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Visualizzazione dei post da settembre, 2015

In viaggio con Khalifah

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di Giovanna Vannini Nonno Enrico quel nipote dalla testa ricciuta e la pelle d’ebano, lo aveva incontrato la prima volta una mattina di maggio all’aeroporto di Pisa, quando la figlia Marta appena scesa dalla scaletta dell’aereo, glielo aveva adagiato fra le braccia. Un fagottino color cioccolato di appena tre chili avvolto nella coperta di cotone bianca fatta all’uncinetto da nonna Cristina, spedita apposta in anticipo in Nigeria, perché il bambino potesse atterrare nella Toscana adottiva, con un pezzetto di famiglia già addosso. 

Perdersi

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di Marina Zinzani Perdersi fra le vie buie non c’è nessuno neanche la luna fa freddo è pericoloso. Perdersi in una bottiglia annacquare dolori un dolore non ci pensare, dicono. Perdersi in una pastiglia così per fare lo fanno tutti per passare un sabato sera.

Tanti modi di dire stupido

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di Paolo Brondi Ennio Flaiano notava che la stupidità aveva fatto, grazie ai mezzi di comunicazione, "progressi enormi", riuscendo a nutrirsi d'altri miti e persino a ridicolizzare il buon senso. In una conferenza tenuta a Vienna nel 1937, Robert Musil distingueva due tipi di stupidità: una "onesta" e l'altra "sostenuta".

Profumo di vino

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di Marina Zinzani ‪ (Ricordando Paul McCartney - George Martin Orch. - Love In The Open Air - 1966 Demo , https://www.youtube.com/watch?v=R7MzfUlzQE8 ) Certe sere cala la nostalgia i ricordi arrivano i volti appaiono si accendono le luci nei luoghi di allora. Certe sere il bicchiere è tenuto fra le mani vino rosso profuma il vino.

Il dialetto al tempo dei "media"

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di Paolo Brondi Dualistica è la cultura italiana per tante ragioni e naturalmente anche per l’uso e il destino del dialetto. Si deve a Croce la distinzione fra dialetto spontaneo e dialetto riflesso: da una parte il dialetto è usato senza coscienza della sua dialetticità, dall’altra è usato per fini particolari in specie da chi ha ben presente la nozione di lingua letteraria. Un giudizio che non ammette repliche è quello di Gramsci che attribuisce al dialetto un duplice limite, quello della emarginazione linguistica e quello della emarginazione sociale, e si batte per l’unificazione linguistica e per l’insegnamento della grammatica. Il fascismo esaspera il giudizio sui dialetti, predicando che i dialetti denunciano miserie e arretratezze, inconciliabili con le vocazioni imperiali di cui il nazionalismo fascista si faceva bandiera.

Musica oltre i pensieri

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(La Maddalena, foto ap) di Catia Bianchi Il rumore del mare domina sulla confusione dei miei pensieri. Qui non c'è bisogno di musica. Lui, il mare, è musica.

Una lettera per Nicole

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racconto * di Angelo Perrone Scese giù per le scale e attraversò di corsa il portone ancora socchiuso del palazzo, poi prese a camminare a passo svelto: un cespuglio di capelli scuri, il tailleur giallo, lo zainetto di pelle nera sulle spalle, e in mano la borsa ingombra di carte.

Il fulmine di Lucrezio e la monnezza

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di Paolo Brondi Immagini antiche, immagini attuali. Come queste: " Gli uomini hanno voluto rendersi illustri e potenti per posare la loro fortuna su solide fondamenta, e potere in mezzo all'opulenza condurre una vita pacifica: ambizione vana, perché la lotta che sostengono per giungere al vertice degli onori, ha reso la strada piena di pericoli. Spesso raggiungono appena quella vetta che, simile al fulmine, l'invidia li colpisce e li precipita ignominiosamente nell'orribile Tartaro.. " (Lucrezio, Libro V, VV1120-1128).

Leggendo Emily Dickinson: Il punto di arrivo è dolce

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Crisis is sweet and yet the Heart Upon the hither side Has Dowers of Prospective Surrendered by the Tried - Inquire of the proudest Rose Which rapture - she preferred And she will tell you sighing - The transport of the Bud

Incomprensioni

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  di Marina Zinzani Belle serate fra confidenze e risa. Vite cambiate dal tempo dalle incomprensioni dalle differenti strade:

Le ore della sera a Ponte Sisto (Roma)

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(ap) Il ponte Sisto fu fatto costruito nel ‘400 da papa Sisto IV, dal quale ha preso l’attuale nome, per permettere l'attraversamento del Tevere. (foto ap)

Josephine Hart: perdersi

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di Marina Zinzani (Leggendo Josephine Hart , Il danno, Feltrinelli, 1999 ) Di mattina presto c’è un altro sguardo. L’aria è fresca, piena di ossigeno, c’è un po’ di tempo, minuti,  che possono diventare propri. Solo per noi. Il piacere sottile del caffè si accompagna al silenzio, magari al buio là fuori. E’ un momento unico, a saperlo riconoscere, perché sembra che ci sia un altro essere, dentro di noi, che emerge, libero, puerile, leggero. Prima del giorno, prima di fare, prima di essere qualcuno.

Imparare ad amare

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di Laura Bonfigli “L'unica libertà resta la fuga". Questo verso di Umberto Piersanti, tratto dalla poesia Non avevo i tuoi anni che fa parte della raccolta Nel folto dei sentieri (Marcos y Marcos), centra, pienamente il senso più riposto del racconto di Paolo Brondi Ritorno in Africa (Pagine letterarie, 3/9/15). Molteplici infatti sono i pretesti di fuga per Daniel, protagonista del racconto. Daniel, e forse lui stesso non lo sa, fugge principalmente dal dolore in seguito alla morte della moglie e dal velo di ombra che la morte inevitabilmente distende attorno a sé, ma, per un inconscio senso di colpa, fugge anche da Laura, la donna amata, incarnazione luminosa dell'eros e del principio del piacere.

Spazi nascosti

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(Toscana, foto ap) di Giovanna Vannini Negli spazi nascosti del cammino, per ognuno di noi si nasconde una giusta persona. Non ha importanza che sia amore, amicizia, conoscenza di un attimo. L’importante è saperla scovare, riconoscere, lasciare che ci si affianchi, insieme a vicenda accompagnarci. Si fatica parecchio a trovarla; qualcuno è restio, qualche altro è troppo timido, debole, e lascia che altri non degni gli prendano il posto. Qualcuno invece, da sé viene allo scoperto. C’è chi fatica a rimanerci accanto, chi troppo presto suo malgrado ci lascia, c’è un destino già scritto alla fonte che, comunque, detta. Negli spazi nascosti del cammino, c’è un noi diverso da noi che torna. Quando si trova non siamo più soli…

Ognuno cerca una casa

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(Anguillara - foto ap) di Marina Zinzani (Seguendo le suggestioni di ‪ Mstislav Rostropovich, Handel, Aria ,  https://www.youtube.com/watch?v=KDx-9Mfwr08 ) Ognuno cerca una casa una voce un sorriso. Ognuno cerca una casa che sia calda accogliente piena di luce con dei fiori nei vasi la porta che si apre un sorriso c’è qualcuno dentro.

Aylan Kurdi, una creatura

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di Valeria Giovannini E d'improvviso tutto tace. Il suo respiro si è fermato. Alle soglie del Continente. Un uomo lo prende in braccio. Come se fosse suo figlio. Lo sciabordìo incessante del mare. Le lacrime di Dio.

Ritorno in Africa

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di Paolo Brondi Daniel, in aereo di ritorno a Roma, guardava il tramonto e immergeva nei suoi rosei colori la speranza di ritrovare l’amore così bruscamente spezzato. Certo, Laura non aveva risposto alla sua lettera, ma era sicuro che a casa lo stava attendendo. Le avrebbe spiegato che la sua non era stata una fuga... Tutto era precipitato: la morte della moglie, la convocazione dell’Unicef, l’urgente trasferimento in Africa e il tempo si era impadronito di lui senza dargli posa alcuna.

La strana quiete di Gustav Mahler

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(foto ap) di Marina Zinzani (con un commento di Angelo Perrone) (ap) Ascoltando Ruhevoll (poco adagio), tema principale della Sinfonia n. 4 in sol maggiore di Gustav Mahler   ( https://www.youtube.com/watch?v=GEez1Xj6dW4 ). Scritta agli inizi del ‘900, la sinfonia, con soprano solista, accoglie canti vocali e la voce rende evidente il percorso poetico del compositore boemo. Il tema principale anticipa il ritorno alla musica “pura” per consentire, come chiarì l’autore stesso, l’ascolto di «un brano anche senza parole, semplicemente e puramente dal punto di vista musicale».