L'albero

di Marina Zinzani

(“Sonata per organo n. 4 BWV 528 – Andante – Bach”)

Passi lenti
fra la nebbia
dove sono 
chi sono
perché mi sono perso
la mente è altrove
vaga da sola
un albero mi guarda
sembra dirmi qualcosa
mi mostra la sua foglia caduta
soffre l’albero
conosce la solitudine
l’essere spogli
ed avere freddo
soffre l’albero
soffrono gli uomini
per un attimo mi sento meno solo
solitudini raccolte
un sussurro che arriva al cuore
delicato e profondo
come ciò che è invisibile
vivi, vivi
cogli il meglio
anche nei giorni di nebbia.

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