La maledizione di Pompei

Pompei (foto ap)
Il furto rivolto al passato e al presente: la mancanza di rispetto e il senso della perdita

di Marina Zinzani

Più giornali hanno riportato la notizia che tanti reperti trafugati a Pompei, da turisti desiderosi di portarsi a casa un ricordo, vengono poi da questi rispediti alla Sovrintendenza, con tante scuse.
Spesso questi reperti sono accompagnati da due righe, che sottolineano come episodi sfortunati si siano abbattuti su di loro e sulle relative famiglie da quando hanno rubato quella cosa.
Notizia curiosa che fa sorridere. Notizia suffragata da molti casi, accaduti a persone sparse nel mondo che non si conoscono.
Il bene degli altri: il trafugamento, il derubare, senza alcun rispetto per una storia, un luogo, una vita.
Il pensiero corre alla parola furto. Furto è entrare nelle case, ma anche appropriarsi di risorse comuni, e anche il derubare il futuro delle prossime generazioni.
Non c'è maledizione, vera o presunta, in questi casi. C'è solo il senso di perdita, silenzioso, delle vittime.

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