Per Giulia Cecchettin: l'eco profetica di Alda Merini nel "Canto delle donne"
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(Alda Merini – TESTO, “CANTO DELLE DONNE”, 1988)
▪️ Io canto le Donne prevaricate dai bruti
la loro sana bellezza, la loro ‘non follia’
il canto di Giulia io canto riversa su un letto
la cantilena dei Salmi, delle anime ‘mangiate’
il canto di Giulia aperto portava catene pesanti
la folgore di un codice umano disapprovato da Dio.
Canto quei pugni orrendi dati sui bianchi cristalli
il livido delle cosce, pugni in età adolescente
la pudicizia del grembo nudato per bramosia.
(a.p. – COMMENTO) ▪️ L'eco profetica di Merini è agghiacciante: il nome "Giulia" in questi versi, affiancato alle donne prevaricate e a Vita Bello, risuona oggi come un dolore archetipico.
Merini non denuncia un singolo orrore, ma il "codice umano" brutale che divora la "sana bellezza" femminile. La poesia si fa qui preghiera, grido per le "anime mangiate" e unica sentinella di lucidità contro la violenza impunita, ovunque essa si manifesti.
(Foto 2. Tributo e ricordo sul luogo di un evento tragico)


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