezza del mondo. In questa autenticità, la conoscenza di sé.

Campionesse, di cuore

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(a.p) ▪️Un’emozione pura, oltre lo sport. Per il risultato della pallavolo femminile, per il modo sofferto e combattuto in cui è arrivato. Ogni punto, ogni palla, ogni salto a muro è stato un pezzo di questa storia incredibile, costruita momento per momento, sofferenza per sofferenza. Poi la gioia finale, incontenibile. L’esultanza con tutto l’entusiasmo dell’età. Non solo un trofeo. Un messaggio di forza, dedizione. Infine di speranza. Un sogno che si realizza.

Giorgio Armani, l'eleganza oltre l'effimero

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( Marina Zinzani)  ▪️ Un abito che si riconosce subito. Taglio essenziale, sobrio, senza fronzoli, una linea semplice ma aggraziata da un particolare. Colori poco vistosi, grigio perla, blu notte, beige, nero. Richiami all’Oriente. Il sottolineare sempre la femminilità di una donna, regalare un sogno alla donna. Ecco, uno dei doni che ha fatto Giorgio Armani, re Giorgio come veniva chiamato, è stato dare luce alla femminilità, facendo emergere anche l’aspetto maschile della donna, soprattutto attraverso le sue mitiche giacche ed abiti che sembravano opere d’arte. Qualcosa che faceva bene alla vista. Qualcosa che appariva magia di elementi, una stoffa che cadeva morbida, un completo pantaloni di incredibile fattura, un abito nero luccicante ma non troppo.  La ricerca della bellezza in ogni sua dimensione, come un pittore che cerca di catturare l’espressione commossa di una giovane attraverso un punto bianco negli occhi: il suo era un catturare la morbidezza di una seta fra le d...

Il gruppo "Mia moglie", la violenza nascosta

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di Marina Zinzani Un uomo irreprensibile di fronte agli altri. Un buon marito, i vicini lo vedono andare al supermercato con la moglie, tornare con le borse della spesa, lui l’aiuta la moglie. Hanno due figli, e non si può dire che non sia un buon padre. Vivono in una casa a schiera con un giardinetto, e più di una volta i vicini hanno visto il padre spingere l’altalena con la bambina. Con il figlio grande, che ha qualche anno in più, il padre condivide la passione del calcio, e l’accompagna tutti i sabati a giocare con gli altri bambini. Non si può dire davvero che sia un cattivo padre, è un uomo con la testa sulle spalle, ha fatto un mutuo per comprarsi la villetta, lavora sodo tutta la settimana.

La piccola vita rinasce

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(a.p.) ▪️ Una storia nel buio del massacro a Gaza. Miar, bambina di due anni arrivata con un volo umanitario, a causa della malnutrizione e della celiachia era arrivata a pesare solo sei chili.  Aveva perso persino la capacità di parlare, come se il digiuno le avesse spento la voce. Accolta dall'ospedale Bambino Gesù di Roma, Miar ha iniziato un percorso di rinascita, e, racconta la madre, non solo ha ripreso peso, ma ha anche ritrovato la parola. La cura e l'amore sanno dare vita nuova, e speranza, restituendo, insieme al peso, anche la parola. Un fragile miracolo, tante vite sono in pericolo, ogni giorno. La vicenda di Miar è un monito, ricorda l'urgenza di affrontare la crisi umanitaria a Gaza, e di porre termine senza indugio al massacro perpetrato dal governo Netanyahu.

Panini contro dazi

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(a.p.) ▪️A mali estremi, estremi rimedi. È un fornaio di Salerno, con un cartello anti-Trump, a dare la risposta che la politica non riesce a formulare. Un pizzico di ironia e una sana dose di provocazione. Il fornaio ha esposto un cartello in cui annuncia che "il prezzo dei nostri prodotti è maggiorato del 100% per tutti i cittadini USA".  L'iniziativa fa riflettere sulla necessità di non rimanere in silenzio di fronte a decisioni economiche che impattano a livello globale. Il piccolo atto quotidiano è unito a una causa più grande, dimostrando che anche un'azione simbolica può diventare un modo efficace per esprimere un punto di vista. La vendetta è un piatto che si serve freddo, ma in questo caso è cotto al forno, a un prezzo maggiorato.

Tardona, a chi?

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di Marina Zinzani Dunque, ci sono degli appellativi per ogni età. Donna matura, donna non più giovane, milf, addirittura tardona. Una definizione in grado di cristallizzare un’età che avanza, che sottolinea un aspetto fisico che racconta i propri anni. Il meglio è dietro le spalle, verrebbe da dire. Chi lo dice? Uomini che guardano le più giovani, donne che sono giovani e si sentono tali.

Sara Curtis, l’altro volto dell’Italia

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(Angelo Perrone) La straordinaria ascesa di Sara Curtis nel mondo del nuoto, coronata da record nazionali e finali mondiali, non è un semplice risultato sportivo. Di fronte a reiterati commenti razzisti, la sua reazione è stata una lezione di educazione civica , in un'epoca in cui il concetto di "italianità" viene spesso distorto e sbandierato in maniera aggressiva e divisiva.

Privacy, cos'è oggi

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(Corriere della sera) di Marina Zinzani Alcuni recenti fatti di cronaca, che hanno avuto risalto mediatico, pongono l’attenzione sul diritto di privacy. Certo, è difficile applicare questo diritto quando si è ad un evento pubblico, e si è visti, si poteva essere visti da moltissime persone. Oppure è difficile applicare questo diritto quando una persona fa girare dei messaggi privati ricevuti, qualsiasi sia lo scopo, e qui siamo in un altro campo, ambiguo, estremamente criticabile, se non squallido.

L'addio di Laura Santi, con coraggio

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(Repubblica) (Angelo Perrone) Laura Santi, giornalista perugina di 54 anni, era da tempo malata di sclerosi multipla progressiva. Una condizione degenerativa che l'aveva privata di ogni autonomia, rendendo la sua esistenza un calvario di sofferenza fisica e psicologica. La sua decisione di accedere al suicidio assistito , resa possibile da una sentenza della Corte Costituzionale e dalle successive direttive regionali, è frutto di un percorso lungo e meditato, intrapreso con lucidità.

15 anni, il silenzio della montagna

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(Corriere della sera) (Angelo Perrone) Un sussurro nel vuoto, le parole di Liam, quindici anni. "Mamma, mi sono perso sul sentiero." Poi la voce si è dispersa tra le rocce, trasformandosi in silenzio. Liam Daniel Henry Rezac è precipitato ed è morto in valle d'Aosta il 22 luglio . Era solo, in un'escursione sulla via per la Becca di Viou, quando ha inviato quel messaggio ai genitori. La caduta è avvenuta poco dopo, la fine di una vita in montagna. Il sentiero, promessa di avventura, si è fatto abisso. I sassi hanno spezzato il volo.

Il concerto conteso: Gergiev, Caserta e il confine sottile tra arte e propaganda

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(AdnKronos) (Angelo Perrone) Il recente annullamento del concerto del maestro Valery Gergiev alla Reggia di Caserta riaccende un dibattito antico: quale sia il rapporto tra arte e politica e, soprattutto, quando l'espressione artistica, intrinsecamente libera e universale, si degrada a propaganda, perdendo la sua purezza.