di Marina Zinzani
Ci sono zone circoscritte, in cui sembra di vivere meglio. È il conosciuto, ciò che appaga.
I piaceri semplici della comfort zone
È la tazza di the sul divano, mentre fuori fa freddo. È il piatto di pasta che non delude mai, pur con pochi ingredienti.
È la partita di calcio che provoca sussulti e tensioni, attesa prima della partita, partecipazione, e a volte cuore a mille. È la bottiglietta di birra davanti alla tv, di sera.
Essere tutto senza cercare confronti
È la coperta morbidissima sul divano, che accompagna qualche volta in una bella dormita. È il gatto che si raggomitola sulle gambe, è l’accarezzarlo. È un bel bagno caldo e i capelli che rilasciano un buon profumo di shampoo. È l’accompagnarsi ad un buon libro, e lo scivolare lentamente nel sonno lasciandolo cadere dalle mani.
La comfort zone è ritagliarsi uno spazio in cui poche abitudini diventano riparo dai venti ostili. Un chiudersi in casa, o in una casa virtuale, al caldo in una sera d’inverno. Il mondo è là fuori, con le sue brutture ed ostilità. È un dono che si fa a noi stessi.
Una tregua, un viaggio fra i piccoli piaceri, nell’intimità di una casa, senza per forza cercare confronti, accettazioni sociali, e senza dover apparire quello che non si è o non si ha voglia di essere in quel momento. Una pausa e il cercare di essere qualcosa, essere tutto, senza maschere.
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