venerdì 19 aprile 2019

Gocce così diverse

Riccioli in crespo, a segnare il giorno nuovo

di Giovanna Vannini

E così dopo essermi contata le rughe del volto, infilate le dita nella bianca chioma, allo specchio del bagno sorrido, alla strada percorsa finora ripenso. Un passato certe volte pesante, che sulle spalle spesso pesa, un futuro parecchio incerto, che sulle punte dei piedi saltella.
Mentre il piumino della cipria compatta manda in colorito il volto, e la matita, chiara per l'iride, grigio fumo per la palpebre, mettono in risalto gli occhi, scuoto la testa. Mi dicono che ho uno sguardo che si nota, perfora, mette in soggezione, dicono sia una mia forza.
E allora ogni mattina fortifico. Il gatto mi miagola vicino, reclama la sua colazione, mi consegna la sua dose di fusa prima che me ne vada. Cosa farò da grande? Difficile metterlo in lista. Cosa voglio? Ardito aver l'ardire di chiedere. Resto nel qui, resto nell'ora, non son certo momenti da obbiettivi importanti, da desideri corposi. I riccioli stamattina sono in crespo, colpa dell’umido, l'acqua sciacqua con foga l'asfalto, porta giù terra dai cigli in mezzo alla strada. Uscita apro l'ombrello, silenzio un attimo, ascolto la pioggia che cade. Nessuna goccia è mai all'altra uguale.

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