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Visualizzazione dei post da gennaio, 2017

Un battito d'ali

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I personaggi di Sebastian e Mia nel film “La La Land” di Marina Zinzani Le affinità, gli sguardi d’intesa, le stesse cose sentite, cercate, scoperte, le parole trovate, i colori di cui si riempie, un giorno, il mondo. I silenzi, la ricerca di altro, è sotto gli occhi l’amore ogni giorno, inquinato da onde e burrasche, da persone che non c’entrano niente, da situazioni che dominano, e non si sa perché.

Non svegliarsi mai

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I sentimenti che vivono in un sogno di   Cristina Podestà (Commento a   Un sogno come umida rugiada , PL, 24/1/17) La meraviglia del sogno viene a mescolarsi sapientemente con le sensazioni struggenti e suggestive dell'amore, di un qualcosa che cambia la realtà nuda e triste e, come un medicamento miracoloso, risana. La personificazione della poesia che cammina per strada ha vagamente sapore stilnovista, di quella donna che rende gentile i cuori e, con un cenno del capo, rende meraviglioso l'ambiente circostante. La differenza tra i due amanti è sostanziale: per lui è incanto d'amore, poesia che cammina. È realtà! Per lei è sogno, dolce e turbatore da cui non vorrebbe svegliarsi mai. Le parole sono sempre ricche di immagini rasserenanti e realistiche ad un tempo, le riflessioni sagge e quanto mai profonde con un pathos, oggi, non comune.

Profumo di pinoli

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Genova. I colori e i profumi di una città, del suo cibo, delle sue strade. L'incontro con una "dolcissima nonnina" fa emergere i suoi ricordi, anche dolorosi Racconto di Valeria Giovannini Piove. Piove nei carruggi. Piove sul porto antico di Genova. Un nugolo di ambulanti si affretta a vendere ombrelli ai passanti. A chi li ha già, propone un portafortuna. Due podisti corrono sotto la pioggia. Li invidio. Perché corrono sul porto antico. E perché piove. Siamo di passaggio a Genova. In coda per l’acquario. Da tempo lo abbiamo promesso a nostro figlio. Piove. E possiamo trascorrere qualche ora al coperto. L’acquario è immenso. Milioni di litri d’acqua sono la casa per innumerevoli pesci di ogni grandezza, colore e specie.

Felicità? Una parola così ambigua

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Modi diversi di stabilire un rapporto con la felicità di Francesco Gozzi (Commento a Tracce sparse di felicità , PL, 25/1/17) Ho letto con grande interesse la riflessione sulla felicità, che investe un problema davvero tra i più ardui ed elusivi. Ambigua, per me, è la stessa parola "felicità": se designa un'esperienza, tendo a vederla come qualcosa che può "attraversarci", ma che non possiamo trattenere (Valéry parlava di una fiamma sulla quale possiamo passare il dito, ma non tenerlo fermo).

Meglio il silenzio

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Ritratto di giovinetta , Felice Casorati, 1932 In Russia la violenza familiare non è più reato di Marina Zinzani In Russia si va verso la depenalizzazione delle violenze domestiche. Saranno considerate un illecito amminis trativo. Diventano reato solo se chi ha commesso violenze è già stato condannato per lo stesso reato. Considerando che non denuncio, non ho mai denunciato, chi ha il coraggio di denunciare, quello mi ammazza se lo denuncio, non vedo il giorno dopo se lo denuncio, considerando che non so dove andare, cosa fare dopo, considerando che la mia vita è qui, con l’uomo che ho sposato, che viene a casa la sera ubriaco, che mi insulta, che mi dice cose così sgradevoli, considerando tutto questo, niente cambia.

La la land: il viaggio amaro e struggente

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Oltre il rumore delle chiacchiere

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La sottile trama della sapienza nella vita di tutti i giorni di Paolo Brondi C’è una sapienza che esce per le strade, parla dalle vie, dai crocicchi, dalle porte agli ingressi della città, dalle soglie degli usci; ci orienta e ci spinge ad interpretare i segni muti, sedimentati negli oggetti, nascosti nelle pieghe del tempo passato, celati nei capitelli, nei rosoni, nelle bifore, nelle nostre piccole o grandi rughe, dando loro voce e storia e affettività.

Non solo un musical

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Il film "La la land", un viaggio magico tra le emozioni di Marina Zinzani “La La Land”, il film che probabilmente prenderà molti Oscar, sta avendo un grandissimo successo in America. Definito un musical, ci sono solo alcune canzoni, tutto il resto è parlato. Difficile trovare le parole per descriverlo: emozione pura, viaggio magico, struggente, amaro, porta su una nota altissima a cui non siamo abituati.

Vedrai vedrai

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Cinquant’anni fa, il 27 gennaio del 1967, moriva Luigi Tenco di Marina Zinzani Dimenticare e volare… Vedrai altre cose, mondi sconosciuti, posti dove il cielo è più azzurro e i prati più verdi e i fiori hanno colori lucenti, e le stelle parlano, sono amiche che sussurrano parole dolci prima di dormire. Vedrai il buono che trionfa, nella sua quotidianità semplice, nella bellezza preziosa delle piccole cose, e il buono si accompagnerà al giusto, e il giusto ad un vivere nuovo, sereno, una serenità che non credevi di avere.

Ancora un giusto tra le nazioni

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In memoria della Shoah, sono "giusti tra le nazioni" quanti nella follia dello sterminio hanno saputo essere fedeli al valore della dignità umana (ap) Un altro nome italiano compare, dal novembre 2012, sul “Muro dell’onore”, che a Gerusalemme ricorda quanti hanno compiuto gesti di coraggio e di solidarietà a favore del popolo ebreo di fronte alla persecuzione nazista. E’ quello di Elia Angelo Dalla Costa (1872-1961), che fu arcivescovo di Firenze durante la seconda guerra mondiale. Lo Yad Vashem - l’istituto storico che tiene viva la memoria della Shoah – gli ha assegnato ufficialmente, alla memoria, il titolo di “Giusto tra le nazioni”, con cui il mondo ebraico esprime la sua gratitudine a chi mise a repentaglio la propria vita per salvare quella degli ebrei perseguitati sotto il nazifascismo.

Una porta per la memoria

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La memoria è custodita in molti luoghi, ma soprattutto nell'animo dell'uomo di Marina Zinzani (Commento di Angelo Perrone) (ap) Il 27 gennaio è il giorno della memoria. L’assemblea generale delle Nazioni Unite decise nel 2005 di commemorare ogni anno le vittime della Shoah, lo sterminio del popolo ebraico, e di ogni forma di genocidio. La data coincide con il giorno in cui l’Armata rossa sovietica, nella sua avanzata verso la Germania, liberò il campo di concentramento di Auschwitz in Polonia. La scoperta di quel campo e poi le testimonianze dei pochi sopravvissuti, rivelarono al mondo intero l’orrore incarnato dal nazismo.

Tracce sparse di felicità

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La felicità nel qui ed ora di Paolo Brondi Nella nostra quotidianità forse è veramente disperata la sorte di chi ricerca la felicità. Se ne possono comunque ricercare le tracce, disseminate nei vari luoghi della cultura. Essere qui è stupendo, dice R. M. Rilke ( Lettere a un giovane poeta , Adelfi, Milano 1985), significando l’impossibilità di sottrarci del tutto all’effimero e alla banalità delle ore e dei tempi, ma anche la necessità di non essere soccombenti, di non subire cioè tutta la forza negativa del banale e di educarci e rieducarci a cercare sempre un senso, una traccia di felicità.

Prigione di neve

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( ap) Dedicato a tutti i soccorritori di Rigopiano, ai loro sforzi senza sosta, alla dedizione manifestata con coraggio in un momento terrificante. di Marina Zinzani Le mani nella neve, il silenzio degli eroi, lo sguardo d’intesa che riscalda, che attenua il gelo. Le mani nella neve, il silenzio di chi fa il proprio dovere e il silenzio di chi offre qualcosa, senza nulla in cambio.

Un sogno come umida rugiada

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di Paolo Brondi Per te un sogno solo un sogno è l’incanto d’amore che ha sciolto le nebbie del giorno che ha spezzato la linea del tempo che ha dato solarità nella pioggia, tepore nel freddo, sazietà nella fame nella fame di tenerezza, nella fame su una spiaggia senza tramonti.

Troppo umana la mia anima

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La terra e il cielo racchiudono i misteri dell'umano e del divino di Valeria Giovannini (Commento di Angelo Perrone) (ap) Potrebbero sembrare delle coordinate: la terra, il cielo, l’uomo, il divino. La terra sorregge i passi dell’uomo, vive nelle acque e negli animali, produce frutti. Il cielo è il cammino del sole e della luna, il corso delle stagioni, l’eterno alternarsi della luce e del buio. Il divino è la sacralità inattesa e sperata che appare talvolta lungo il cammino degli umani, e poi si nasconde misteriosamente. Un quadrato immaginario delinea l’ambiente dell’umano abitare. Non è soltanto il luogo di un soggiorno, dell’esserci passivamente. Piuttosto un orizzonte che permette all’uomo di identificarsi attivamente con le cose che lo circondano, salvando la terra dalla distruzione, accogliendo i mutamenti del cielo e attendendo il tempo del divino.

Sguardi perduti

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di Paolo Brondi Ho paura del vero ascoso negli occhi tuoi intensi su me narranti il sorriso la luce mai spenta di ore invidiate Ho paura del vero ormai sciolto in questo sguardo di ghiaccio, come perdute ninfee

Passi di donna

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Persone (1910), F. Casorat Pensando alle donne che hanno marciato contro Donald Trump di Marina Zinzani Donna che hai paura, di notte di giorno, di chi ti offende donna e i fiori sulla tavola è il vostro anniversario amore e dolcezza chissà se lui capisce donna e tenerezza verso i figli essere deboli come loro a volte insicure e fragili nelle scelte nella fatica che cambia il corpo

Verande d'azzurro

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Poesia di Pietro Pancamo Un laghetto di fumo nel cuore. Processioni di frasi lasciano calzature d’intelligenza prima di entrare nella moschea delle bocche. I profumi sorridono tra le maschere di foglie. E lettere serpentine indossano pastrani di luce. Un gregge di bagliori alle pendici dei versi nasconde l’Ulisse della mia ispirazione.

Ore felici ?

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(Il terremoto, la neve a valanga: la casa come rifugio perduto, ispirandosi ad un quadro di Felice Casorati, La Ragazza sul tappeto rosso )  di Marina Zinzani (Commento di Angelo Perrone) La libertà di sdraiarsi sopra un tappeto, il proprio piccolo mondo disposto senza ordine, serenità di un pomeriggio in cui il sole entra dalla finestra, vita e cose, ricordi, gusto del cibo appena assaggiato, profumo di fiori, preziosità in piccole scatole colorate, un libro che si anima sulla magia dell’immaginazione. Infanzia ed ore felici, dimenticate.

Rigopiano: Angeli della neve

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Il saluto a chi lascia il lavoro

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(Le presenze umane importanti nei rapporti di lavoro) di Cristina Podestà   (Commento a Compagno di ventura , PL, 18/1/17) Commovente e delicato il pensiero e la dedica al collega. Il nostro lavoro non si vede subito ma lascia segni nel terreno su cui lavoriamo costantemente, instancabili mani che permeano le morbide menti. Sono – i nostri - affetti a volte incompresi da giovani virgulti che diverranno piante forti e resistenti. Soltanto allora, potranno svelarsi ai loro occhi le nostre fatiche.   Ai giovani mostriamo la vita con versi e prose, con amore incondizionato senza mai chiedere nulla in cambio, con lo sforzo di riuscire a renderli adulti migliori. Grandi versi che rendono giustizia e gratificano chi nell’oggi non è abbastanza ricompensato del suo lavoro perché consegnato in mano a chi non ne comprende, sul momento, l'immenso duraturo valore. Grazie per il suo grandissimo contributo con queste pubblicazioni.

Sospiri di donna

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di Sonia Scarpante * La donna, di fronte alle minacce e alle violenze   (Commento di Angelo Perrone) Ascolta i suoi passi, vigila su lui. E che non sia fango quello in cui ti getta con il suo sguardo. Agisci con le membra quelle con cui cercavi protezione calandoti in un suo abbraccio,

Compagno di ventura

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di Paolo Brondi Ti salutiamo Non ci sono ombre sul tuo viso Amico di latino e greco Né tenebre di  tempo e  di pensiero Né silenzi non vani di misura Per voci che ricamano poesia Danzando in verdi settenari O volando in luce di parola Sulla scena della vita

Le scarpe dei bambini

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di Marina Zinzani (ap) Colle e solventi, vernici e vapori micidiali dietro la produzione di scarpe di marca in tanti paesi orientali. In condizioni igieniche e di sicurezza fatiscenti. Lo sfruttamento della manodopera a basso costo trova il suo lato più scandaloso nel lavoro cui sono costretti tanti bambini, esposti a tutte le malattie, in giornate anche di 12 ore lavorative, per pochi centesimi al giorno.

Le vecchine di via del Plebiscito

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Racconto di Vespina Fortuna Quella mattina, Pietro, come tutte le altre mattine dei giorni feriali, camminava su corso Vittorio Emanuele verso il suo ufficio, in via del Plebiscito. Era primavera, c’era un bel solicello leggero e i gatti, sotto i ruderi di Largo Argentina, si leccavano via la polvere della notte e si pulivano gli occhi ancora addormentati con leggere e svogliate zampate, in attesa della caccia per la colazione. A quel tempo a Roma non c’erano né piccioni ne’ gabbiani, almeno non così numerosi come oggi, però il cielo, ogni tanto, gli richiamava lo sguardo con un volo di rondinelle festanti.

Un falò nel silenzio

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di Paolo Brondi Al chiarore di luna profumata di stelle ho acceso un falò con legna raccolta nel giorno e ti ho vista splendente una sera d’estate mentre luna, stelle e lucciole vagavano intorno, silenti nel tempo che andando tutto scioglieva in memoria

Bastardi? Il fascino di Pizzofalcone

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di Giovanna Vannini (Guardando la fiction I bastardi di Pizzofalcone, tratto dal libro di Maurizio De Giovanni) La trasposizione da letteratura a cinematografia lascia spesso perplessi per un certo non so che, comune a molti credo.  Per via di quel vedere, quel sentire, immaginare i personaggi in sentimenti, in volume di voce, di sguardi proiettati verso un dove, di espressioni che si perdono in un cosa. Insomma leggerli resta sempre il miglior modo per ognuno di noi di interpretarli.

Il futuro, per chi studia

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di Marina Zinzani Ho un futuro davanti, ho molti progetti. Non ho grilli per la testa, non mi sono mai drogata né ubriacata. Ho un buon rapporto con i miei genitori. Sono figlia unica, e loro hanno molte aspettative su di me. Io studio, perché voglio poi trovare un lavoro, e realizzare, passo dopo passo, la mia vita. Ho un ragazzo, e abbiamo intenzione di andare a convivere fra qualche anno. C’è tempo per il matrimonio, per ufficializzare.

Quando a stonare è la politica

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di Paolo Brondi La dissonanza che, nella musica, nella letteratura, nelle arti in genere, è il segno della molteplicità caotica, del pensiero debole, del non senso della realtà, può essere anche la categoria che ci aiuta a caratterizzare certi accadimenti politici. Dissonante appare il gioco politico quando si fa difficile, problematico, conflittuale, incapace di fermarsi all’evidenza, scivolando sempre più spesso nel melodramma di scontri all’insegna di passioni assolute o della magniloquente retorica di parole solenni; o quando trasforma gli eventi in commedia, senza avvedersi che, nella commedia, prima o poi cala il sipario.

Il colore bianco che dicono

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di Giovanni Muzi Venuta da un punto luce a un esiguo acciottolato di paese, da un lato di un palazzo medievale, sospese le sorprese compresa agli altri e
 al setting che riprese le distanze, lontana, a una stretta di mano sorrise. Lì si fermò a un’istantanea di gruppo si stagliò per sua natura, l’altura sciolte le nevi, l’arsura
 smette.

La primavera arriverà

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di Marina Zinzani (Commento di Angelo Perrone) Soldato stanco il gelo nel cuore il freddo nelle ossa statua sotto la neve inutili battaglie hai combattuto soldato stanco di persone, di luoghi di ricerche, di affanni di vita scivolata in mille rivoli senza che nulla resti fra le mani soldato stanco scongelare il corpo togliersi le armature inutili, sono state inutili è l’unica via la primavera arriverà canto di uccelli e pesci nell’acqua e allora dimenticherai immerso in un nuovo tepore.

Danza della vita

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Come una danza la vita nella ricerca di sé di Sonia Scarpante Non rinuncio più a me stessa, miro a guardarmi con occhi vigili e memore del tempo che mi ha costruita lascio passi pregni dietro me e incalzo la Vita che desidero far mia con lo sguardo profuso di silenzi debordanti, con quella danza su cui il mio corpo indugia come se da essa ogni mia piccola cellula ne traesse conforto e sazietà.

Perdersi, per ritrovarsi

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Ritratto di Silvana Cenni , Felice Casorati, 1922. di Marina Zinzani Perdersi in un drappeggio fiori e forme di eleganza raffinata perdersi dietro uno sguardo sognante o nella brezza di un mattino o fra i colori di un quadro perdersi in una buona idea o nella poesia trovata fra i giorni, fra il grigio perdersi fra i silenzi e poi trovare le parole giuste perdersi nelle stanze riempite da una passione, una passione perdersi sulla linea sottile su cui stanno le cose magiche sussurri percepiti di anime lontane perdersi fra libri, fiori, finestre aperte comprendere e richiamare la pace dal profondo nel silenzio percorso da note antiche a lungo cercate.

Un sussurro mi suggerisce il tuo viso

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di Paolo Brondi Ti vedo, ci sono petali rosa sul disegno del tuo viso e fili   minuti di tempo sospeso in raggi di luce Posso dirti in sussurro che di tutto e di tutto è rimasto senza limiti e pesi un amore che nulla ti chiede, nulla

Morire di freddo

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di Marina Zinzani (ap) Il freddo che sentiamo ci sembra insopportabile, ma intollerabile moralmente è quel declino che porta l’uomo sulla strada, la perdita di tutte le radici. La mia vita doveva andare diversamente. E’ inutile dirlo ora, pensarlo. E’ inutile guardare indietro, nel passato di un altro uomo. Sono stato un altro uomo. Sono stato un uomo che usciva tutte le mattine per andare a lavorare, e che aveva un lavoro che gli piaceva, tutto sommato.

Parole, per raccontare emozioni

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di Sonia Scarpante * (ap) La scrittura come analisi di se stessi, interpretazione delle proprie emozioni, recupero delle energie smarrite: un viaggio interiore faticoso ed impegnativo ma efficace, ed utile. Nel quale non è dato solo apprendere delle tecniche ma si cerca in primo luogo una cura di sé, delle ferite che accompagnano i nostri passi quotidiani, una elaborazione dei propri “lutti”, per liberare alla fine le forze che custodiamo e che ci possono aiutare a ritrovare un equilibrio, a crescere come persone. Non di rado, ad essere anche felici. Un lavoro individuale e collettivo condotto dall’autrice nel suo blog, nei testi che scrive, nei corsi che organizza. Perché parlo di Scrittura terapeutica? Quali motivazioni mi spingono a farlo? Parlo di scrittura terapeutica perché il mio inizio di vita nuova parte proprio dalla mia autobiografia Lettere ad un interlocutore reale . Che cosa mi ha insegnato quel viaggio autobiografico? Che la scrittura è veramente un mezzo ...

Di corsa, con il numero 95

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di Lucia Bolognani La domenica della mia prima mezza maratona era una fresca giornata di settembre, il cielo di un bel blu intenso di quelli che avvicinano le immagini delle montagne come se le potessi toccare con mano. La frenesia con cui la moltitudine di persone si apprestava a prepararsi alla linea di partenza aumentava in me l'adrenalina come se già non fosse abbastanza.

A volto scoperto

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di Marina Zinzani (Guardando il quadro Le Maschere , 1922, di Felice Casorati) E’ puro il volto del bambino, sembra di latte la sua pelle, latte della madre, primo nutrimento della vita. Sarà un ricordo, quella pelle candida, foto di un album in un cassetto. Ci sono maschere pronte per essere indossate, prigioni silenziose in cui la pelle non respira, non trova il nutrimento dell’aria fresca e dell’ossigeno. Si costruiscono immagini di sé, alla meglio, e terribile, tortuoso, è il percorso per togliersi quelle maschere, il pensiero prestabilito degli altri su chi siamo, su come siamo. Rimane poco, di quel bambino. Qualche sogno, qualche emozione segreta.