mercoledì 18 gennaio 2017

Compagno di ventura

di Paolo Brondi

Ti salutiamo
Non ci sono ombre sul tuo viso
Amico di latino e greco
Né tenebre di  tempo e  di pensiero
Né silenzi non vani di misura
Per voci che ricamano poesia
Danzando in verdi settenari
O volando in luce di parola
Sulla scena della vita

Possiamo dirti
Amico dal sorriso antico
Che le tante cose già vissute
Sembrano mai, nella durata
Lunga, dell’età più vera
e dell’incorrotta umanità

Possiamo dirti
Compagno di ventura
E talora di lucida amarezza
che nell’ora che dilegua
son gli  affetti a vivere di più
senza pesi, né limiti
in poetica memoria
di un perenne
“agape mou”

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