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Visualizzazione dei post da maggio, 2016

Muro di bambole

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di Marina Zinzani (Ricordando Sara Di Pietrantonio, 22 anni, la ragazza bruciata viva dall’ex fidanzato alla Magliana – Roma) Le prime amiche delle bambine. Bambole che si animano con l'immaginazione, che diventano reali, perché reali sono le emozioni che trasmettono. Bambole da vestire, da portare a letto, con cui parlare. C'è un muro a Milano su cui sono state appese delle bambole. Portate da molte persone, non ha importanza se famose o no. Guardando quelle bambole non vengono in mente i giochi di bambine, ma donne aggredite, molestate, uccise. Sembrano i sogni abbandonati di tante di loro. Il femminicidio è un crimine contro l'umanità, c'è scritto nel cartello.

I fili smarriti della matassa

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di Marina Zinzani Ritrovare i fili... Il padre che non parla più con il figlio, aspettative deluse su cui è calato un pesante silenzio... La quotidianità fatta di fatica e torpore, il figlio cresce, gli amici sono il suo mondo, il suo corpo trasformato, quei capelli.. un tatuaggio per esprimere chissà cosa, forse niente...

Ricordi, a tenermi compagnia

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di Giovanna Vannini Quando me ne andrò non lascerò un vuoto ma un pieno con diversi vuoti. Quando me ne andrò sentirò la leggerezza dell’assenza del non fatto. Quando me ne andrò sarà presto per dire che avevo finito di fare e tardi per quel tanto da fare che mi restava. Quando me ne andrò sarò il mio intero che va, verso una luce lontana, un camminamento per persona sola, un dove da arrivarci piano, da fermarsi per raggiunta meta. Quando me ne andrò rammenterò stazioni di paesi visti solo in cartolina, binari con vagoni su cui non sono salito, fermate di tram imboscate, biciclette regalate per età in crescita, pattini a rotelle per quella pista della mia fanciullezza.

Storia nelle ville lucchesi

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Villa Rossi, Lucca (foto ap)

Amore lontano

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di Cristina Podestà   (Commento a Brondi, Pietre profumate di parole , PL, 17/4/16) La dolcezza della descrizione tocca il cuore e solleva immagini di un amore vero ma lontano, compartecipato da tutta la natura che pare collaborare con il cielo, i gabbiani e il suo stesso profumo.

Antiche mura, il gigante buono che abbraccia la città

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di Paolo Brondi Oltre le metropoli, molti sono i centri piccoli che ancora oggi conservano mura che cingono il centro storico. Abbondano in Toscana. Fra le più note, quelle di Lucca, S. Gimignano, Cortona, Montepulciano, Grosseto: cittadine che hanno conservato, con le loro mura, una delle testimonianze più preziose della loro storia. La fortificazione è storicamente uno strumento di difesa, un baluardo, seppur spesso molto modesto, ma ancor più ha avuto il pregio e il valore di far crescere nel suo interno una fisionomia urbana particolare e un humus culturale distinto e prezioso. Nel passato, chi viveva entro le mura nutriva in sé sicurezza, conservava il tempo perduto, trovava sicura condizione per una ricca vita sociale e interiore e riparo dall’ignoto e dai pericoli tutti d’intorno.

I nove mesi di Favour, bimba nigeriana

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(ap) La mamma, incinta di un altro figlio, è morta per le ustioni da carburante durante la traversata sul gommone malridotto. Lei, Favour, così si chiama questa bimba nigeriana di nove mesi, è rimasta senza nessuno sul barcone ed è giunta a Lampedusa. Da sola. Le hanno dato del latte e dei vestiti nuovi. L’hanno accolta con amore.

Sicilia, un calore antico

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di Marina Zinzani (Con un intervento di Angelo Perrone) (ap) Dedicato a Simonetta Agnello Hornby. Sposata ad un inglese, due figli. Vive a Londra. Avvocato, specializzata in diritto di famiglia e dei minori, è stata insegnante universitaria, ma ora si dedica prevalentemente alla scrittura. Le sue opere sono ispirate alla terra di origine, la Sicilia. La memoria familiare e la nostalgia dell’infanzia ne formano lo scenario autobiografico.

Pedalare, come Fausto

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di Marina Zinzani Le mani indurite, il sudore che scivola lungo la fronte, la corsa che sembra non finire mai. Un corridore sale per strade impervie, le gambe fanno male, ha il respiro affannato, dolore ovunque. Il pensiero è arrivare. Arrivare e vincere. Arrivare e farcela. Il corridore che sale lungo strade faticose ha tanti volti: sono i volti di anziani che si vedono al mercato, di chi va a prendere i figli da scuola, di chi li porta a nuoto, di chi va a trovare i genitori, di chi fa volontariato, di chi spera di non perdere il lavoro. Di chi stringe i denti di fronte all’ennesima bolletta. Pedala. Vai.

Dante, pop star

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(ap) Pisa, a distanza di 700 anni dalla morte, celebra Dante, che pure non aveva mancato di invocarne la distruzione apocalittica. Era la “città vituperio de le genti/ del bel paese là dove ‘l sì suona”, secondo la famosa invettiva legata all’episodio del conte Ugolino, raccontato nel XXXIII canto dell’Inferno, cioè dell’uomo assurto, nelle parole del poeta, a simbolo del martirio guelfo per mano ghibellina. Infamia cancellata dunque? Invettiva perdonata dopo tanto tempo?

Bullismo e ricerca della bellezza

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di Marina Zinzani Mi hanno deriso. Mi hanno detto parole terribili. Mi hanno fatto piangere. La sopraffazione su un’altra persona comincia presto. Già all'asilo si incontra la legge del più forte, e lì non si è certo preparati a difendersi, non si sa che il mondo oltre le proprie stanze calde è anche questo. Continua anche dopo la sopraffazione, i bambini sanno essere crudeli. Sanno lasciare tracce che sono come chiodi che si conficcano nella carne, e sviano il sangue, il libero fluire del sangue. Sgorgano ferite. In futuro, da adulti, si manifesteranno sotto forma di insicurezze. Si spezzano così presto le ali.

Milano d'epoca

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Milano, Castello Sforzesco (foto ap)

Stelle, desideri ed altri miraggi

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di Laura Bonfigli   (A proposito di Sapore di Stelle , P. Brondi, PL, 4/5/16) Volgere lo sguardo al cielo, aggirarsi smarriti alla ricerca della via perduta, tra le stelle lucentissime: è la condizione del desiderio, che accomuna tutti i desiderantes , ovvero coloro che aspettano sotto il cielo in qualche parte del mondo. Nel De bello gallico , come sottolinea acutamente Massimo Recalcati ( Ritratti del desiderio , Raffaello Cortina Editore, 2012), desiderantes sono per l'appunto i soldati di Cesare che aspettano sotto le stelle i compagni che non sono tornati al campo.

L’oro di Gustav Klimt

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di Marina Zinzani (Con un intervento di Angelo Perrone) Lo scempio di corpi e di menti, rumori che disturbano, confondono. Parole vuote. La quotidianità come altalena. La difficoltà di trovare la strada. Manca l’aria. Gustav Klimt ha dipinto un quadro. C’è dell’oro. Non è l’unico con l’oro. Ma quello del ritratto di Adele Bloch-Bauer appare una sinfonia, oro che impreziosisce il volto e il corpo di una donna, abito e geometria, oro che si espande e diventa forma, armonia pura…

Essenze. Le tracce sfuggenti della vita

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di Marina Zinzani Essenze profumate, ricerca dell’Oriente. Essenze offerte in un negozio, che arrivano alla mente sotto forma di note per l’olfatto. Cambiare. Essenza di ricordi. No, i momenti quando si vivono appaiono confusi e veloci. Il ricordo li seleziona, li incasella, sa scindere ciò che era bello, ciò che appare dopo anni con struggenza. Si disegna quasi la felicità, come una donna apparsa qualche volta, misteriosa e velata, e poi scomparsa.

Speranza

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di Paolo Brondi Ho visto un lampo di stella solcare la trama di vita nell’eco riposto di note lontane Ho visto l’onda sparire la riva Nel cupo fragore del mare Ho sentito folate di vita delusa Nei gridi di festinanti gabbiani Su gorghi di stanche derive

Erbe e medicamenti, la strana Farmacia alla Certosa di Calci

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Migranti, tra acque nere

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di Marina Zinzani I giorni della speranza   partenza  viaggio mille croci nel cuore. Torti subiti dalla Storia impossibili da riparare il mare mostra  acque nere. Guardo la costa quanto è vicino Dio per ascoltarmi?

E tu ci sarai ?

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di Giovanna Vannini Quando me ne andrò non lascerò un vuoto ma un pieno con diversi vuoti. Quando me ne andrò sentirò la leggerezza dell’assenza del non fatto. Quando me ne andrò sarà presto per dire che avevo finito di fare e tardi per quel tanto da fare che mi restava. Quando me ne andrò sarò il mio intero che va, verso una luce lontana, un camminamento per persona sola, un dove da arrivarci piano, da fermarsi per raggiunta meta. Quando me ne andrò rammenterò stazioni di paesi visti solo in cartolina, binari con vagoni su cui non sono salito, fermate di tram imboscate, biciclette regalate per età in crescita, pattini a rotelle per quella pista della mia fanciullezza.

Io, che credevo alle favole

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di Marina Zinzani (Violenza sulle donne. Dedicato a…. una lunga lista di nomi, volti sorridenti, amore e violenza, fino a morirne) Le parole che si conficcano nella carne, fino a marcire parti di me, fino a cambiare il colore delle cose, fino a seccare i fiori, a bruciare l’erba, a togliere il respiro. Non respiro. Uomo che offende, umilia, ferisce. Mi sentivo un animale ferito.

Villaggi in Provenza

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Sapore di stelle

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di Paolo Brondi Allorché favorevole è la stagione si può guardare il cielo notturno e la prima impressione, se l’animo è sereno, è di stupore per quel brulicar di stelle disperse su un fondo oscuro. Muovendo gli occhi, ci può venire incontro un fasciame biancastro, la Via Lattea, e il pensiero va agli immensi spazi, a una volta celeste ove è tutto un gioco di presenza assenza. Sono presenti quei segnali luminosi, o particelle dotate di massa che, talvolta mobili nel caso di satelliti o di veicoli spaziali, delineano una regione dell’universo oltre la quale c’è quella assente, per luci che non hanno avuto il tempo di raggiungerci durante la storia dell’espansione.

Svizzera? Magari una Coca cola

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di Marina Zinzani (Commento di Angelo Perrone) (ap) Le chiamano “case di riposo”. Visitandoli, questi posti, si scopre che sono luoghi non necessariamente brutti e trasandati. Talvolta, nei casi migliori, persino curati e pieni di attrezzature. Il personale è anche disponibile. Ma gli ospiti sono vecchi da morire. Si tocca con mano il limite estremo della vita. L’esistenza fa proprio fatica a sopravvivere a se stessa.

Chicca, oltre il buio

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di don Maurizio Patriciello (parroco di Caivano, nella “terra dei fuochi”, aveva celebrato nel 2014 i funerali di Fortuna Loffredo, detta Chicca) Se quella che gli inquirenti hanno trovato è davvero “la” verità, li ringraziamo. E se le responsabilità vengono accertate, il colpevole dovrà pagare. Quello che ha commesso è il peccato più orribile che si possa immaginare (dal Corriere della Sera 30/4/16).