mercoledì 26 agosto 2015

Un dolcissimo cantore di versi

di Paolo Brondi

La voce di un aedo dolcissimo canta tra le pagine della raccolta di versi di Oretta Dalle Ore, Poesie per Giovanni (Milano 2008, Edizioni Fai da Te).  La rhabdos fa parte del corredo di un aedo e ne è segno la summa  che ha titolo Ethos: "La vita è un uragano senza ombrello....". "La vita è un uragano per chi ignora / la prigionia del vecchio morte e caos". "Il tempo si arrovella e si frantuma / nella violenza l'odio la paura".
Ne fa parte pure  l'εικονγραφειν (il pingere immagini), parole che dialogano con quell'infinito gioco di specchi che è la realtà  di cui l’autrice può non cogliere l'immagine prima,  ma recuperare la dimensione lirica. "Le parole hanno lingue tramandate / che ripetono suoni versi modi / trasmutandosi adagio dentro il fare".

E infine la gnomicità epigrammatica, ove le linee possono mutare ordine cioè permettere diverse letture, come evidente in Cercar trine di foglie:                                                   

Camminare con calma nel silenzio  
sull'erba tra le piante e la fontana  
e nell'aria di vento sole luce               
cercar trine di foglie dentro il cielo

Cercar trine di foglie dentro il cielo
e nell'aria di vento sole luce
e nell'aria di vento sole luce
sull'erba tra le piante e la fontana

Sono versi che hanno il pregio di far capire - come diceva Montale - "quel quid al quale le parole da sole non arrivano", sia che attengano alla dimensione privata della memoria, a quella politico sociale, al dialogo con il proprio pensiero, con la natura e le particolarità esistenziali. 

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