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Visualizzazione dei post da luglio, 2016

L’avventura del futuro

di Papa Francesco (Alla veglia della giornata mondiale della gioventù, Cracovia, 30.7.16) Volete essere addormentati? Che altri decidano il futuro per voi? O essere liberi e lottare per il vostro futuro? Anche gli apostoli vissero la paura che porta alla chiusura prima che lo Spirito li trascinasse in una avventura che mai avrebbero sognato. Gesù è il Signore del rischio.

Vittime silenziose

di Marina Zinzani (Pensando alla strage di Monaco, 23 luglio 2016) Chissà se la strage di Monaco si sarebbe potuta evitare,   se il giovane folle non fosse stato vittima di bullismo. Chissà se la sua vita sarebbe stata diversa,   se fosse stato bene   accolto a scuola, accettato dai compagni, o semplicemente lasciato in pace. Chissà se quella depressione diventata follia si sarebbe potuta evitare.

Un filo d'erba

di Liliana Segre (86 anni, codice 75190 tatuato sul braccio, sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti. Deportata con il padre, non lo ha più rivisto) A me questo Papa piace moltissimo. Ho trovato meravigliosa la scelta del silenzio. Come diceva Primo Levi, l’orrore di Auschwitz è indicibile. Andare nel luogo del dolore assoluto, in silenzio, è il massimo che potesse fare. Ho visto in tv lo sfondo verde dei prati, gli alberi, le pietre lisce dell’impiantito. Ricordo uno spiazzo enorme, la neve, il freddo, la violenza. Ci fosse stato un filo d’erba l’avremmo mangiato. ( Corriere della sera , 30 luglio 2016)

Senza voce

di   Marina Zinzani (Commento a Jacques Hamel, uomo buono, PL 27/7/16) L’uomo che ha perso la ragione è un uomo che gira nella notte. Nessun faro gli indica il cammino, nessuna voce gli parla: tutto è assenza, in lui. Sembra appartenere ancora al genere umano: ha un corpo. Ma è solo un’immagine esterna, tutto il resto, dentro, si è sgretolato. E’ un uomo che non vede più nulla.

Il suo giardino, luogo dell’anima

(Ricordando Pia Pera, la scrittrice che aveva fatto del colloquio con la natura la ragione della sua vita) (ap) Quel giardino di casa nella campagna alle porte di Lucca era un luogo infinitamente strano e tuttavia sorprendente. Il regno delle piante e della natura, al tempo stesso gentile e selvatico. Il rifugio dove si era raccolta quindici anni fa per vivere e scrivere. Un posto dove si sentiva finalmente felice, forse perché così separato dalla realtà circostante.

Jacques Hamel, uomo buono

di Padre Jacques Hamel "Possiamo ascoltare in questo tempo l'invito di Dio a prendere cura di questo mondo, per renderlo, là dove viviamo, più caloroso, più umano, più fraterno". (ap) Stava celebrando la messa del mattino, padre Jacques Hamel, 86 anni, nella sua chiesa di Saint-Étienne-du-Rouvray. Il 26 luglio scorso è stato ucciso sull’altare in modo barbaro da due folli armati di coltello che hanno fatto irruzione prendendo in ostaggio i fedeli, e costringendo il sacerdote a inginocchiarsi.

Felicità? Il destino di perdere le ali

Castello Sforzesco, MI (foto ap) di Paolo Brondi La felicità è un nome nel dizionario. Nella vita pratica è un’azione legata al passato con i ricordi, al futuro con la speranza e nell’ hic et nunc della nostra quotidianità, spesso, è frutto di una ricerca disperata. Chi dispera potrebbe trovar giovamento seguendone le tracce disseminate nei vari luoghi della cultura. “Essere qui è stupendo” - dice Rilke - il poeta, scrittore unanimamente considerato guida spirituale per superare le aporie dell’esistenza.

All'improvviso

di Gianantonio Tassinari Era come attraversare uno specchio e cadere giù, sempre più giù, tra le nuvole bianche sprofondare pesante nell’aria e poi nell’acqua di un mare blu. E toccare il fondo, sempre più in fondo, per poi risalire leggero:

Giorni, come petali che cadono

di Marina Zinzani (Ascoltando Tomaso Albinoni https://www.youtube.com/watch?v=2EjRGXzokhE ) Fiori dentro un vaso acqua a sufficienza devono vedere la luce. Delicati vivono pochi giorni cade un petalo un altro un altro ancora.

Risveglio, sul mare

di Gianantonio Tassinari Una corsa spensierata verso il mare. Ancora più in là verso l’orizzonte. Un brusco risveglio nel letto, da solo. La mente si posa: è già dolore.

Donald Trump non usi la sua musica

di Lorenza Cristina Giuliana Pavarotti e di Nicoletta Mantovani Pavarotti «Apprendiamo oggi che la romanza "Nessun dorma" interpretata da Luciano Pavarotti viene utilizzata come parte della colonna sonora della campagna elettorale di Donald Trump.

Formarsi con la creta

di Elisabeth Kubler-Ross Le persone più belle che abbiamo conosciuto sono quelle che hanno conosciuto la sconfitta, la sofferenza, lo sforzo, la perdita, e hanno trovato la loro via per uscire dal buio. Queste persone hanno una stima, una sensibilità, e una comprensione della vita che riempie di compassione, gentilezza e un interesse di profondo amore. Le persone belle non capitano semplicemente ... si sono formate.

Un raggio, la luna nella notte

di Giovanna Vannini Mi immersi nella follia. Solo lei, lei sola sapeva come fare per condurmi in quella perdizione. Non chiusi gli occhi, anzi li spalancai all’ignoto, fermo: nello sguardo, nel passo, nel corpo massiccio irrigidito, tutto concentrato in quella ricerca di follia. Follia d’amore. Cos’era se non follia d’amore? Potente, viscerale, straziante, un bruciare dentro, un fiammeggiare da ogni mia apertura.

Anemone, al tramonto

di Paolo Brondi Anemone, fiore di rosso colore amava troppo l’amore e con la faccia al cielo anelava dal sole il calore oltre il tramonto oltre il calar della luna e mentre i suoi dolci fratelli nei calici chiusi dormivano quieti Anemone ansante a calice aperto all’alba moriva

La notte di Francis Scott Fitzgerald

di Marina Zinzani Tenera è la notte, scriveva Francis Scott Fitzgerald. Chissà quante volte aveva passeggiato per la Promenade di Nizza. Avrà visto il chiarore del riflesso del sole di prima mattina, il mare blu cobalto che non si dimentica più.

Promenade des anglais, dopo il terrore

Piccoli doni di pace

di Marina Zinzani “Il genere umano deve ricordare che la pace non è il dono di Dio alle sue creature; la pace è il dono che ci facciamo gli uni con gli altri.”(Elie Wiesel). Se la pace è un dono che si fa agli altri, diventano doni anche le piccole cose quotidiane, i piccoli gesti, i granelli che possono essere pensieri, sorrisi, attenzione, ascolto. Pace che diventa pace dell'anima, la volontà di camminare su una nota più elevata, dando luce al meglio. E quella luce irradia anche gli angoli più bui, nella capacità che ha il bene di trasformare ogni cosa.

Perdersi tra infinite vie

di Giovanna Vannini Nell'azzurro in distesa silente                                sotto le tese   che il sole osteggia   gli occhi si posano Hanno espressioni di tempo ai lati hanno curiosità da sprigionarsi ancora Nella quiete del dopo a noi negata   si racconteranno il loro mare dentro

Eraclito, il non senso e i nuovi orizzonti

di Paolo Brondi Quel che accade nell'attuale panorama politico dimostra che tutti sono rivolti verso un futuro replicante la stessa brama di potere e che solo per proclama ci sia idea del qui e dell'ora, di un presente che conosce, ogni giorno di più, il vertiginoso baratro in cui la società civile e la sua economia è stata condotta.

Uccelli migratori

di Marina Zinzani (Commento di Angelo Perrone) (ap) Emmanuel era arrivato in Italia con la sua compagna appena un anno fa dalla Nigeria, sulle rotte dei migranti verso la Sicilia, dopo che i terroristi gli avevano ucciso la figlia e devastato il villaggio. A Fermo, dove era ospite del seminario arcivescovile insieme ad altri richiedenti asilo, è intervenuto a difendere la fidanzata, presa di mira da un gruppo di ultras, insultata, strattonata, chiamata “scimmia africana”.   E’ stato aggredito, e picchiato più volte alla testa, è morto dopo un giorno di coma. Era in fuga dalla violenza e dalla miseria. È stato travolto da uomini ciechi di fronte alla chiara luce della tolleranza.

Padri feriti

di Marina Zinzani È amaro il silenzio di un padre, la sera. Il suo bambino dorme in un'altra casa, la mamma e il papà hanno litigato, gli hanno detto. Il silenzio del padre è un vuoto: nessuna coperta rimboccata, nessun urlo insieme per un gol, nessuna colazione con il volto ancora assonnato, nessuna carezza sui capelli.

Mére, ciò che io sono

di Vespina Fortuna Le vôtre est le ventre qui m'a créé le vôtre est l'odeur de ma peau votre   visage votre voix mère mais je suis moi-même mon cœur qui secoue ma poitrine mes pensées qui me tiennent éveillé mes choix à prendre tous les jours mes souvenirs qui remplissent mes yeux ma douleur et mes soucis aussi qui ne sont pas le vôtre mère.

Elie Wiesel e la scala degli angeli

La scala di Giacobbe, Musei Vaticani, Roma di Elie Wiesel (Premio Nobel per la pace 1986) (Commento di Angelo Perrone) Quando gli angeli apparsi nel sogno a Giacobbe (Genesi, 28) risalirono in cielo, dimenticarono di ritirare la scala. Da allora essa è rimasta tra noi ed è la scala musicale che ci fa ascendere dalla terra al cielo.

La narrazione del male

di Marina Zinzani Arriva nello stesso giorno la notizia di due morti. Una è di Elie Wiesel, premio Nobel per la pace, sopravvissuto ai campi di concentramento, e testimone, attraverso i suoi libri e la sua vita, della Shoah. L’altra morte è quella di Michael Cimino, che con il suo film “Il cacciatore” ha lasciato una traccia indelebile sui tanti orrori della guerra in Vietnam. E’ accaduto nello stesso giorno: queste due morti sembrano collegate.