martedì 28 ottobre 2025

Giustizia: misurare il vento, ignorare il naufragio

(Angelo Perrone) L'Italia assiste a un paradosso crudele. La Giustizia, data per spacciata dalla retorica degli "scansafatiche", ha compiuto un miracolo: ha superato in anticipo gli obiettivi PNRR sull'arretrato, riducendo le cause civili del 95% e quelle penali del 25%. Questo risultato non è magia, ma il sacrificio silenzioso di uomini e donne che lottano in un sistema sull'orlo del collasso.
Questa performance è un drammatico fuoco di paglia. L’ingranaggio non è lubrificato; è logorato dalla negligenza.
Immaginate un ospedale a cui mancano 1.800 medici (17% della forza vitale) e a cui hanno tagliato il 40% degli infermieri. Questo è il nostro tribunale. Le iscrizioni civili aumentano, i processi affondano nell'oblio dei rinvii infiniti. La Giustizia non è in stallo: è in apnea, sommersa da fascicoli, e i cittadini vedono gli anni della loro vita rubati dall'inerzia.
Cosa fa il Governo di fronte a questo dramma? Invece di mandare ossigeno (assumere, razionalizzare), si preoccupa di organizzare gare di velocità inutili.
Il DL 117/2025 non colma il vuoto di 1.800 magistrati. Non investe un euro sui bisogni reali. Introduce solo meccanismi premiali basati su sterili statistiche, come se l'unico problema fosse la cattiva volontà. Il messaggio è glaciale: non si investe sui cittadini, si investe sul controllo dell'ovvio. Il PNRR, che doveva essere il salvagente, rischia di essere un fischietto inutile mentre la barca imbarca acqua.
Mentre le aule collassano, il Governo volge lo sguardo altrove, concentrandosi su riforme di respiro costituzionale (separazione delle carriere, sorteggio, doppio CSM).
Questa non è una riforma per il cittadino; è una grande distrazione. Non migliora la vita di chi attende una sentenza, ma interviene sulla Costituzione per inseguire obiettivi politici che non hanno nulla a che fare con l'efficienza quotidiana.
La Giustizia non chiede statistiche o agende politiche, ma risorse concrete e riforme serie. I cittadini meritano risposte ai loro problemi, non l'illusione di un Governo che misura l'acqua con il contagocce, mentre il diritto alla giustizia muore annegato.

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