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Quale dimora?

Totò Riina, la compatibilità tra carcere e malattia: strana confusione tra dignità e libertà

di Maria Cristina Capitoni
(Commento a Totò Riina e il clochard, PL, 15.6.17)

Partire dal presupposto che la morte in carcere non sia dignitosa è sbagliato, a meno che non si confonda la dignità con la libertà.
In questo caso sedici ergastoli sono abbastanza per poter individuare la giusta dimora di questo individuo che tra l'altro non ha mai esternato segni di ravvedimento e che quindi è ancora pericoloso. Albert Einstein scriveva: "Due cose sono infinite: l'universo e l'ipocrisia umana".

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