venerdì 17 novembre 2023

La sciarpa

di Cristina Podestà

La donna aveva freddo. Aprì l’armadio per cercare qualcosa da mettere al collo in tinta con il suo cappotto: non ne trovava! Aveva una quantità di foulards, sciarpe, colli in pelliccia che si perdeva nella ricerca. 
In tre minuti il suo letto era completamente in disordine e si era formata una montagna di accessori che avrebbe potuto far invidia ad un negozio ben fornito. 
Lei sbuffava ed era visibilmente alterata: stava mettendo a soqquadro la sua camera, il suo armadio e il letto; erano tutte cose stirate o meglio, prima di adesso erano stirate! Ora c’era un’accozzaglia di colori mescolati e lei stava perdendo troppo tempo.
Però sapeva che se fosse uscita senza nulla, nemmeno uno “strizzacollo”, si sarebbe ammalata certamente. Aveva assunto un’aria così scocciata che, guardandosi nello specchio, si irritò ancora di più quando vide che tutto il trucco che aveva steso con impegno, si stava sciupando a causa delle smorfie e della fatica. 
Si voltò verso l’anta dell’armadio ancora aperta, decisa a chiuderla e ad uscire senza nulla al collo anche se sapeva di rischiare il mal di gola, quando improvvisamente, in fondo in fondo, intravide una sciarpina a quadri scozzesi. 
Si fermò. Colta da un’emozione molto forte allungò il braccio e la prese. La strinse al cuore, la annusò: conservava ancora il profumo, quello giusto! 
La sciarpa non era molto grande ma era in cachemire a quadri blu e verde, ancora bellissima e calda. Come mai era finita laggiù? Quanti anni! Era una bambina e poco prima di Natale era in giro per il centro a fare la spesa con la nonna. 
Qualche giorno prima aveva visto alla compagna di banco una sciarpetta di pura lana molto bella, se l’era fatta anche prestare per provarla e se ne era innamorata. Era a righe verdi con dei piccoli pallini blu. E quel giorno con la nonna aveva visto nel negozio più bello della città proprio quella, non a pallini ma a quadretti ed era anche migliore. 
Aveva insistentemente chiesto alla nonna di entrare. La signora la aveva accontentata ma, visto il prezzo, non se ne parlava. 
La bimba aveva capito anche se era rimasta male. Allora qualche giorno dopo aveva portato la mamma davanti allo stesso negozio per farla vedere, temendo che fosse stata venduta. 
Invece era lì, sembrava aspettare lei. Anche la mamma aveva detto che non era il caso di spendere tanti soldi per una sciarpa così piccola e erano tornate a casa. 
Lei ogni giorno passava in quella strada per controllare se fosse sempre in vetrina e la sciarpa, regolarmente, era lì. 
Aveva pensato ogni strategia per poterla avere ma nulla da fare. Un giorno però, proprio poco prima di Natale, la sciarpa non c’era più. Era rimasta malissimo, aveva anche pianto ma alla fine si era rassegnata. 
Ma la notte di Natale, sotto l’albero, il pacchetto contrassegnato col suo nome conteneva proprio quella! Che felicità! I genitori con la nonna e la zia le avevano fatto questo regalo. E in aggiunta un profumino che lei adorava ma non osava chiedere! 
La gioia e l’emozione le avevano tolto la parola. Da allora ogni sua uscita invernale, per anni, era stata con quella sciarpa al collo. E come faceva caldo! Si risvegliò come da un sogno: avrebbe messo quella sul cappotto blu! 
Uscì di casa soddisfatta nonostante il disordine creato, sapendo bene che si sarebbe scaldata e non solo il collo ma anche il cuore con la sciarpa di chi, in parte, non c’era più ma continuava imperterrito a presenziare nei suoi ricordi e nella sua vita. 

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