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Visualizzazione dei post da marzo, 2016

Ironie

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di Pietro Pancamo Da «Manto di vita», LietoColle, Como, 2005 Indosso la magrezza con la disinvoltura di chi ironizza. Eh, ironia con te la disperazione è filosofia! Ma senza di te, ahinoi, la poesia è pura (mera) melanconia.

Un angelo senza nome

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di Ylenia Lucisano Polvere sul viso e sulle mani riesco con fatica a respirare soltanto gli occhi parlano e non riposano mai le braccia mie non sentono dolore a volte credo di essere un eroe o un angelo senza nome Volo tra le case che diventano sassi volo sopra i muri che cadono come cartoni e mai nessuno conosce il mio nome

Sentieri

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di Marina Zinzani Ricerca del sacro in una preghiera in un gesto in un ideale. Abbandonati su questa terra andiamo alla ricerca del contatto perduto.

La voce di Dio ai tempi del terrore

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di Marina Zinzani (Commento di Angelo Perrone) (ap) È dedicato a padre Daniele Badiali, da Faenza, questo racconto. Il terrore attraversa il nostro tempo, fa strage di vite innocenti, violenta le anime di tanti, e insieme rapina il diritto ad una esistenza serena ed operosa. Non solo a Parigi e Bruxelles, ma in tante parti del mondo.  Ovunque l’uomo è barbaramente ucciso, perseguitato, umiliato od offeso. Pone interrogativi che lasciano sgomenti e rimangono senza risposte. Come è possibile? Cosa spinge l’uomo (perché anche i terroristi lo sono, nonostante tutto) al male atroce, assurdo, intollerabile, incomprensibile per la mente umana?

Libri: Sul fiume d'autunno

di Paolo Brondi Luce nelle ombre del passato. Le possibili verità del vivere, della memoria, del sentimento: delitti, disperazione, smarrimento (ap) Giorgio il protagonista, dopo lo smarrimento iniziale, si rende conto che la quotidianità può essere una festa, nella continua ricerca del “come se”. Come se le cose, le persone, i luoghi fossero altro dal loro solito esserci. E trova un suo spazio, per l’introspezione, la meditazione e la sua intima passione: l’investigazione su casi misteriosi. Mantenendo traccia del suo passato, egli si apre alla luce del presente. http://ilmiolibro.kataweb.it/libro/narrativa/235106/sul-fiume-dautunno

Al di là del rumore, la voce dell'altro

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di Laura Bonfigli (Commento a Brondi, Come un vento, che si scioglie, PL, 11/2/16) Siamo poi così certi che il silenzio rappresenti una vera conquista, o sia una meta ambita in uno scorcio di secolo scomposto e decomposto in cui l'umanità appare perennemente agitata, tormentata,

E va bene così, senza parole

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di Marina Zinzani Chi non ha parlato quella volta silenzio di una sera, silenzio di due, di tre sere chi ha fatto scorrere il suo sottile malessere nella giostra dei giorni chi ha socchiuso la porta dove c’erano domande, tante domande

Di notte, nel “parlascio” di Lucca

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Piazza dell’Anfiteatro romano (foto ap)

Isole: quando il mare è in burrasca

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di Marina Zinzani Ci sono tanti tipi di isole. C’è l’appartamento all’ultimo piano, senza ascensore. Un anziano sulla sedia a rotelle che non può scendere, relegato in quella specie di isola che sono le sue mura, isola nel mare di cemento. Ha la moglie accanto, e quelle poche stanze diventano un mondo colorato, con la sua presenza.   Cosa si mangia, cosa c’è alla televisione, le mani dell’anziano che accarezzano il gatto raggomitolato sulle ginocchia. La moglie esce per fare la spesa, torna in fretta, gli odori del minestrone inondano la cucina. Sono le undici del mattino, le undici e mezzo. Qualche volta lei gli porta il giornale, e lui legge, legge tutto il giorno.

La meraviglia nascosta nell'ombra

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di Ivana Bagnardi (Commento a Stefania Laurora, Solo un salto e la ragione diventa follia , Books & Company, 2015) Stefania Laurora è una donna, una scrittrice, una mamma, una geologa, in bilico tra la ragione e la pazzia.

Come eravamo? Chi lo sa

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di Cristina Podestà (Commento a Brondi, La fragile memoria del nostro tempo , PL 6/3/16) Avere poca memoria è questione che tormenta gli studenti che temono di perdere tempo a studiare e credono che, se riuscissero a memorizzare più in fretta, risparmierebbero parecchie ore di studio .  Il loro interesse si limita alle tecniche di memorizzazione per un fine utilitaristico spicciolo, senza andare oltre e valutare cosa sia, in realtà, la memoria.

Ode al basilico

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Magica foglia, ospite discreto di felicità di Marina Zinzani Una casa di campagna. La pianta di basilico cresce forte e vigorosa nell’orto. L’appartamento di città. In un vaso, una pianta di basilico cresce, assieme ad altri vasi che contengono quelli che alcuni chiamano “odori”: salvia, rosmarino, prezzemolo. La memoria va in stanze buie ma piene di suggestioni, che a mano a mano in cui si annusa il basilico sembrano diventare colorate, illuminarsi. Perché il basilico ci ha accompagnato fino qui, ci accompagna da sempre. Un’insalata di pomodori, le foglie verdi di questa pianta sembrano dare il tocco giusto, perfino nel colore.

Loto: il fiore che nasce dal fango

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di Marina Zinzani (Il 29 febbraio era la giornata dedicata alle malattie rare) Le malattie sono acqua torbida e fango. Sono paura e spettri, ladri che entrano in casa nostra. Porteranno via qualcosa, niente sarà più come prima. Le malattie, quelle gravi,  pongono delle domande. Perché a me? Il pensiero, a volte terribile, è che Dio si sia girato dall’altra parte.

Alba sul lago

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Lago di Toblino, TN (foto V. Giovannini)

La fragile memoria del nostro tempo

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di Paolo Brondi Sempre nuovi e sofisticati sono gli strumenti per depositare la memoria, al di fuori della mente, in magazzini da cui i dati vengono richiamati quando sono necessari. Con il costante potenziamento delle memorie esterne, stampa, giornali, computer, floppy disk, e, in genere, ogni strumento di registrazione dei dati di memoria, diminuisce la necessità della memoria individuale interna.

Girovagando in taxi

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di Giovanna Vannini Il tassista non seppe mai quanto amore si consumò sopra il tetto del suo taxi. Nemmeno i colleghi, tutti in fila, rigorosi sui loro sedili, col finestrino abbassato e col rumore di scappamento nelle orecchie, alzarono gli occhi al cielo dell’auto, ebbero l’ardire di immortalare in qualche modo ciò che succedeva.

Leggendo Mario Luzi: La sera non è più la tua canzone

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di Mario Luzi (da La ferita dell'essere , ed. La Repubblica) (Commento di Angelo Perrone) La sera non è più la tua canzone,

 è questa roccia d'ombra traforata

 dai lumi e dalle voci senza fine,

 la quiete d'una cosa già pensata. Ah questa luce viva e chiara viene

 solo da te, sei tu così vicina

 al vero d'una cosa sconosciuta,

 per nome hai una parola e s'è perduta. Caduto è più che un segno della vita,

 riposi, dal viaggio sei tornata

 dentro di te, sei scesa in questa pura

 sostanza così tua, così romita

 nel silenzio dell'essere, compiuta.


 L'aria tace ed il tempo dietro a te

 si leva come un'arida montagna 

dove vaga il tuo spirito e si perde,

 un vento raro scivola e ristagna.


   (ap) Il 28 febbraio 2005 moriva Mario Luzi. Manca oggi la presenza di un uomo semplice e modesto, non la sua poesia. La nobiltà del ricordo di Mario Luzi (1914-2005) è sancita...

La luce smarrita

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di Laura Bonfigli (Commento a Brondi, La fede in mano a Satana , PL 19/2/16) Come è possibile che nel XXI secolo la cultura della morte abbia pervaso e travolto parti di società, eredi di civiltà millenarie ricche di saperi letterari, filosofici, scientifici che hanno contaminato, con esiti artistici felicissimi, anche l'occidente cristiano?

La soffitta che ci portiamo dentro

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di Marina Zinzani (Guardando il film 45 anni , con Charlotte Rampling e Tom Courtenay) (Con un intervento di Angelo Perrone) Ci sono delle soffitte, nelle case. Ci sono dei luoghi dove sono collocati oggetti, scartoffie, libri, corredo di una vita. Si può sorridere o piangere, quando si sale su in soffitta. Ci sono soffitte dove il vento lo senti quasi ululare, quasi gelido che si infiltra fra le mura, sembra parlare, quel vento, dolci ricordi, umori del passato, perdite. Il vento scuote, solo qualche volta rasserena con un alito caldo. Chiudere la soffitta e scendere, è oscura quella stanza, non è sempre il caso di entrare. Chiuderla e accorgersi della brezza mattutina, vita che anela per essere vissuta.