Passa ai contenuti principali

2 giugno 1946, il bene ricevuto in dono

Oltre le celebrazioni, il bisogno di una vita migliore

di Marina Zinzani

Gli anniversari diventano spesso bilanci. Al di là delle parole, dei proclami, delle ricorrenze sottolineate dai discorsi della politica, sono poche, essenziali, le cose che interessano davvero alla gente.

Una casa, un lavoro, il diritto allo studio, a curarsi, ad avere un futuro che non spaventi, il diritto a crescere i propri figli preparando qualcosa di buono per loro, senza essere angosciati da paurose prospettive.
In fondo alle persone interessa potere sentirsi al sicuro nelle proprie case, al sicuro per strada di sera o di notte, avere quel denaro che basta per i propri bisogni primari. E poi per una migliore qualità della vita.
Settant'anni fa c'erano solo macerie, si doveva ricostruire tutto. Il sacrificio di tanti andati a morire per un futuro migliore: non sono parole banali. Quando si va in un cimitero di ventenni, si percepisce qualcosa: credevano in un ideale, o forse no, ma si sono sacrificati.
I nostri anni e quella vita migliore, pur spesso sfregiata, colpita, tormentata, la dobbiamo anche a loro. Ricordiamolo, al di là di celebrazioni di cui percepiamo a malapena il significato. Affinché la loro voce continui, con le nostre battaglie, la nostra indignazione, la nostra voce. A vigilare, per mantenere il bene che ci hanno donato.

Commenti

  1. Valentino Rossi oggi correra' al Mugello con un casco tricolore con su scritto "viva l'Italia...l'Italia tutta intera"; qualche anno fa, accusato di evasione fiscale, in prima battuta vide bene di registrare un video con il quale dichiarava di essere totalmente innocente, salvo poi patteggiare per 20 milioni di € circa..appena un quinto di cio' che avrebbe dovuto a quell'Italia che lui sembra amare cosi' tanto...io non voto lega e non ne condivido i modi ma son anche profondamente delusa e stufa di gente che, dall'alto dei suoi privilegi, non trova di meglio da fare che far la morale a milioni di italiani che le tasse le hanno sempre pagate. Viva l'Italia, quella degli onesti e dei lavoratori.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

📰 Gli “anni di piombo”: Storia, memoria e l’intreccio del destino individuale

(Introduzione a Daniela Barone). Un viaggio intimo nella memoria degli “anni di piombo”, dove la Storia non è solo cronaca, ma destino individuale. L'autrice ci guida attraverso i momenti chiave del terrorismo italiano, dal dolore per l'omicidio Moro alla sorprendente coincidenza che lega la sua vita privata a una figura centrale della lotta al terrorismo. Un pezzo che dimostra come i grandi eventi nazionali lascino tracce indelebili e inattese nella vita di ognuno. (Daniela Barone - MEMORIA) ▪️ Gli “anni di piombo” sono un ricordo indelebile nella mia mente. Le Brigate Rosse avevano sconvolto il nostro Paese, non solo la mia Genova di giovane donna. Nel libro “ Che cosa sono le BR ” di Giovanni Fasanella e Alberto Franceschini che lessi nel 2004, mi colpì una frase di quest’ultimo: « Partimmo alla conquista di un nuovo mondo ma non ci rendevamo conto che, in realtà, aiutavamo a puntellare quello vecchio .» L’uomo, uno dei fondatori dell’organizzazione terroristica, rivela nel ...

Il braccio della morte e l'amore tossico: storie parallele di redenzione

(Introduzione a Daniela Barone). La pena capitale interroga la morale di ogni società, ponendo domande cruciali sulla sacralità della vita e sul valore della riabilitazione. Ma cosa succede quando il "braccio della morte" si manifesta anche fuori dalle sbarre, negli affetti tossici e nel controllo psicologico? Questa è la storia intensa dell'epistolario tra Daniela Barone e Richie Rossi, un carcerato americano in attesa della sentenza capitale, che intreccia la riflessione sulla pena di morte con una personale battaglia per la libertà. Un racconto toccante sulla dignità, la speranza e la redenzione. Segue:  a.p.  COMMENTO. 1. Rifiuto etico e sacralità della vita (Daniela Barone - TESTIMONIANZA) ▪️ Non so se fu il film “ Dead Man Walking ” o il libro “ La mia vita nel braccio della morte ” di Richie Rossi a farmi riflettere sul tema della pena capitale; tendo a pensare che le vicende del carcerato americano abbiano determinato il mio rifiuto di una pratica che ritengo crud...

📝 A gran salita gran discesa: la fatica e la caduta dopo il successo

(a.p. - Introduzione a Laura Maria Di Forti). Il proverbio di oggi: “ A gran salita gran discesa. ” La fatica che spesso accompagna il successo, ma anche la severa lezione che la superbia precede la caduta. Cosa ci riserva il futuro? La tradizione popolare italiana si è sempre espressa con proverbi e modi di dire, rimasti poi nella memoria comune. Oltre le apparenze, non sono una ingenua semplificazione della realtà con cui ci confrontiamo ogni giorno. Molto di più, uno sforzo per riflettere e capire. E magari scovare il bandolo della matassa. Interpretano sentimenti diffusi, traducono in poche battute concetti complicati, tramandano una saggezza solo apparentemente spicciola, qualche volta sono persino di aiuto per suggerirci le mosse opportune. Ci hanno consolato, ammonito, contrariato. Ce ne siamo serviti per affrontare momenti difficili e uscire da situazioni scabrose. Già pubblicati: Il mattino ha l’oro in bocca , Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco , Tra i due litiganti il t...

📝 L'argine. Ricordi e nostalgia

(Introduzione a Maria Cristina Capitoni). C’è una corsa che ci portiamo dentro, troppo breve per lasciare il segno. Maria Cristina Capitoni riflette in versi sulla nostalgia del tempo, quando l'unica via è tornare indietro a quegli istanti felici solo nel ricordo. (Maria Cristina Capitoni - POESIA) ▪️ Quella corsa sull’argine fu forse troppo breve per lasciare il segno avrei dovuto correrla fino alla fine del fiato per non dover poi tornare indietro a quegli istanti felici solo nel ricordo scanditi in fretta per nascondere un dolore sordo.

⛵ In balia delle onde, trovare rotta ed equilibrio nel mare della vita

(a.p. – Introduzione a Cristina Podestà) ▪️ La vita è uno “stare in barca”, dipende da noi trovare la rotta e l’equilibrio. E un po’ di serenità: come quando galleggiavamo in un’altra acqua. Nel ventre materno (Cristina Podestà - TESTO) ▪️La metafora del mare e della barca è piuttosto diffusa nella letteratura, a cominciare da Dante in tutte e tre le cantiche e relativamente a variegate sfumature dell'essere: Caronte, l'angelo nocchiero, il secondo canto del Paradiso; non sono che esempi di una molteplice trattazione del tema del mare e della navigazione. Joseph Conrad dice una frase molto suggestiva, che riprende proprio la similitudine della vita: "La nave dormiva, il mare si stendeva lontano, immenso e caliginoso, come l'immagine della vita, con la superficie scintillante e le profondità senza luce". Spesso è proprio cosi: la superficie è bella, solare, scintillante appunto ma, se si va sotto e si guarda bene, c'è il buio più profondo! La barca di Dante...