Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da agosto, 2020

Violenza degli uomini

Il film “L’affido”: una storia familiare di violenza di Marina Zinzani La violenza degli uomini che non si arrendono. Famiglia andata in fumo ma non si arrendono, i castelli sono crollati, erano di sabbia, polvere, e fango, erano inadatti a portare il peso di inquietudini e di quotidianità anche avvilenti.

Guerre e destini

Tragedie, sofferenze, logiche di supremazia: uomini in balia di altri uomini di Bianca Mannu Nei sobborghi fangosi della terra si alternano al potere soldataglia - gallonati di pessima taglia - paraventi di  occulti consiglieri prezzolati  e gran filibustieri che tramano blitz e ogni sporca guerra.

Lasciami inquieto

Il fruscio della vita, la condizione dell’inquietudine di Lorenzo Mullon Lasciami inquieto voglio sobbalzare per un nonnulla sentirmi teso sovraeccitato voglio che l'aria sia piena di fruscii elettrica come in un temporale prima del temporale

Kawaakari

L’ultimo riflesso di luce sull’acqua del fiume al tramonto di Marina Zinzani Hai mani belle ogni cosa si colora con il tuo sguardo è presenza e luce ciò che sai dare è l’amore come acqua di un torrente scorre

Alba

Il momento magico ed incerto dell’alba di Bianca Mannu Perché stupisce  già sveglio e nuovo  il verde passando per feritoie d’occhi colmi di buio ancora da un mondo  di isole e di squarci dato per noto e ogni volta straniero?

Respiro

Ritrovare la forza, per vivere di Marina Zinzani Respira respira quando ti senti mancare quando la luna e le stelle non ti dicono più nulla respira profondamente devi richiamare la forza della tua anima.

Wabi-Sabi

La bellezza imperfetta di Marina Zinzani I fiori non sono bianchi immacolati non toccati dal vento dalle intemperie i fiori raccolgono la pioggia e anche i raggi del sole soffrono per un acquazzone violento

Un porto sicuro

La ricerca di verità oltre l’acqua torbida di Maria Cristina Capitoni Eri per me quei passi a margine di un cammino imposto ricerca costante e sincera che offriva ristoro ad una mente stanca di immaginarsi un porto sicuro dove approdare ogni volta che riaffioravo dalle acque torbide di un’esistenza che aspettava solo di esser trascorsa e superata.

Via dall'orizzonte

Il giorno che tramonta di Davide Morelli Il mondo non fa che il suo gioco e il cielo si stinge a poco a poco. Un altro giorno se ne è andato e forse mai più verrà ricordato.

Shoganai

Quello che non può essere evitato e che va accettato di Marina Zinzani La magia di un momento che non dura per sempre i fiori appassiscono in un vaso la pianta muore d’inverno una bella amicizia si spegne le persone cambiano il suggello di una felicità promessa diventa casa inquieta le incomprensioni di un amore

Disagio senza risposte

L’aria non è pura, tutto appare pieno di fatica: come uscirne? di Cristina Podestà Solitaria e pensosa mi ritrovo in un oggi senza tempo. Inquieto l’animo, lontana la gioia che freme normalmente e scorre nelle vene in questo mese al tramonto. Mi sento debole, forse perché non riesco a far valere le mie opinioni, oppure soltanto perché mi sento insicura e spaurita, non trovo certezze che cerco e invoco, disdegno la compagnia.

In sospeso

Restare in una condizione che ci fa sospirare altro di Paolo Brondi Se la nostra vita potesse essere un eterno stare alla finestra se potessimo rimanere così nel momento dell’imbrunire che addolcisce la curva del monti se si potesse restare così oltre il sempre se al di qua dell’impossibilità fosse possibile rimanere così senza mormorare altre parole un provvido tedio potrebbe far pensare più a niente

Effimero

Cosa rimane di tutto? di Davide Morelli L’effimero ha diversi tranelli e uno stile colmo di orpelli. Ma cosa è veramente eterno? Che cosa fa veramente da perno?

Passi nel giardino

(foto C. Zinzani) I fiori che fanno guardare lontano di Catia Zinzani Quando rientro a casa, aprendo il cancello guardo il mio giardino. I miei occhi si illuminano e mi sento leggera, appagata da tanta bellezza. Mi soffermo a guardare i tanti fiori colorati.

Divenire

Come un petalo che cade di Marina Zinzani L'eleganza malinconica di un petalo che cade lo scorrere il divenire.

Un altro mondo

Prepararsi al silenzio di Maria Turtura La sua bontà capovolta il rifiuto delle cose assolute per un mondo di treni e di letti da rifare, il suo vestito, ai piedi di uno da non confondere con altri.

Non solo baci

Le forme dell’amore di Laura Maria Di Forti Baciami. Saranno come perle di fiume i tuoi baci, come pietre preziose di una tiara, saranno come boccioli profumati, come teneri virgulti di edera. Baciami. Senza pensarci troppo, agisci d’istinto, solo perché spinto dal desiderio, da un’irrefrenabile voglia di spingerti oltre, di prendere per mano la felicità.

Fiori

Ritrovare i percorsi profondi della mente di Maria Cristina Capitoni Fiorirò l’ingegno di nuovi percorsi scavati a memoria entro solchi profondi e diversi raccolti in un unico sentiero finalmente autonomo libero da associazioni di pensiero.

Presenze

Ricordo di un’immagine di Marina Zinzani Ti sentivo delle volte tra la folla ti vedevo una persona di spalle ti ricordava ti immaginavo altre situazioni, altro presenza impalpabile confortevole come sono gli affetti.

Anime in cerca di sè

L’amore che conduce alla morte di Marina Zinzani Non sapremo mai perché l’ha fatto si può morire ancora per amore? Può la vita sembrare insopportabile quando una luce quella luce se n’è andata?

Ricordi

Suoni di altri tempi, volti che appartengono al passato di Cristina Podestà Me ne accorgo all’improvviso. Certi rumori non accompagnano più le nostre vite: il gettone telefonico, il ruotare del disco del telefono di casa, i suoni dei tasti della macchina da scrivere. E molti altri suoni che vivono ormai soltanto nei nostri ricordi.

Orizzonti

Non conoscere il domani di Marina Zinzani Lo guardiamo perplessi, l’orizzonte. Cosa c’è di là, oltre quel paesaggio? Il cuore tace.

Il peso dello zaino

New York (foto ap) Cambiare vita: l’illusione di lasciare il passato alle spalle di Marina Zinzani In quale altra città vorremmo vivere? New York, Tokio, o nella campagna inglese? O la Toscana, vuoi mettere la Toscana? Pensiero che percorre tante vite, l’immaginario e lo scontento, e i sogni irrealizzabili.

Il diario dai fogli bianchi

Il diario conservato in un vecchio baule e il suo segreto di Cristina Podestà Quel giorno Anna aveva deciso di andare fino in fondo. Da tempo il pensiero la assillava, ma non si era mai concessa il lusso di assecondare quell’istinto. Era solo una porta, in fin dei conti. Una porta chiusa, della quale non esisteva la chiave; una porticina piccola e scura, bassa e insignificante, che si trovava nel sottotetto della casa nuova che lei e Tommaso avevano ultimamente acquistato. Da sola e con parecchio tempo a disposizione, aveva deciso che quel momento era giusto.

Un po’ di follia

Ci vogliono sognatori e poeti. Per vivere meglio di  Laura Maria Di Forti Allora ascoltami. Non tergiversare, non arroccarti nel tuo piccolo e crudele mondo ipocrita, non chiuderti ai miei disperati tentativi di entrare nella tua testa, di rompere le difese e scovare un segnale di tregua.

Senza volto

Mostrarsi senza infingimenti di Marina Zinzani Anima assente un'identità indefinita la gioia ricercata liberandosi di un volto.

Quale nemico?

Il bisogno di un avversario, per riversargli addosso ogni nefandezza di Laura Maria Di Forti Pare che, per vivere, abbiamo bisogno di un nemico da affrontare o, quantomeno, di qualcuno a cui addossare le colpe, qualsiasi colpa, e a cui rimproverare tutte le nefandezze, ogni singolo errore del passato come del presente, ogni negligenza, brutalità, qualsiasi difetto.

Il veliero

Rapallo (foto ap) L’attesa per qualcosa che arriva da lontano, come un veliero di Marina Zinzani Il veliero appariva all'orizzonte. Era arrivato, era atteso, da tempo era atteso. Avrebbe portato provviste, doni, ogni ben di Dio. La sua immagine era avvolta nel mistero, ma certamente avrebbe cambiato la vita di qualcuno.

Uomini e donne, insieme

La lotta, gli ostacoli, la speranza: il lungo cammino verso l’uguaglianza di Laura Maria Di Forti Aspetterò. Con calma, aspetterò. Serena, senza turbamenti, conscia di non aspettare invano ma di essere, piuttosto, in attesa di un evento grandioso, una magia, dentro qualcosa di straordinario, inconsueto, qualcosa di eccezionale, il compiersi di un prodigio.

Komorebi

La luce del sole filtra attraverso le foglie degli alberi di Marina Zinzani Dedicare del tempo a se stessi raccogliersi chiudere gli occhi respirare una pausa è tutto così precario da far sembrare tante cose inutili ci sono momenti veri così stupidi a pensarci una foglia per terra immersa in una pozzanghera la malinconia dell’autunno

Il Covid e gli eccessi della movida

La protagonista della prima estate post Covid è la “movida” giovanile: esuberante, trasgressiva, spesso selvaggia e violenta. Il perché degli eccessi (Angelo Perrone) Il paese prova a liberarsi dal peso sociale e morale del Covid. Ma la protagonista assoluta della prima estate dopo il confinamento, è lei, la movida giovanile. Appariscente e disturbante. Invade locali, piazze, strade; diventa rumorosa, selvaggia, persino violenta. Si assiste ad un eccesso di esuberanza e sfrontatezza che sfocia spesso in atti di violenza.

Quando non c’era la password

Tutto era diverso qualche tempo fa: eravamo anche più felici? di Cristina Podestà Io me la ricordo la felicità. L’ho vista tante volte e l’ho anche provata sulla mia pelle. Erano anni felici, le persone avevano poco, ma bastava. Le automobili senza aria condizionata, i mari puliti e abitati da pesci, le estati senza afa, gli inverni con la neve.