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Visualizzazione dei post da giugno, 2017

Pensioni? Facciamo un bello spot

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Il rapporto tra il disagio sociale e la politica, il solco che attraversa la vita civile di Marina Zinzani (Introduzione di Angelo Perrone) (ap) Malattie, invalidità, le disgrazie che rendono faticosa e difficile la vita. Itinerari di sofferenza, tra i continui accertamenti sanitari e il ritorno a casa. Poi c’è il vissuto quotidiano, con le rinunce, le privazioni, lo sconforto. Il confronto con l’insensibilità sociale e comunque con gli inciampi burocratici spesso sembrano insuperabili. Le pensioni e le indennità sono risibili, insufficienti per affrontare le giornate, e talvolta pure difficili da ottenere: sarà vera o pretestuosa quella malattia; ci sono tanti imbroglioni, dov’è dunque l’inganno?

Accadrà

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Il distacco dalla realtà, dalla vita: sottili intermittenze di Lorenzo Mullon Ecco cosa accadrà Lascerò questo mondo governato dagli orchi gente innamorata della forza e della violenza

Non solo Ustica

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Le tante stragi, senza un perché di Maria Cristina Capitoni (Commento a Ricordare Ustica, PL, 29/6/17) E l'Italicus (4 agosto 1974)? Il rapido 904 (23 dicembre 1984)? Ce ne vogliamo privare? Noi che a quei tempi studiavamo la storia, guerre, orrori e sopraffazioni, poi la sera ascoltavamo il tg: "Strage di Natale a s. Benedetto in val di Sambro..". Ci chiedevamo e questi chi sono? Ma non era finita la guerra? Che vogliono questi altri? Terroristi, dicevano.

Gocce di pioggia

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Le parole, al riparo dalle ombre di Paolo Brondi S’addensa la pioggia di gocce Squarciate da liquidi lampi Davanti a prossime ombre Al riparo di provvida tenda Mentre tessono parole solari Profumate d’intime storie Gioendo dell’incanto di lampi e pioggia, ormai svaniti

La farfalla così fragile

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Un sogno, dietro la vicenda degli stenotipisti a rischio di Vincenzo Ottaviano (Commento a Non solo fantasmi, PL, 28/6/17) La figura degli stenotipisti, nonostante tutte le potenzialità e gli avveniristici ambiti occupazionali, è stata messa in discussione dal Ministero della Giustizia per il tramite Consip, creando preoccupazione ed incertezza negli operatori del settore, ma quel che ci ha spinti fin qui può ben dirsi la forza di un sogno.  Solo dei sognatori avrebbero potuto intravedere, in incomprensibili sigle, la magia della parola.

Non disturbare il manovratore

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L’impressione è di essere alla mercé di occulte manovre che condizionano la vita pubblica di Maria Cristina Capitoni (Commento a Un po’ di pulizia per la giustizia italiana , PL, 23/6/17; Una storia, tra le altre, PL, 24/6/17) Non c’è molto da stare allegri. Qualcuno preso dallo sconforto conclude: "per fortuna non ho figli", ma è una magra ed egoistica consolazione. L'umanità non ha preso una bella piega, è indubbio. Tutto quello che il secolo scorso ha costruito, questo pare distruggerlo. Anche in passato forse non erano le scelte democratiche dei cittadini a determinare questa o quella decisione, e anche allora c’erano occulte manovre da fuori.

Ricordare Ustica

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Una strage su cui occorre ancora fare piena luce: la ricerca difficile delle responsabilità di Gianantonio Tassinari Era il 27 giugno 1980, nei pressi di Ustica. Fu una strage: un aereo civile precipitò in mare e causò la morte dell’equipaggio e di tutti i passeggeri a bordo, 81 persone. Famiglie, che hanno pianto a lungo i loro cari, attendono tuttora di conoscere la verità. Trentasette anni di attesa, ipotesi, nessuna certezza, o quasi. Qualche condanna per alcuni reati minori (falso, distruzione di documenti).   Solo in sede civile la Corte d’appello di Palermo ha affermato nell’aprile scorso che, a causare la tragedia, fu un missile, lanciato da altro aereo, che intersecò la rotta di quel volo.

Prima di uscire di scena

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Il massimo ribasso nella giustizia, e non è solo questione di soldi: quando il risparmio sulla pelle degli altri danneggia anche il servizio di Janeta Nicoara Oggi ero regolarmente al mio posto di lavoro. A trascrivere forse la mia penultima udienza in diretta, domani sarà l’ultima, con questo contratto. Sono entrata nel Tribunale di Livorno con un una certa nostalgia, mista a rabbia. Avessi fatto male il mio lavoro, lo capirei; fossi stata contestata in questi anni per piccole o grandi inadempienze, avessero trovato gente migliore di me, lo accetterei. Ma uscire così di scena mi dà solo tristezza e delusione. 

Fiori, per dimenticare

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Fiori  (Filippo De Pisis) di Marina Zinzani Filippo De Pisis ha dipinto molti quadri raffiguranti fiori. Hanno un tocco sottile e una grazia unica, incantano. In Russia una donna fa dei tatuaggi raffiguranti fiori e farfalle: con questi ricopre i segni, le cicatrici di donne che hanno subito violenze domestiche. Fiori sul corpo per dimenticare.

Non solo fantasmi

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La stenotipia e il processo: la storia delle persone che sono coinvolte in una lotta per la dignità di un servizio pubblico di Catia Bianchi Ciao. Sì, sono la stenotipista di tribunale , e sono anche l’ anonima stenotipista , che ha scritto post e commenti su questo blog e in rete. Sono quel che definiscono una “toscanaccia”, e vivo in un paesello toscano "fra i lupi" (ma forse è solo invidia per l'aria fresca che qui tira nonostante le temperature bollenti di oggi). Di lavoro, appunto, sono stenotipista presso il tribunale di Pisa dal 1993.

Bagliori

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Le piccole cose che possono risvegliare il presente e farlo diventare il nostro futuro di Maria Cristina Capitoni Tenue movimento di coscienza  Preme sul diaframma accanto al cuore Pezzi di presente allontanarsi Fioco divampare di un bagliore questo il nome dato al tuo respiro Quasi senza rendertene conto Ciò moltiplicò quel tuo presente  Fino a diventarne l'infinito.

Senza pesi

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L’amicizia, che dura nel tempo di Paolo Brondi Vincono le speranze Non ci sono righe né di tempo né di dolori sul   disegno del tuo sorriso amica di liceo oggi che il bianco vince il nero dei capelli  

I veleni del web

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L’anonimato copre nel web l’infamia delle parole di Marina Zinzani Il web e le sue insidie, i veleni portati dalle parole: la giovane donna che ha abbandonato la figlioletta in auto, causandone la morte, è stata ricoperta di insulti, i più impensabili. Si può dire tutto ormai, tanto c'è l'anonimato.

Destra o sinistra?

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Le etichette non sempre sono appropriate per comprendere  la realtà.  A partire da un vecchio signore: Georg Wilhelm Friedrich Hegel di Paolo Brondi Troppi interpreti hanno elevato Hegel ora a filosofo della restaurazione ora a filosofo della rivoluzione. Queste immagini di un Hegel spostato a destra o tutto cacciato a sinistra sono equivoche, generalizzanti e generiche.

Un po’ di decenza, prego

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Retribuzioni, garanzie del lavoro: l’argine in pericolo di Maria Cristina Capitoni (Commento a Una storia, tra le altre , PL, 24/6/17) Il problema non è più, e non è solo, cosa giri per la testa ai grandi direttori d’azienda perché se si pensa che negli anni ‘60 lo stipendio di un manager era dieci volte quello di un operaio (decente come gratifica, tutto sommato, no?) ed oggi Marchionne prende qualcosa come 150.000 euro al giorno (Ettore Livini, su Repubblica, 27/4/16), è evidente che più di un meccanismo di "regolazione" è saltato, oltre alla decenza ovviamente.

Onde di luci

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La realtà e l’immaginazione: il solco dal quale nascono i sogni di Lorenzo Mullon Guardate come si sviluppano gli archi come spazia il tempo e si espande una nuvola di uccelli Il punto da cui sorgono le colline e discendono i prati da quello sono partiti i costruttori del mondo Con uno sforzo sovrumano hanno impresso i sogni su un'onda di luce per attraversare il muro della realtà  

Erano storie lontane

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Racconti pieni di suggestione, sul ritmo di altri suoni di Paolo Brondi Erano storie vissute Che raccontavo leggero Nel flettersi di ore solari Verso visi e occhi rapiti Sul ritmo dell’antico sapere Erano storie che ricordo oggi Nell’incanto barbaro Che ci avvolge in veli

Ali

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Volare alto, quando tutto sembra così difficile di Marina Zinzani Ci sono ali di plastica, artificiali. Ci sono anche ali di cartone, che non reggono alla pioggia, al vento, si bagnano, si piegano. Ci sono ali di ferro battuto, che portano ancora più in basso, in precipizi e fango.

Una storia, tra le altre

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La tua professionalità? Grazie, meglio un 18 enne con un account FB di un lettore di PL (Commento a Un po’ di pulizia per la giustizia italiana , PL, 23/6/17) Vi racconto la mia storia. Ogni tanto mi chiedo cosa giri nella testa dei direttori delle grandi aziende multinazionali, soldi a parte. Il mondo del lavoro ormai gira solo intorno al concetto “dobbiamo fare più soldi”, ignorando deliberatamente tutto il resto. E cos’è questo “resto”?

Il baratto

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L’invisibilità delle persone dietro i drammi del lavoro di Marina Zinzani (Commento a Un po’ di pulizia per la giustizia italiana , PL, 23/6/17) “Ho sempre creduto in questo lavoro. Ho creduto che non fosse un lavoro come un altro, ma qualcosa che era parte di un servizio legato alla collettività, affinché le cose funzionassero.” Serve a qualcuno questa riflessione?

Bach, il soffio del vento nella sua musica

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L’eterno dilemma del rapporto tra la natura e lo sviluppo industriale, il ruolo dell’arte di Paolo Brondi Negli anni in cui Johann Sebastian Bach (1685-1750) raggiungeva l’apice della sua attività artistica e professionale, si addensarono amarezze nella sua vita quotidiana e una profonda crisi nella sua visione dell’arte.

Un po’ di pulizia per la giustizia italiana

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I processi penali rischiano il blocco per la mancanza del servizio di stenotipia: le vicende oscure che hanno accompagnato lo svolgimento della gara di assegnazione di questa attività di una stenotipista di tribunale (Commento di Angelo Perrone) Negli ultimi undici anni, chi ha fornito il servizio di stenotipia, fono-assistenza e trascrizione in tutto il territorio nazionale è il Consorzio Astrea, formato da 16 aziende che storicamente, a partire dal lontano 1991, si sono occupate della verbalizzazione giudiziaria. Probabilmente, dal primo luglio prossimo, le aziende consorziate non potranno più coprire tale servizio.

Una bella lezione (nel paese di Cesare Beccaria)

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La nuova condanna dell’Italia per i fatti del G8 nel 2001: i ritardi nell’introduzione del reato di tortura e non solo. Quel retaggio culturale di scarsa tutela dei diritti di Gianantonio Tassinari Una notizia dovrebbe urtare profondamente chiunque possiede un minimo di sensibilità per il rispetto dei diritti della persona. La Corte Europea di Strasburgo ha condannato la Repubblica italiana per la seconda volta in relazione ai fatti occorsi nel luglio del 2001 alla scuola “Diaz” di Genova in conseguenza delle manifestazioni che stavano tenendosi in quella città per protestare contro il forum G8 in corso di svolgimento.