Un caffè non troppo amaro

Intervento di Catia Bianchi

 (ap) Il “buon lavoro” in una piccola sede giudiziaria (cui è stata dedicata da ultimo la nota Aspettando il 13 settembre, pubblicata su Pagine letterarie) offre motivi di riflessione sull’operosità di tanti operatori nelle pubbliche istituzioni.
Credo fermamente in quei valori  fondamentali per il buon andamento della cosa pubblica.

Mi rendo amaramente conto che la dedizione, l’impegno, la rettitudine, la serietà, l’affidabilità sono principi troppo spesso desueti.
E la cosa più impressionante e sconvolgente è che, invece, la superficialità sia sempre più all’ordine del giorno, così, grossolanamente, come una cosa normale.
Concordo appieno, quindi, sul fatto che considerazioni critiche sulla nota riforma non siano banalmente da ricondurre al “particolarismo locale”.
Straordinaria la metafora sul caffè amaro: è amaro, anche se lo zucchero c’è!!!

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