giovedì 9 novembre 2023

Donna in riva al fiume, oltre la scadenza

di Marina Zinzani

La parola scadenza perseguita gli uomini. È assillo, incrocio di esigenze con i doveri, con le regole, è uno di quegli aspetti che incutono tensione. La scadenza è un tema ricorrente dalla nascita, si convive con questa parola.
Ha scadenza un prodotto, che poi potrebbe risultare avariato. Ha scadenza una pratica, un pagamento, oltre possibilmente non si va, meglio non rischiare.
La cosa più triste, pensa Setsuko in riva al fiume, è che questa parola diventa emblema della vita umana. Un corpo ha una specie di scadenza, è una realtà che annichilisce, quando si pensa a quelli che sono andati via, da qualche parte, perché il loro corpo si è ammalato.
Scadenza della vita di una foglia, di un filo d’erba, di un pesce nel fiume. Scadenza nella relazione fra due persone, partite piene di passione e arrivate ad un inverno precoce.
C’è qualcosa oltre la scadenza, si chiede Setsuko? Chiude gli occhi e l’acqua del fiume, col suo mormorio delicato, suggerisce la parola “oltre”.  Oltre, oltre... Ma è una parola che non la convince.
Eppure, nel circolo delle cose, si può pensare alle forme che mutano, ai corpi che invecchiano ma alle anime che restano giovani, eterne. Si può pensare alle passioni che si sono spente ma che sono diventate terreno, concime nei giorni, e hanno contribuito alla nostra trasformazione. 
Chiedersi le cose, cosa c’è oltre la scadenza, il tempo, le stagioni, i prossimi anni... Nel chiedersi troppo si dimentica il momento, l’opportunità del momento, il vaso di fiori da mettere sul tavolo oggi, il colore che si regala alla casa.

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