Mille pensieri e un solo silenzio: l’inganno
di una sparizione improvvisa
di Maria Cristina Capitoni Poi il silenzio d’improvviso
E l’equilibrio che vacilla
Mille pensieri contrastanti
Ed una sola ipotesi concreta
Sei sparito
O forse mai esistito
Solo l’ennesimo inganno
Dagli eccessi della mente
restituito.
(a.p.) ▪️ L’arte comica di Totò è molto più di una collezione di gag; è un commento sottile e malinconico su un’epoca, uno stile, un’idea. I suoi film non offrono solo risate, ma ritratti complessi di un’Italia in bilico tra furbizia e ingenuità, espedienti e grande cuore. Questa comicità, che ha saputo esprimere e definire un intero periodo storico, ci regala momenti di pura magia, capaci di trasformare persino un reato in una ballata di ilarità. Il ricordo di un’emozione si lega indissolubilmente all'episodio culmine di Totò Truffa '62, l’immagine dell'attore che vende la Fontana di Trevi a un ingenuo italo-americano, ironicamente chiamato Decio Cavallo (e subito storpiato in Caciocavallo). 🕵️♂️ La truffa perfetta e il mito dell'ignoranza Nella celebre scena, Totò, affiancato dal fido Nino Taranto, individua la vittima perfetta: uno straniero, ignorante delle cose d’arte e credulone. La truffa si basa sulla sapiente str...
(Patrizia Cavalli - Testo) ▪️«Sembrava primavera, anzi lo era» (a.p. – Commento) ▪️ Il verso "Sembrava primavera" cattura l'essenza della Cavalli: una verità percepita, fragile e non assoluta. La sua poesia è un diario intimo, dove la conversazione quotidiana si fa interrogazione. Con linguaggio diretto, spoglia ogni apparenza, rivelando la nuda, spesso ironica, realtà emotiva. Tutto è limpido, ma incerto. La metrica semplice rende la sua voce immediata, quasi parlata a bassa voce. Il corpo, il tempo e l'auto-ironia sono protagonisti, indagati senza filtri né pietà, ma con affettuosa consapevolezza del sé. Il banale è sempre, in realtà, straordinario.
(a.p. - PRESENTAZIONE) ▪️ Il proverbio di oggi: “Contro la forza la ragion non vale”. È proprio inutile cercare di ragionare con chi usa la forza? La tradizione popolare italiana si è sempre espressa con proverbi e modi di dire, rimasti poi nella memoria comune. Oltre le apparenze, non sono una ingenua semplificazione della realtà con cui ci confrontiamo ogni giorno. Molto di più, uno sforzo per riflettere e capire. E magari scovare il bandolo della matassa. Interpretano sentimenti diffusi, traducono in poche battute concetti complicati, tramandano una saggezza solo apparentemente spicciola, qualche volta sono persino di aiuto per suggerirci le mosse opportune. Ci hanno consolato, ammonito, contrariato. Ce ne siamo serviti per affrontare momenti difficili e uscire da situazioni scabrose. Ma questo proverbio, nella sua brutale immediatezza, trova una rappresentazione vivida e dolorosa nel testo che segue. Già pubblicati: Il mattino ha l’oro in bocca , Non dire gatto se non ce l...
(a.p. – Introduzione) ▪️ Attilio De Giovanni è lo stralunato docente di letteratura italiana, impersonato da Roberto Benigni, che in una celebre sequenza del film La tigre e la neve (2005) si lancia, davanti a una platea di alunni, in un sorprendente elogio della poesia, dell’amore e del coraggio. Con immagini visionarie e intuizioni comiche, il docente cerca di trasmettere ai ragazzi la sua passione per l'arte e per la gioia di vivere. Una passione umana destinata a rimanere nella dimensione dell’impossibile e incrociare una cocente delusione? Nulla è impossibile. Per questo motivo, l'intervento di Benigni che segue non è solo un omaggio alla poesia, ma un vero progetto di vita e il contesto essenziale per comprendere a fondo la bellezza e la forza del testo tratto dal film. Roberto Benigni: «Innamoratevi!» (Roberto Benigni – Testo) ▪️ «Su, su, svelti, veloci, piano, con calma, non vi affrettate. Non scrivete subito poesie d’amore che sono le più difficili, aspettate almeno un...
(Marina Zinzani) ▪️ Milano, la pioggia, il freddo, la solitudine. Sembra di essere più soli, ora che Ornella Vanoni non c’è più. Manca già il suo talento, la sua voce unica, la sua autoironia, la leggerezza con cui trattava temi importanti come la morte, l’amore, la vita stessa. Quella vita raccontata attraverso le sue canzoni, diventate compagne di viaggio di intere generazioni. Una sera, in autunno a Milano, tanti anni fa. Una sera particolare. Camminare ed incrociare, sfiorare una donna che portava a spasso un cagnolino. Era lei. Essere sfiorati da lei. Sorridere ed ora ricordare quel momento e ascoltare le sue canzoni. La nostra Edith Piaf italiana, ha scritto qualcuno. Difficile trovare le parole giuste. Ci ha donato emozioni, con il sottofondo della malinconia, raccontando l’amore, la vita. (Foto: da Il Giorno: Collage di foto che ritraggono la cantante Ornella Vanoni in diverse fasi della sua carriera. Momenti pubblici, sul palco e in eventi di premiazione, e in compagnia d...
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