venerdì 6 marzo 2020

In attesa

Quando l’altro se ne va: attenderlo?

di Liana Monti

Se non posso avere quello che desidero
Smetto di desiderare quello che non posso avere
Non rincorro chi non mi vuole e scappa da me
Ma non smetto di sperare
Che cambi idea

giovedì 5 marzo 2020

Al vento

La fragilità che incontriamo in noi, il bisogno di quella voce per uscire dall’inquietudine

di Marina Zinzani

Le cose del passato che non si riparano
i coperchi che non sempre coprono
il non riconoscersi in quella persona che si era
ma quella persona aveva il proprio nome

Ascoltarsi

Parola unica e rara, che esce dal tuo silenzio

di Maria Cristina Capitoni

Forse anche un po’ meno
andrebbe bene
hai ragione
ma senza esagerare
che sento scivolare
parole su parole
e non ne afferro il senso
riprendo dal principio
e metto in ordine

Oasi

Come ricordare gli anni della giovinezza?

di Marina Zinzani

Gli anni della giovinezza
sanno essere crudeli
gli altri e le lacerazioni
ricerche infruttuose
il disincanto
la ricostruzione richiede tempo
anni

mercoledì 4 marzo 2020

Mestieri che spariscono

Scrivano delle Scritture,
Fortezza Masada, Israele (foto ap)
di Laura Maria Di Forti
(Introduzione di Angelo Perrone)

(ap) Diffuse nella vita quotidiana, a volta pericolose, comunque utili: sono molte le occupazioni tradizionali che, nelle società moderne, hanno perso centralità. O addirittura sono sparite. Colpa della tecnologia: le macchine sono in grado di fare meglio quello che una volta faceva l’uomo a fatica e con mezzi rudimentali. Non c’è da pentirsene. Serve forse, con le attuali tecniche di refrigerazione, tagliare il ghiaccio a mano in montagna e trasportarlo in città, per conservare i cibi? Non sarebbe ridicolo salire su un calesse per raggiungere un altro posto?

In fondo, qualcosa di buono

Superare il disagio, non pensando alle cose che ci fanno stare male

di Liana Monti

Temo il giudizio altrui.
Un sorriso mi eleva.
Uno sguardo di disapprovazione mi sotterra.
Un complimento mi porta a grande soddisfazione
Accompagnato a una sensazione di non meritarlo.

martedì 3 marzo 2020

Schiavo d'amore

Catullo, 84 a.C.-54 a.C.

“Odi et amo”, scrive Catullo, chiedendosi come sia possibile provare sentimenti così diversi

di Laura Maria Di Forti

Odio e amo. Non odio e amo solo te, ma ogni cosa. E in principio io odio, innanzitutto io odio. Ogni cosa, odio e basta, in modo totale, illimitato, esclusivo, senza mezzi termini, senza cercare di non odiare.
Ma poi io amo. Amo incondizionatamente te, e non solo, amo ogni essere, azione, opera. Io amo tutto. E amo rifiutando di non amare.
Odio e amo pienamente e senza discernimento. L’infinito, l’assoluto, l’eternità. Senza confini, senza limiti, senza sosta.

Robot

Sophia, donna robot
Sé stessi, piuttosto che finzione

di Liana Monti

Non sono polvere
Che il soffio di vento porta via
Non sono sabbia
Su cui scrivi con un coltello
Poi con un soffio tutto sparisce
Non sono di metallo

Giolì

Un incontro per le strade di Milano

di Paolo Brondi

Luca, professionista affermato e sempre curioso di cose inconsuete, s’era trovato quel giorno a rovistare cassetti per rintracciare un nome che in mente rullava da quando aveva curato una paziente dal nome Norina. Un nome inconsueto negli anni 2000, ma frequente a sentirsi dopo l’ultima guerra. Un nome che in memoria Luca metteva a confronto con altre voci, altri suoni sempre più cari, via via che il ricordo si faceva più vero.

lunedì 2 marzo 2020

La minaccia che sconvolge la vita

Il coronavirus ha provocato anche reazioni irrazionali. Psicosi? Le società moderne, così interconnesse, sono impreparate di fronte ad eventi insidiosi. L'insicurezza rispetto a ciò che è sconosciuto e incontrollabile

(ap *) Ci vuole tempo per rispondere a domande difficili. Quelle che affiorano con il passare dei giorni, appena riavuti dal primo spavento. Sulla normalità della vita, sullo stravolgimento del tran tran quotidiano, sul modo di lavorare, di divertirsi. Prima ancora sulla maniera di affrontare un problema collettivo, serio ed importante. E’ avvenuto in questi giorni. Sono i momenti, così attuali e drammatici, del virus che viene dalla Cina e ha un nome tanto strano, “corona”, che non sembrerebbe proprio quello di una malattia terribile.

Le cose sospese

Danzatrici, di F. Von Stuck
Abbiamo accompagnato i figli e ora li vediamo andare via. Il filo della nostra vita, anche per il loro bene

di Liana Monti
(Commento a Il nido vuoto, PL, 27/2/20)

Ci unisce la sensazione di vuoto. Noi genitori. Li abbiamo accompagnati fino qui. I nostri figli. Ora spetta a loro. La loro strada. Dobbiamo essere fieri di loro che sono diventati adulti. E di noi che li abbiamo accompagnati fino qui. E noi genitori ci saremo sempre per loro se avranno bisogno di noi.

Vacche magre

Lavori sottopagati e precari. Dal (relativo) benessere di una volta ad oggi. Stagisti, apprendisti, tirocinanti o disoccupati. In cerca di prospettive

di Davide Morelli

Oggi non sono tanto la professione svolta e la preparazione richiesta ma il tipo di contratto e il reddito ad essere fondamentale. Ci sono giornalisti freelance che talvolta lavorano gratis in attesa di tempi migliori o si fanno pagare cinque euro al pezzo: più di 8 freelance su 10 dichiarano al fisco di percepire redditi minori di 10.000 euro all’anno. Non parliamo poi delle tasse!