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Visualizzazione dei post da ottobre, 2022

L'attesa del giorno

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di Cristina Podestà I gabbiani planano sulla spiaggia, in questa tarda estate inusuale. I tramonti di fuoco si rincorrono giorno dopo giorno, le serate sono tiepide e serene e, piano piano, il rosso del sole, che va a dormire, lascia spazio a sere argentate di luna e stelle.

La dolcezza di una madre

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di Marina Zinzani (“Piano concerto n. 2 – Rachmaninov”) C’è tanta dolcezza nello sguardo di una madre quando pettina sua figlia quando ripone i suoi quaderni quando non apre il suo diario

Parigi sotto la pioggia

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di Marina Zinzani (“Gymnopédie n. 1 – Erik Satie”) Passi sotto la pioggia un ombrello e il respiro luci delle auto di sera la Ville Lumière e i bistrot

Tempo perduto

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di Marina Zinzani Si mimetizzano i volti si nascondono i pensieri si occultano gli affetti passaggi in ombra anni passati senza ricordare. È così crudele il tempo perduto.

Note musicali

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di Lorenzo Mullon Il mondo è così sospeso nell’universo  che bastano poche note di una musica  per farlo girare

Gioielli dalle mine

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di Marina Zinzani Se dal fango nasce un fiore, se da una ferita nasce una forza, se da una perdita nasce un ritrovarsi, se da una terra bruciata nascono mille fili d'erba: la vita si riaffaccia, timida ma forte, vulnerabile e incerta, ma anche aperta al futuro, finestra aperta e respiro, respiro.

Assenza

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di Giorgia Deidda   C’è una vita dentro di me. È l’assenza, non preghiera, delle cose lontane. È il guardare la pellicola da vicino e toccarne gli arabeschi e le intarsiature, è godere della bellezza nascosta nelle cose dimenticate, è guardare senza rimpianti i propri occhi, è guardare quelli degli altri senza più paura. 

Solitudine di un padre

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di Marina Zinzani Solitudine dei giorni solitudine delle sere  delle cose mancate  e di quelle perdute. Una voce: "Ci sono io con te".  Piccola anima fragile figlia che colori i giorni  luce e gioia segreta.

Mamma

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di Giorgia Deidda Mamma, non importa cosa tu sia stata - Eri solo una bambina impaurita in mezzo a giganti –  Ma hai creato dal nulla e sei diventata artefice di  poesia, e tu stessa poeta e hai lavorato per tramutarti in cura e fiele dolce senza remore mi hai accolta e la carne è diventata uno, fondendosi in fuoco eterno. 

Hey Jude

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di Marina Zinzani Le luci che si accendono nelle case al tramonto mi fanno venire malinconia. Si ritrova la famiglia: la mamma inizia a preparare la cena. Si impegna, un piatto di pasta, sughi presi dal freezer, un po’ di affettato.  È stanca, come tante sere. Il lavoro è doppio con una casa, un marito e dei figli. 

Sopravvivere

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di Marina Zinzani (“Ombra mai fu - Handel”) Sopravvivere e non temere alzare gli occhi guardare in faccia l’avversario

Doppia sfida per la politica

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La destra davanti a sfide epocali; la sinistra alle prese con diseguaglianze e sviluppo sociale (Angelo Perrone) Alla fine sono in cinque, i tecnici schierati da Giorgia Meloni nel nuovo governo. Piantedosi agli Interni, Sangiuliano alla Cultura, Schillaci alla Salute, Abodi allo Sport, Calderone al Lavoro. Nomi tutti, quanto a competenza, non di primissimo piano. Difficile invece classificare come tali Nordio alla Giustizia e Crosetto alla Difesa, eletti con Fratelli d’Italia.

Immaginare

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di Marina Zinzani (“Ave verum corpus – Mozart”) In un campo di battaglia  un uomo pensa ai suoi cari alla sua donna ai suoi bambini

Il mistero della natura

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di Cristina Podestà In un giorno d’inverno ho visto un albero minacciare le nuvole e una barca insidiare un porto. In un giorno d’estate ho visto il mare più grande che c’è invadere una spiaggia desolata e una montagna incombere silenziosa e cupa sulla valle sottostante. 

Piccolo tesoro

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di Maria Cristina Capitoni Imbrigliato tra l’arpeggio iniziale e quell’attacco vocale lì è rimasto il piccolo sentire seduto a guardare quelle immagini evocate al sicuro dalla vita e dal suo corso è lì che lo ritrovo ogni volta che torno

I disegni degli dei

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di Marina Zinzani (“Pavane pour une infante défunte – Ravel”) Notti insonni e cieli stellati apprezzati da altri

Magia

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di Marina Zinzani (“Pavane – op. 50 – Fauré”) Mano che si apre soffio e si espande nell’aria una miriade di particelle benefiche

Un po' di serenità

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di Marina Zinzani (“Coro dei pellegrini – Tannhauser – Richard Wagner”) C’è del sacro nel dolore di una donna il marito morto sul campo era dalla parte giusta

Tra sogno e realtà

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di Maria Cristina Capitoni Urla di cani mischiati ad alta voce la mattina presto sembrano lamenti umani dentro al suo buio pesto tanto che ti chiedi se ci senti bene oppure è il sogno che ti trattiene ancora ma forse il dubbio è diventato grande non ha più paura del buio né delle distanze.

Sentirsi in una bolla

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di Cristina Podestà  La logica manca. Leo non comprende. Due giorni prima aveva vissuto una situazione che lo aveva reso felice e portato al settimo cielo: la poesia delle sue labbra, l’eco scivolata giù nella valle di corsa, le parole gridate nel vento, le mani strette. E adesso Susanna era così algida, lontana e quasi assente.

Dalle ceneri

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di Marina Zinzani (“Concerto in E minor op. 85 – Elgar”) Dalle ceneri nasce ancora la vita fragile come le parole trattenute timida come un fiore fra il cemento

L'imperatore

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di Marina Zinzani (“Concerto per pianoforte e orchestra n. 5 – L’imperatore”) I nostri passi sull’erba correre e ridere fare a gara a chi arriva prima giochi di bambini

Politica: recuperare il tempo perso

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di Cristina Podestà (Commento a Angelo Perrone, La stagione Meloni , 10/10/2022) La veritiera meravigliosa riflessione suggerisce una analisi ancora più complessa e dettagliata sulla terribile condizione in cui attualmente versa l'Italia ed esprime, con parole sagge e competenti, il disastro politico. Serve solo un poco di buon senso per capire che siamo proprio finiti nella brace.

L'investimento sulla partecipazione

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Il riformismo richiede l’ascolto della gente (Il testo integrale su La Voce di New York ) (Angelo Perrone) Con la vittoria di Giorgia Meloni e le grandi manovre per la formazione del nuovo governo, il rischio è di archiviare in fretta il dato della crescita dell’astensione, un segnale di sfiducia verso il momento delle elezioni e la politica tutta. Il fenomeno ormai consolidato indebolisce il significato politico del risultato elettorale e suona come ammonimento per chi non è riuscito a contrastare la destra e ad offrire una plausibile alternativa. I perdenti, a cominciare dal Pd, rischiano di essere catturati dall’ennesimo psicodramma autolesionista, di non avvertire la gravità della situazione, e di esaurirsi nel consueto falò dei segretari, rito sacrificale per cambiare tutto senza cambiare nulla, oppure di trastullarsi nel rovello delle alleanze future, scambiando il dito per la luna.  Se il Pd vince a Roma centro ma perde a Viterbo dove prevale quel tale che voleva cambiare il...

Il vuoto intorno

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di Maria Cristina Capitoni Non devi più far fronte a nulla perché il fronte è caduto qualcuno ha smesso di pensare e questo è ciò che abbiamo adesso un vuoto immenso da esplorare.

Il posto segreto

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di Cristina Podestà C’è un posto nel cuore dove si nascondono tutti i segreti del mondo. È un posto riservato, dove nessuno ha accesso, dove il tripudio dei colori ti fa restare senza fiato, dove il mondo, là dentro, è fatto solo di silenzi e di pace.  C’è un posto nel cuore dove piccoli spilli di dolore si affacciano continuamente, dove il ricordo è vivo e sofferente, dove vorresti non andare mai, invece ti ci imbatti molto spesso.

La notte

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di Marina Zinzani (“Sonata per solo violino BWV 1003 – Andante – Bach/Siloti”) La notte avvolge con le sue inquietudini il coniglietto sull’erba il bucato di aprile steso al sole la trottola lasciata andare

La stagione Meloni

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Con la destra radicale, una versione nuova del populismo (Il testo integrale su La Voce di New York ) (Angelo Perrone) Il successo di Giorgia Meloni e il governo che si preannuncia segnalano un cambio di rotta nel paese. L’ecatombe di nomi eccellenti è l’immagine esteriore di una svolta. Il parlamento si trasforma, annovera volti nuovi ma fa anche resuscitare il passato più compromesso, indica un nuovo equilibrio tra destra e sinistra.

Difendersi dal tiranno

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di Marina Zinzani (“7a sinfonia – 2° movimento – Beethoven”) Difendere le proprie terre la propria identità il futuro di un figlio il diritto ad esprimere a sognare

Prima del viaggio

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di Cristina Podestà  Le panchine della stazione erano gremite di persone. Eliza guardava spaesata quei convogli passare velocemente, tanto che se non fosse stata attenta, sarebbe volata via. Le mani raggrinzite per il freddo, nonostante i guanti, il cappello calato fin quasi sugli occhi, il pellicciotto che la copriva ma le lasciava al freddo le gambe, strette in un paio di jeans.

Ciò che avanza

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di Maria  Cristina Capitoni Arrivati sempre in affanno fingendo che il frattanto  non fosse esistito con l’arroganza di credere il resto calpestato del mondo una inutile perdita di tempo.

Storie alla ribalta (sbagliata)

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Al Grande Fratello Vip, in scena la depressione di Marina Zinzani La vicenda di Marco Bellavia, all’interno della casa del Grande Fratello Vip, ha fatto discutere e pensare. È uscito dalla casa di sua volontà a causa del clima ostile instaurato dalla maggior parte dei concorrenti. Questi hanno ironizzato, commentato negativamente i suoi problemi di depressione e disagio, e tutto questo è stato definito come bullismo. Parola che sembrava riservata solo ai ragazzini.

L'albero

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di Marina Zinzani (“Sonata per organo n. 4 BWV 528 – Andante – Bach”) Passi lenti fra la nebbia dove sono  chi sono

Orizzonti

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di Marina Zinzani (Concerto in re minore BWV 974 – Adagio - Bach/Marcello) Si aprono orizzonti in sogno si cammina sulla neve sulle margherite sui prati rossi