Redenzione

di Marina Zinzani

Non c’è redenzione per chi è animato dal male. Per chi prova un sottile piacere per il dolore provocato. Per chi si sente superiore a tutto e a tutti, anche alle leggi. Per chi usa l’intelligenza per imbrogliare una persona che gli ha aperto la porta. Per chi usa la furbizia per ingannare qualcuno meno furbo di lui.
Per chi usa parole dolci per nascondere il veleno che ha dentro. Per chi pensa di potere fare tutto, dire tutto, senza conseguenze. Per chi deruba alla collettività, e poi non ci sono più posti letto negli ospedali. Per chi utilizza il potere, in un certo ambito, per sottomettere, deprezzare, abusare psicologicamente di una persona in una posizione subalterna, o semplicemente più fragile.
Per chi già bambino, o solo ragazzo, fa mobbing ad un coetaneo. Per chi semina zizzania, per il solo piacere di vedere andare via l’armonia che c’era prima. Per pensa che non verrà mai il suo giorno, che la ruota gira, anche a distanza di anni, e potrebbe presentarsi un conto.
Non bisogna confidare nelle redenzioni. È meglio rialzarsi, andare a testa alta, con la propria dignità.

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